31 maggio 2009

Notte bianca batte Sebb 10mila a 10. Poveri noi!

Ieri sera sono stato al Koko club, il nipotino ambizioso di quello che fu il Babylonia, storico e glorioso locale per concerti che qualche anno fa spopolava tra i giovani di Biella e non solo...
A suonare c'erano i Super Elastic Bubble Plastic, una band mantovana brava e potente che meriterebbe davvero maggiore fortuna rispetto a ieri. Complice la notte bianca a Biella, con Povia, nel locale non c'erano nemmeno venti persone (compreso gruppo spalla con relativi amici, fonici e baristi). Altre band -sempre nella nostra zona- nelle settimane e nei mesi scorsi hanno fatto un poco meglio, ma i numeri restano sempre piuttosto contenuti, nonostante gli sforzi dei gestori dei locali che ce la mettono proprio tutta per imbastire una programmazione come si deve.
Eppure quando sul palco sale l'amico di Maria De Filippi di turno o uno dei personaggi di X-factor la folla accorre numerosa. Così è stato anche con Povia naturalmente, che con la musica non sarà il massimo, ma di certo non è uno stupido, visto il caso mediatico costruito ad arte per dare lustro alla sua canzone sanremese Luca era gay, con la quale come minimo camperà un anno intero.
Secondo quanto dice L'Eco di Biella erano in 10 mila per Povia e per gli altri eventi della notte bianca... Tutti a fare il trenino e a 'tubare' sulla canzone del piccione.
Poveri loro, anzi poveri noi! Perchè se andiamo avanti di questo passo i concerti (escluse le repliche in piazza dei tv-show) non ci saranno nemmeno più. E per vederne uno dovremo per forza migrare nei locali di Milano e Roma, moderni zoo per la salvaguardia e la sopravvivenza della musica suonata. r.co.


24 maggio 2009

'Ascolti emergenti' di maggio (parte seconda)

Deasonika - Tredici pose ****
Tredici Pose, quarto disco in carriera per i Deasonika, già dal titolo rivendica l'intenzione di uscire dai confini di "disco musicale" facendo un esplicito riferimento al mondo della fotografia e del cinema: tredici istantanee, una per ogni brano, e una pubblicazione comprensiva di minifilm/mediometraggio. Un lavoro ambizioso, complesso, esteso, dalla molte angolature e sfumature, ma pur comunque solido, corposo e robusto. E' il tema dei ricordi a legare i brani/istantanee del disco, storie di vita raccontate attraverso quello che hanno lasciato ben impresso nel presente, come tante fotografie collezionate nel tempo; il tutto ben supportato dalla musica/colonna sonora, semplice e diretta ma mai banale e scontata, puntuale nel creare pathos e atmosfera attorno alla carica emotiva della voce. Le sonorità di questo lavoro sono difficili da etichettare: per quanto sia presente una forte attitudine pop-rock, questa definizione finirebbe per sminuire e banalizzare quello che invece è un lavoro condito da molte sfumature dark, new wave, indie e alternative rock, amalgamate sapientemente da quella che ormai è senza dubbio una band matura e consapevole del proprio stile, che fa del proprio gusto pop raffinato e ricercato un punto di forza e un marchio di fabbrica. Ogni brano ha una sua particolarità, una propria identità, vive in un suo contesto e pretende di essere ascoltato e messo a fuoco come fosse un'identità a sè stante, ma pur sempre compresa nello stesso album fotografico. Marcello Colombo

Angelica Lubian - Conservare in luogo fresco e asciutto **
Album d’esordio per la cantante udinese Angelica Lubian, un’autentica rivelazione nel triste panorama della musica italiana. La ragazza non sceglie scorciatoie per presentarsi, né ammicca a generi precostituiti per raggiungere velocemente il grande pubblico. Conservare in luogo fresco e asciutto è un album curato in ogni minimo dettaglio, senza cedimenti e soprattutto permeato da una vena di originalità difficile da riscontrare in altri artisti emergenti.
Angelica ci trasporta, dal primo all’ultimo dei tredici brani, nel suo mondo a tratti eccentrico, a volte malinconico riuscendo sempre ad entrare nel cuore dell’ascoltatore. I testi, peraltro scritti benissimo, sono una critica lucida e a volte esasperata della realtà individualista che ci circonda.
Il disco è attraversato da una musicalità poliedrica, non di facilissimo ascolto, ma di sicuro impatto. Su tutto sta la voce di Angelica che spazia, tra calde atmosfere mediterranee ad altre più energiche e vivaci.Un lavoro che lascia ben sperare per questa nuova artista “metereopatica” (come recita il titolo di uno dei pezzi migliori) isterica, euforica, ma comunque sempre… Angelica. Mauro Carosio

