30 giugno 2009

Live - Afterhours gran signori al Libra Festival di Sordevolo

Siamo stati fortunati sabato sera scorso ad avere gli Afterhours in quel di Sordevolo, per il Libra festival. La sera prima infatti la band aveva cancellato la data di Cuneo: il bassista Roberto Dell'Era ha la polmonite ed è in ospedale. Al suo posto ecco allora Gabriele Lazzarotti come degno sostituto. Il concerto inizia presto, verso le 22, con Manuel Agnelli al piano, avvolto in una sciarpina bianca che sembra più una coccarda.
Dopo un breve intro, il concerto parte elettrico con Il Paese è reale, il branco che la band ha presentato all'ultimo Sanremo che lo ha portato ad una rapida quanto immotivata eliminazione.
Il live è stato caratterizzato da continui saliscendi emozionali e da una prevalenza dei brani più recenti, tratti da I milansi ammazzano il sabato e da Ballate per piccole iene, che solo di tanto in tanto hanno lasciato spazio a brani più datati, comunque applauditissimi, come la ballad Non è per sempre, la sperimentale Milano circonvallazione esterna o la cinematografica Bay bay Bombay.
Io ho particolarmente apprezzato i brani estratti da Ballate per piccole iene: ad incominciare dalle ipnotiche La sottile linea bianca e Il sangue di Giuda, passando per la romantica Ci sono molti modi che Agnelli sembra sentire molto vicina a sè, fino Ballata per la mia piccola iena, durante la quale Manuel riceve 'in lancio' una maglietta del locale Le piccole iene di Romagnano Sesia, il cui nome ha tratto libera ispirazione dalla canzone.
Si prosegue poi senza sosta con lo stoner di Neppure carne da cannone per Dio ed E' solo febbre che riportano alle sonorità decise di I milanesi ammazzano il sabato.
La vedova bianca, accompagnata dall’ormai consueto battimani ritmico regala al concerto un altro momento di ottima suggestione. Ma questa sera sono i momenti più sommessi che sembrano rivelare la miglior forma di Manuel Agnelli che di tanto in tanto si mette al piano per sprazzi di improvvisazione, come la cover What a wonderful word, di Louis Armstrong, che la ruvida voce di Agnelli riesce paradossalmente a renbdere ancora più vellutata.
Nella parte conclusiva davvero bella Musa di nessuno e poi l'ultimo pezzo, l'unico che mi ha regalato davvero quella pelle doca che si respira solo ai concerti che si sentono davvero prorpi, quella Ci sono molti modi che fa urlare a squarcia gola il pubblico "lo sò che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora". Roberto Conti

29 giugno 2009

'Ascolti emergenti' di giugno (seconda parte)


Impronte sonore - Ri-percussioni sociali ***

Bel disco questo, multietnico, multirazziale. Impronte sonore come dice la presentazione dell’album, è saper chiedere al prossimo da dove viene, ma soprattutto dove vuole andare, per poterci andare insieme, all’unisono.
E così tra ritmi afro-cubani e tagiki, tanghi argentini e canti a cappella from Tunisia nasce questo interessante progetto del laboratorio sociale occupato e autogestito Burrida di Genova che si propone come uno spazio aperto di incontro e di scambio musicale.
Tra le tante tracce, consigliamo la numero 10, Via Prè (la via simbolo dell'immigrazione e del melting-pot multietnico a Genova) con la bella voce di Jennifer Villa e Marco Tosto (il ragazzo che ci ha fatto avere questo bel disco) alla chitarra. Marco Colombo


Domus de Janas - Domus de Janas ***
I Domus de Janas (che in sardo letteralmente significa case delle fate) sono una bella scoperta con il loro folk che definiscono “da stalla”, visto che questo disco è stato inciso appunto in una stalla della campagna veneta.
Il gruppo di Verona, nasce come duo, ma attualmente è composto da ben nove elementi tra chitarre, violino, violoncello, fiati e percussioni. Creano degli ottimi arrangiamenti per canzoni dai testi impegnati (anche politicamente). Una scelta da lodare nel panorama indipendente italiano più votato, negli ultimi tempi, a testi onirici e surreali.
Mi sono piaciute tutte e sette le canzoni del disco e il modo in cui i Domus De Janas mischiano diversi stili. La band rivendica l’identità meticcia tra nord, sud ed isole italiane per creare un patchwork sonoro di folk, rock e musiche orientali che strizza l'occhio anche alla tradizione cantautorale. Una buona occasione per sentirli dal vivo sarà il festival Balla coi cinghiali il 22 agosto a Bardineto... quando ci sarà anche la premiazione del nostro concorso letterario 'Provincia cronica'. Marco Colombo e Roberto Conti

Vetronova - Vetronova *
Questi tre amici della provincia di Varese suonano assieme da gennaio 2008 ma devo ammettere che l’ amalgama si sente. A leggere le loro influenze c'è da entrare in crisi visto che vanno dai Sonic Youth ai Sepultura, dai Mogwai ai Massimo Volume, dai Marlene Kuntz ai Radiohead. A me hanno ricordato sicuramente i primi Verdena e poi la loro musica concentra varie influenze post rock e indie. I suoni di chitarra mi sono piaciuti, grezzi è il termine più adatto, e anche il basso è bello potente. Amano molto i pezzi strumentali, rifacendosi appunto a diverse formazioni di loro ispirazione. Bella la cover dei Cure, Just like heaven sia per l’ arrangiamento sia per come viene suonata un po’ più dura dell'originale. Il pezzo migliore a mio avviso è la strumentale Odea per l’ impatto sonoro davvero bello, alla Cure direi. Come primo lavoro si tratta di un disco interessante. Marco Colombo



