Volevamo aspettare che ci fosse una diversa ufficialità, ma visto che lo fa MusicLetter lo facciamo anche noi... Con tanto di dovizia di particolari aggiuntivi che faranno sicuramente piacere a chi, come noi, lo ritiene tra i musicisti italiani che hanno più cose da raccontare.
Umberto Giardini torna, a quanto pare non più con il nome della farmacia (da anni anche lei ha chiuso i battenti in viale Sardegna a Milano, ndr) che aveva scelto come emblema del suo progetto iniziato nel 2009 con la fucina di talenti Cyclope records del buon Francesco Virlinzi, ma con il suo nome di battesimo Umberto Maria Giardini.
Il disco che sarà registrato nel mese di marzo avrà sonorità completamente nuove, senza chitarra acustica né basso. Sarà un disco diverso, lento, per certi versi noir, un disco decisamente maturo, queste le parole esatte di Umberto. Con testi rivolti ad un viaggio intorno all'uomo e alla donna, ai sentimenti e alla fortuna umana, prima dell'apocalisse che verrà.
Il disco avrà una durata relativamente breve, circa 35minuti, e probabilmente sarà presentato con un videoclip che sarà registrato ad Umea nel nord della Svezia.
Tra i brani di quella che potrebbe essere un'ipotetica track list parziale (ovviamente il termine ipotetico è d'obbligo visto che mr. Giardini ama molto cambiare in corsa e spiazzare il pubblico) troviamo
Anni luce (probabile singolo), poi
Amare male, L'ultimo venerdì dell'umanità, Genesi 3, Discographia, Fortuna. Un paio di brani sono la rielaborazione di quelli contenuti in
Forma mentis, il secret record di Moltheni, il "leggendario" album dalle sonorità decisamente dure, mai pubblicato e rimasto pressoché totalmente in un cassetto, avvolto da un alone di mistero. Alcuni brani sono anche stati proposti dal vivo in un pugno di concerti realizzati 6-7 anni fa e vi assicuro che sanno regalare davvero momenti di ottima suggestione e grandi spunti testuali.
Altra possibilità, il ripescaggio di un brano già pubblicato (non diciamo quale, visto che questa è appunto solo un'ipotesi), riadattato con un nuovo arrangiamento, soluzione già felicemente sperimentata in questi anni.
Il titolo del disco ancora non è stato reso noto, si parla (lo scrive sempre MusicLetter, ndr) di
L'umanità indotta, ma anche in questo caso il condizionale è d'obbligo, così come ancora misteriosa è la data di pubblicazione e l'etichetta con cui il nuovo lavoro vedrà la luce.
Questo per ora è tutto. Seguiteci che se ci sono novità ve le segnaleremo...
Anche se lui stesso specifica che il progetto Moltheni è definitivamente archiviato... a noi piace ricordarlo con una sua frase: "Moltheni non morirà mai, perché ciascuno di voi è Moltheni".
Roberto Conti