Emmablu - Emmablu *
Niente di nuovo sotto il sole. Questo va detto ascoltando l’album di esordio degli Emmablu, gruppo rock di Varese che, dopo un possibile iter da cover band dei Led Zeppelin e Jimi Hendrix, pubblica un disco di inediti. L’ispirazione è di chiara formazione anni ’70 con improbabili ammiccamenti al pop nostrano. Le undici tracce che compongono l’album denotano comunque una certa padronanza del genere: chitarre robuste, ben maneggiate, ritmi incalzanti, ottime voci e sonorità forti. Qualità che si presentano al meglio in brani come Reagire, Quello che fai e Oceano. Brilla su tutto il momento finale, Nell’aria, dove l’alternarsi dei suoni e della ritmica, in un insieme piacevolmente disomogeneo, da un tocco di originalità e audacia ad un progetto che per ora risulta poco avventuroso. Mauro Carosio

14 maggio 2009

'Ascolti emergenti' di maggio (parte prima)

Torpedo - Terrastation ****
A quattro anni di distanza dall'album L'ingranaggio, torna in scena il quintetto romano Torpedo, gruppo che ha fatto della controcultura la sua bandiera. Terrastation è il nuovo album, un disco ricco di contaminazioni e assai piacevole: dub, punk e drum'n'bass mescolati in un contesto ballabile e godibile nella dimensione live così come su disco. Terrastation si avvale di numerose collaborazioni, tra cui Papa Nico, percussionista degli Africa Unite, Sandokan e Sandro Travarelli, fiati della Banda Bassotti e Toni Cattaneo al trombone. Il testo della traccia finale La musica nel sangue è opera dello scrittore Stefano Benni. Brani da segnalare: Sempre la stessa musica e Baci dall'underground. Roberto Conti

Alessandro Bottura - Morning Grooves *
Morning grooves è un disco fusion del modenese Alessandro Bottura. Ascoltarlo è un piacevole sottofondo, anche se a tratti si rivela impegnativo. Si tratta di un lavoro solo musicale che difficilmente riuscirà a trovare una sua collocazione al di là di contesti crooner o jazzistici: difficile quindi segnalare una traccia in particolare. r.co.

Abulico - Behind **
Dodici brani cantati in lingua inglese che spaziano dal folk al rock. Behind riesce a sintetizzare le due anime di questa formazione che da tre anni a questa parte alterna ricerca cantautorale a grinta rock. E così in questo disco degli Abulico si scovano brani di stampo anglosassone, con chiari riferimenti ad artisti come Radiohead o Smiths, così come influenze più vicine al rock americano dei Foo Fighters come in Destiny o Fixed. A mio avviso sono proprio gli episodi meno sommessi che riescono a tirare fuori il meglio da questa formazione in continua evoluzione. Brano da segnalare Walking on my road. r.co.

A place in the sun - Leaving home **

Evidentemente ai giapponesi piace parecchio il genere proposto da band come gli A place in the sun, che (cosa che sembra essere molto frequente per band di questo tipo) hanno pubblicato il loro disco in Giappone ancor prima che in Italia. Il genere è pop-punk californiamo (la band lo definisce 'poppy fast sound d'oltreoceano') e devo dire che questo disco rientra perfettamente nello stereotipo che mi ero creata prima di sentire il cd della formazione che ha scelto come proprio nome quello di un fortunato disco dei Lit: canzoni veloci, ritmi trascinanti che strizzano l'occhio alla moda musicale e a ragazzini (e ragazzine) arrembanti pronti a sostenere la band facendo parte dei loro street team o le comparse in videoclip scanzonati e straripanti di giovanissimi fan. Nonostante questa mia avversità devo dire che il disco è suonato in maniera decente e offre un ascolto orecchiabile, che ben poco si discosta da tutti gli altri album delle band di questo tipo. In bocca al lupo! Giovanna Oceania

