Da sempre appassionata del sound della west coast
californiana degli anni '80 e '90, Teresa Mascianà è al suo secondo album,
intitolato Shine, che esce per
l'etichetta Top records ed è distribuito da Edel. Teresa è accompagnata, nella
registrazione dell'album, dalla sua band, denominata I Donatori di organo.
Recensione in 10
parole: Bangles, Blondie (e in generale tutto il post-punk degli inizi
degli anni '80: queste sono le coordinate dell'album, ma c'è anche qualche
accento di reggae europeizzato, sullo stile dei Police), inglese (il cantato,
nella quasi totalità dei brani: fa eccezione Non ci penso più), pronuncia (per lo stile musicale dell'album,
l'inglese è indubbiamente una scelta corretta, ma proprio per questo motivo i
testi dovrebbero essere pronunciati in maniera impeccabile: cosa che purtroppo
non avviene. Melissa knows, ad
esempio, potrebbe essere il brano migliore del disco, ricordando un po' lo
stile di Tracy Chapman, ma ci sono davvero troppe imperfezioni di dizione), Africa (che non è solo il titolo di una
delle canzoni dell'album, ma una contaminazione che va a toccare più o meno
tutti i brani), allegro, solare (è un disco che dà la carica), imperfezioni
vocali (ce ne sono un po', ma va bene così), chitarre (svolgono bene la loro
parte, in maniera semplice e schietta, e risaltano bene nel mix). Marco Maresca
Voto: **/
Tracklist:
1. Have a good time
2. Shine
3. Non ci penso più
4. Crazy
5. Melissa knows
6. Africa
7. Gundo
senado
8. Away
9. Carry me
on
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