Mercury Drops - Love is the end***
Dalla scena musicale milanese ecco i Mercury Drops, una formazione che si è fatta notare grazie a una musica accattivante e orecchiabile ma al tempo stesso dotata di quella ricchezza e ricerca tipiche del sound post punk di fine anni 70. I componenti del gruppo arrivano da vari Paesi del mondo (Messico, Serbia Svizzera e Italia), ma è a Milano che il progetto ha iniziato a muovere i primi passi. Love is the end è un disco sfaccettato, a tratti psichedelico, con richiami a formazioni come The Cure, Wire, Joy Division, David Bowie e Talking Heads. Particolarmente suggestive le canzoni in cui sono più marcati i richiami alla scena ne wave, come Lemons are the kisses, il brano in qualche modo più rappresentativo della band che aveva già dato barlumi di notorietà incominciando a circolare prima dell'uscita del disco, o come la fresca Mechanical man. Il disco si rivela sempre più interessante con il passare degli ascolti. g.oc.

13 maggio 2009

I concerti estivi alla faccia della crisi. Una piccola guida su dove andare e quanto spendere a giugno e luglio

Qui Milano
MiAmi dal 5 al 7 giugno al Magnolia
Festival organizzato dal sito Rockit.it all'insegna della musica indipendente. Tra i nomi che parteciperanno Linea 77, Giorgio Canali, Super elastic bubble plastic, Julie's haircut, Dente, Garbo e Statuto. Venerdì e sabato biglietti a 10 euro, domenica a 5 euro, abbonamento a 15 euro.
Rock In Idro
13 e 14 giugno all'Idroscalo
Faith No More e Limp Bizkit: due grandi reunion per questo festival all'insegna del rock più pesante. Ci saranno anche i Pogues, i Babyshambles di Pete Doherty e i Lacuna Coil. Sabato 35 €, domenica 45 €; abbonamento per due giorni 70 €.

Villa Arconati Festival dal 23 giugno al 23 luglio
Interessantissima rassegna giunta quest'anno alla sua ventesima edizione. Fra gli altri segnaliamo: Calexico, Pino Daniele, Fiorella Mannoia e Stefano Bollani.

Gods of Metal 2009, 27 e 28 giugno allo Stadio Brianteo di Monza
Slipknot, Dream Theater, Motley Crue, Carcass, Blind Guardian e Napalm Death sono soltanto alcuni dei nomi che animeranno l'edizione di quest'anno della rassegna metal più importante d'Italia. Biglietti un giorno 45 €, due giorni 75 €.

Milano Jazzin' Festival, dal 2 Lugio al 22 luglio all'Arena Civica
Oltre ad Erykah Badu, Enrico Rava e Sergio Cammeriere, ci saranno anche i Simple Minds, Seal e i 2 Many Dj's.

I concertoni di San Siro
Tre grandi in concerto nello stadio milanese: i Depeche Mode (18 Giugno), gli U2 (il 7 e l'8 Luglio) e infine Madonna (14 Luglio).

Palasharp, Mediolanum Forum e Idroscalo
3 Giugno Lynyrd Skynard @ Palasharp; 5 Giugno Claudio Baglioni @ Arena Civica; 13 Giugno Eagles @ Mediolanum Forum; 22 Giugno Metallica @ Mediolanum Forum; 23 Giugno Katy Perry @ Idropark; 9 Luglio Steely Dan @ Arena Civica; 13 Luglio James Taylor @ Arena Civica

Qui Roma
Torna anche quest'anno "Luglio suona bene", la spettacolare rassegna ideata, organizzata e prodotta dalla Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica. Ecco il programma della manifestazione:
25 Giugno - Enrico Rava Quintet & Ornette Coleman; 26 Giugno - Pino Daniele; 27 Giugno - Ry Cooder & Nick Lowe; 28 Giugno - The Idan Raichel Project; 29 Giugno - Opi, Ambrogio Sparagna "Santu Paulu delle Tarante"; 30 Giugno - Vanessa Da Mata; 03 Luglio - Lauryin Hill; 4 Luglio - Francesco De Gregori; 05 Luglio - Brad Mehlday Solo & PMJO; 06 Luglio - Steely Dan; 09 Luglio - Mercedes Sosa; 10 Luglio - Fiorella Mannoia; 11 Luglio - Orquesta Buona Vista Social Club; 12 Luglio - Anastacia; 13 Luglio - Seun Kuti & Fela Egypt 80; 14 Luglio - Michael Bolton; 6 Luglio - Rachelle Ferrer; 17 Luglio - Stefano Bollani con "Bollani Carioca"; 18 Luglio - Mogwai; 19 Luglio - James Taylor & The Excellent Band European; 20 Luglio - David Byrne; 21 Luglio - Ascanio Celestini con "Canzoni Impopolari"; 22 Luglio - Ivano Fossati; 23 Luglio - Incognito; 24 Luglio - Burt Bacharach; 25 Luglio - John Fogerty; 26 Luglio - McCoy Tyner Trio & Bill Frisell; 27 Luglio - Tracy Chapman.

Qui Brescia
Si rinnova anche quest'anno l'appuntamento con il Brescia Summer Festival. Sono tre i nomi già confermati per l'edizione di quest'anno e sono tutti di grande qualità. Sabato 6 Giugno - Lenny Kravitz Piazza della Loggia (Biglietto: 36 €); Martedì 14 Luglio - Tracy Chapman Piazza Duomo (Biglietti: platea numerata 50 €, posto a sedere non numerato 32 €); Mercoledì 22 Luglio - Burt Bacharach Piazza Duomo (Biglietti: platea numerata 50 €, posto a sedere non numerato 34 €).

Qui Lucca
Il Summer Festival Lucca 2009 giunge quest'anno alla sua dodicesima e si riconferma come una delle manifestazioni musicali più interessanti e variegate che si svolgono nel nostro Paese. Basta dare uno sguardo agli artisti che prenderanno parte all'edizione di quest'anno: 8 luglio Anastacia, 11 luglio Lenny Kravitz, 16 luglio James Taylor, 18 luglio Burt Bacharach, 25 luglio Moby, 26 luglio John Fogerty. Questi sono solo alcuni dei nomi che sono stati già confermati.

Qui Verona
Con un rinnovato look e un nuovo batterista riecco i placebo. Hanno annunciato che suoneranno nella cornice del castello di Villafranca (Verona) il 18 luglio. Brian Molko e soci nel frattempo usciranno a giugno con il nuovo disco per un'etichetta indipendente la Pias, prodotto da David Bottril con alla batteria il nuovo drummer Steve Forrest.

Qui Biella
Non è ancora stato reso noto il calendario definitivo dell'edizione 2009 di Libra festival, manifestazione che si tiene nello splendido anfiteatro di Sordevolo, vicino Biella. L'evento offre concerti di qualità a prezzi talvolta piccoli piccoli, e in alcune serate l'ingresso è gratuiro. Nel cast 2009 per il momento sono confermati JAx 25 giugno, Afterhours 27 giugno, Whitetree 2 luglio, Negrita 18 luglio, Goran Bercovic 23 luglio.

Qui gratis
Come eventi gratuiti di luglio segnaliamo Free Tribe di Oleggio (Novara) dal 2 al 4 luglio: nel cast Ministri, Lara Martelli, Vallanzaska e Andy dei Bluvertigo.
A Bottanuco (Bergamo) continua la tradizione del Rock Island dall'1 al 4: suoneranno Paolo Benvegnù, Marta sui tubi, Zen circus, Ministri e Diaframma.
Si attendono grandissimi nomi al Traffic free festival di Torino, che nel 2009 traslocherà dalla Pellerina alla Reggia di Venaria: nel cast Nick Cave il 9 luglio, Primal scream il 10 e Underworld l'11. Tutto gratis, o meglio pagato in gran parte con finanziamenti pubblici che arrivano dalle nostre tasse, meglio di un pugno in faccia!

8 maggio 2009

La musica si mobilita per i terremotati: siamo andati a dare una mano a Romagnano e ne abbiamo aprofittato per una chiacchierata con le band ospiti

E' di ieri la notizia che il 21 giugno a San Siro sessanta donne della musica italiana - interpreti, cantautrici, vecchie glorie, emergenti, alternative - canteranno insieme a San Siro per le popolazioni straziate dal terremoto. I biglietti sono in vendita da oggi senza prevendita a 25 euro (ma ce ne sono anche da 150). Questo concerto, che spunta a pochi giorni dalla canzone «Domani» promossa da Jovanotti, non è che l'ultimo dei numerosissimi eventi pro-Abruzzo che hanno costellato il territorio nazionale.
Noi il 1 maggio siamo stati (anche a dare una mano) al piccolo evento di musica rock che ha coinvolto il nostro territorio 'La terra trema il cuore no' organizzato dallo staff del club Le piccole iene, in collaborazione con i musicisti che hanno offerto la propria arte gratuitamente.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con alcuni di loro

Amareombre sono un gruppo emergente di Torino, propongono un genere introspettivo che dà risalto alle parole con l'accompagnamento musicale di chitarra, fisarmonica e piano. Il loro ep autoprodotto Le farfalle san morire richiama nelle sonorità Le luci della centrale elettrica o il Moltheni (più) malinconico.
"Abbiamo dato il nostro contributo volentieri, in modo assolutamente disinteressato. Con la musica si può radunare gente e nello stesso tempo dare una mano a chi è in difficoltà".
"La musica è uno strumento come un altro per dare una mano. Venire qui questa sera è comunque una forma di partecipazione per un ragazzo, di sicuro meglio rispetto a mandare un sms"

Guignol sono una formazione milanese di esperienza (3 dischi e un quarto in uscita il prossimo anno). Propongono un mix di rock, blues e canzoni d'autore.
Pierfrancesco, il frontman della band commenta: "Dovremmo ritornare a partecipare, questa generazione, io ho quasi 40 anni, non sempre sembra rispondere adeguatamente a manifestazioni come questa, che assume un significato più profono visto che è anche il 1 maggio: dovrebbe essere un'occasione per scoprire nuova musica, oltre che per dare un sostegno. Nel nostro Paese sembra che una buona fetta di persone non risponda proprio".

Fabrizio Coppola è un cantautore che prima di questa serata non avevo mai ascoltato. Devo dire che mi ha proprio lasciato qualcosa di bello. La sua musica è diretta e arriva veloce e cristallina come un torrente di montagna. L'ennesima prova che vale la pena andare ad ascoltare guidati dalla pura curiosità e stare a vedere che succede...
Fabrizio, ascoltando una tua canzone nel live mi è sembrato che ci fosse un messaggio perfetto per una serata come questa dedicata ai terremotati, mi sbaglio?
Si tratta di Respirare e lavorare, credo. Il messaggio di questo pezzo vuole essere uno sprone a ciascuno di noi a non lamentarsi, a non chiedere e basta, incominciando invece a dare qualcosa in prima persona.
Cosa pensi dell'organizzazione di manifestazioni di solidarietà come questa, credi che occorrerebbe concentrare di più la solidarietà?
Chiunque desidera dare il proprio contributo può farlo. La solidarietà nel nostro paese è grande, ma non mi piace molto il messaggio di Italiani-Brava gente... Piuttosto che purificarsi la coscienza con un Sms sarebbe il caso di non costruire le case con la sabbia e di agire con correttezza al momento opportuno, in tutti i campi non mi riferisco a quello specifico del terremoto, piuttosto che essere generosi a posteriori.
Parliamo di musica: in un contesto ungerground al di là dei gruppi "storici" o dei fenomeni del momento, ci sono spazi per nuovi progetti o per suonare?
Il mondo underground in questo momento sembra più conservatore del mainstreem.

I torinesi Arsenico, sono partiti da un hardcore duro approdando poi a sonorità energiche ma più melodiche rispetto agli esordi. Hanno aperto numerose date dei Linea 77. Il loro ultimo disco Esistono distanze è dello scorso settembre.
Anche a te chiedo un messaggio legato a questo concerto di solidarietà?
Risponde Fabio, il frontman della band - Il messaggio arriva dal palco e dalla musica nel suo insieme. Radunare qui delle persone ha già di per sè un grande significato. Certo sarebbe più bello dare un aiuto "fisico", facendo un concerto a L'Aquila che possa essere ascoltato e vissuto dalle persone che sono là sotto le tende.
Tuttavia, mi sembra, che portare la gente ai concerti -ad eccezione dei big- non sia più così facile?
La gente va invogliata! Anche nell'ambiente underground occorre produrre musica stimolante per invogliare la gente... anche se la tendenza per molti sembra essere quella di rincoglionirsi davanti ad Amici o Xfactor... piuttosto che andare a sentire una nuova band. Ad ogni modo ci sono anche esempi virtuosi, anche per quanto riguarda i locali. A Torino ad esempio realtà piccolissime sono riuscite a sbaragliare locali più quotati. Bisogna crederci e cercare di fare cose interessanti un po' su tutti i fronti.

Giuliano Dottori è una persona con cui trovo immediatamente grande affinità e con cui faccio volentieri una chiacchierata lasciando raffreddare la piadina che costituisce la mia cena.
Lucida, il suo disco del 2007 ha atmosfere acustiche alla Nick Drake; in autunno uscirà un nuovo lavoro prodotto da Giovanni Ferrario dalle sonorità più rock, simile al set che Giuliano propone dal vivo.
Anche a te, come prima cosa, chiedo un commento sulle tante iniziative di solidarietà che sono in atto per il terremoto?
Sulla solidarietà spesso c'è molta dispersione. Si fa molto sull'onda emotiva. Ognuno di noi invece dovrebbe concentrarsi di più su un aspetto singolo.
Vuoi lasciare un messaggio a quanti leggeranno questa breve intervista, magari con un testo di un tuo brano?
Nel nuovo disco ci sarà un pezzo che parla di chiusura mentale L'inno nazionale del mio isolato: parla del fatto che ognuno è molto contento di stare nel proprio giardino, ma è difficile guardare al di là... questa metafora può essere estesa a tanti contesti, anche a quello della solidarietà probabilmente.
E quindi anche al contesto musicale? Mi sembra che anche nella musica ci sia una moltiplicazione di progetti, che porta con sè anche problemi legati agli spazi dove suonare, al ruolo della stampa specializzata, ecc. Cosa ne pensi?
Sono convinto che rispetto a 10 anni fa ci siano più spazi per i gruppi, a qualunque 'genere' essi facciano riferimento. Nello stesso tempo c'è anche una moltiplicazione di progetti, che rende un po' difficile orientarsi. Non credo che ogni mese escano diverse decine di buoni dischi, mentre leggendo le riviste sembrerebbe proprio che sia così.
Le riviste dovrebbero infatti segnalare il meglio per farlo ascoltare a chi le legge e non fare delle markette in base alla mole di dischi che mandano gli uffici stampa. Poi c'è anche un discorso di mode, a seconda di cosa 'va' al momento...
Sono d'accordo sulla 'modaiolità' indipendente...

Con Killa dei Miura parliamo di tante cose, in primo luogo di questa serata. Come ti è sembrata?
E' una goccia nell'oceano di fronte a una tragedia come quella dell'Abruzzo. Suonare gratis per questa causa è una piccola cosa che fa effetto.
Parliamo invece del vostro disco Croci, è ricchissimo di collaborazioni. Mi spieghi come sono nate?
Le collaborazioni sono nate da un'esigenza: non avevamo un bassista fisso e quindi ci hanno dato una mano vari amici: Walter Clemente dei Deasonika, Mirko Venturelli dei Giardini di Mirò.
Nel disco hanno suonato ancheSteve Dal Col, Giorgio Canali, Pietro Canali, Moltheni che ha cantato in Scompaio e Lubjan che ha collaborato al singolo Maya.
Come vivete l'eredità dei Timoria?
Nel bene o nel male ci tiriamo dietro questro trascorso che se all'inizio dell'avventura dei Miura poteva essere un piccolo aiuto, è diventato a poco a poco un limite. Il progetto Miura è peraltro musicalmente diverso dai Timoria... qualcuno si aspetta che nei live riproponiamo dei pezzi, ma abbiamo due dischi da suonare e da far conoscere...
Torniamo un po' sempre al solito discorso... l'ascoltatore non ha voglia di scoprire cose nuove, nemmeno nella scena cosiddetta indipendente?
In effetti anche la scena indipendente è molto cambiata e segue molto le mode, influenzata da video e passaggi su radio e tv. La cultura rock nel nostro paese è molto limitata, ammesso che sia mai esistita e come dici tu non ci sono mezzi di comunicazioni, segnalazioni o altro che siano un vero riferimento.
Roberto Conti

5 maggio 2009

Sounds of the universe: trent'anni di Depeche Mode

Nati nel 1980 I Depeche Mode attraversano tre decenni fedeli alla loro linea melodica, senza rischiare inutili innovazioni, pur rimanendo al passo coi tempi.
Sounds of the universe, il loro ultimo album, è quello di una raggiunta maturità artistica, che non ha paragoni con i lavori precedenti.
Difficile da digerire al primo ascolto, come tutti i capolavori, dentro è racchiusa tutta la loro storia trentennale.
Forse è un disco in cui manca un’immediatezza o quel brano in grado di rendere il tutto facilmente fruibile, certo c’è Wrong, il singolo che spacca, ma nell’intero lavoro quasi si perde.
Questo succede perché, dopo ripetuti ascolti, ci si accorge che Sounds of the universe è un album di altissimo livello, con un numero strepitoso di brani di forte impatto, quasi tutti potrebbero diventare dei singoli da urlo.
In chains è spiazzante: un minuto e venti di intro, per poi rimanere abbandonati quasi nel silenzio, fino a quando Dave Gahan ci prende per mano e ci accompagna in un luogo rassicurante.
In questo pezzo, che fa da apripista, si sente la presenza costante di Martin Gore, mai così forte nella storia del gruppo.
Hole to the feed arriva subito dopo come un macigno, quasi con cattiveria; i Depeche Mode ci sono, e sono arroganti, la scrittura di Dave Gahan è al meglio e la sua voce è sicura e determinata, stessa cosa succede per la successiva Miles away.
Su Wrong non c’è nulla da dire, è una violenza, uno strappo storico per i Depeche Mode: ci si aspettava una nuova Enjoy the silence , I feel you o Precious e invece ecco un singolo accompagnato da un video che è ansia allo stato puro.
Fragile tension è forse il brano che più si avvicina alle sonorità di Playing the angel, immediato, lineare e di facile ascolto.
Little soul è una canzone delicata, di quelle che ci si aspetterebbe cantate da Martin Gore ed invece è cantata a due voci insieme a Dave Gahan, suoni, morbidi, dolci, ma non scontati. Il livello di scrittura di Gore è strepitoso, Little soul è più intrigante rispetto a episodi simili, sicuramente migliore rispetto a The darkest star o When the body speak ; siamo da quelle parti, ma con una marcia in più, una leggerezza di armonia e voci che non ha eguali.
E dopo la delicatezza ecco il lato più pop dei Depeche Mode con due ottimi brani: In simpathy e Peace. Entrambi orecchiabili e quasi dance, in cui sono stati ripresi molti suoni della prima parte dalla carriera del gruppo, tornano gli anni ’80 riattualizzati in maniera eccellente.
Segue Come back scritta da Gahan, interpretazione mozzafiato e intensa.
Spacewalker è un intermezzo musicale non particolarmente interessante, ma nel complesso non stona.
Perfect è un pezzo incalzante, lineare, che si inserisce perfettamente nel contesto pur non essendone la punta di diamante.
Miles away è un altro brano scritto da Gahan ed è un’altra potenza: diretto come un cazzotto in pieno volto, quì si avverte una maggiore sicurezza e consapevolezza da parte del front man dei Depeche Mode. Ascoltare Miles away e come sentire Gahan dal vivo: pieno, forte e completo con tanto di urlo finale che da ulteriore smalto all’interpretazione.
Jezabel è l’unica canzone dell’album cantata interamente da Martin Gore: in questo caso sarebbe forse stato meglio puntare su una produzione diversa, meno invadente, la presenza di Ben Hiller è quasi soffocante ed è un peccato.
Siamo al finale col botto! Corrupt è uno dei momenti migliori di questo lavoro: accattivante e immediato induce l’ascoltatore a saltare sulla sedia e cantare a squarciagola. Conclusione degnissima, potrebbe durare anche quarantacinque minuti e nessuno avrebbe da obbiettare.
In definitiva, Sounds of the universe è un disco complesso, meno immediate rispetto al precedente Playing the angel, ma molto più completo.
Tra le cose positive, sicuramente si nota una maggiore maturità di Dave Gahan come autore, che porta di conseguenza una maggiore sicurezza al front man.
Una ripresa di quei suoni che i fan dei Depeche Mode hanno amato e una grande energia dove, queste vecchie glorie in splendida forma dimostrano di avere ancora tanto da dire.
Mauro Gianmoena e Mauro Carosio