Il cane - Metodo di danza **
E' un disco piacevole, con ottimi arrangiamenti che rivestono una base di grande semplicità di corollari elettornici pop-fresh che donano ulteriore piacevolezza e grande orecchiabilità.
Dopo una vita passata dietro la batteria con gruppi come Ulan Bator, Jitterbugs e tantissimi altri, Matteo Dainese, altresì detto “Il Cane”, inizia a scrivere le sue canzoni e a cantarle. Metodo di danza, primo lavoro a nome Il Cane, è un album originale, che mescola elettronica e acustica con estrema eleganza. Registrato in piena ottica 'do it yourself', il disco vede tanti amici avvicendarsi al fianco di Matteo: tra questi Enrico Molteni di Tre allegri ragazzi morti, Ruggero Catania degli Africa Unite ed Enrico Librio degli Amari. Punti deboli del disco sono due: la lunghezza che incide sul piacere dell'ascolto e la voce nè virtuosa, nè particolarmente personale (l'ho trovata per certi versi simile a quella di Alberto Belgesto, un poco fortunato esperimento pop di qualche anno fa). Roberto Conti

26 giugno 2009

Muore a 50 anni Micheal Jackson, il re del pop che 'amava' i bambini

L'annuncio della sua fine è arrivata quando in Italia era ormai notte, da Los Angeles, dove centinaia di fans si sono raccolti davanti all'ospedale dov'era stato ricoverato all'improvviso. Ancora oscure le circostanze della fine, pare si sia trattato di un attacco di cuore. Doveva tornare sul palcoscenico a metà luglio a Londra, Michael Jackson. Il re del pop, 50 anni, aveva organizzato un ritorno alla grande, nell'arena O2 della capitale britannica, seducendo centinaia di migliaia di fans. Negli ultimi anni la sua vita era stata segnata d un processo per pedofilia, che lo aveva profondamente segnato. Jackson era stato ripetutamente accusato di avere abusato di minorenni, talvolta addirittura con la complicità delle madri, nel suo ranch californiano di Neverland, una sorta di costosissima Disneyland in miniatura, che ha dovuto vendere
l'anno scorso. Jackson è stato assolto dalle accuse, ma l'esito del lungo processo ha lasciato molti dubbi. Pieno di debiti, praticamente rovinato nonostante possedesse il catalogo delle canzoni dei
Beatles, il cantante lascia gli Stati Uniti nell'estate del 2005 insieme ai tre figli e si installa per un certo periodo a Bahrein, sul Golfo Persico. Era tornato recentemente, tra Las Vegas e Los Angeles, per le prove di questo concerti di addio che non si terranno mai. (ansa) r.co.

Alpàa: c'è il programma, ma sembra una succursale RaiSet

Da qualche giorno è uscito il programma dell'Alpàa, la nota tutta gratuita manifestazione che si tiene a Varallo Sesia dal 10 luglio in avanti.
Oltre ad un'ottima occasione per mangiare e bere (e per promuovere il turismo in ValSesia), l'Alpàa regala grandi concerti gratutiti ad un pubblico spesso musicalmente astemio... Ma il programma di quest'anno sembra più che altro una replica dei talent show televisivi in versione estiva. Ci saranno infatti Giusi Ferreri (10 luglio), Marco Carta (15 luglio) e Morgan (16 luglio) che spero suoni meglio dell'ultima volta che lo vidi...
Tranquilli ad elevare il tenore degli spettacoli ci penseranno Cesare Cremonini, o il trio Sabrina Salerno, Ivan Cattaneo e Dan Harrow (da brivido).
Ci saranno anche Pino Daniele, nell'unico concerto davvero di livello e Lucio Dalla che presenterà un recital ispirato ad un suo recente libro Gli occhi di Lucio.
Se vi interessa il programma completo lo trovate qui http://www.alpaa.net/home.html.
Chi andrà si porti il golfino che a Varallo fa freddo. Io non ci andrò, ma questo non credo ineressi... Roberto Conti

25 giugno 2009

Marchetta: Dinosaur Jr. a settembre in Italia

Dinosaur Jr. in concerto in Italia a settembre per 4 date a Roma, Bologna, Milano e Treviso.
I padri dell'indie rock americano, ispiratori della scena alternativa anni '90, amati da Nirvana e Sonic Youth, tornano in italia nella formazione originale per 4 imperdibili date per presentare il nuovo album Farm uscito il 19 giugno per pias/spingo.
Ispiratisi all'estetica del punk minimale, amatoriale e irriverente I Dinosaur Jr. riuscirono a combinare elementi dell'hardcore e del punk con tratti di classic rock, dando così vita ad un sound originale e innovativo, sguaiato e rumoroso, basato su un uso massivo del feedback e della distorsione e sugli assoli melodici della chitarra. Dietro quegli strati di rumore tuttavia si nascondevano canzoni malinconiche, in perfetta sintonia con il sentire della loro generazione. Il binomio rumore - melodia divenne uno dei temi fondamentali degli anni '90 e cambiò per sempre il corso della storia della musica rock alternativa. J Mascis, il bassista Lou Barlow (poi divenuto leader dei Sebadoh) insieme con il batterista Murph formarono i Dinosaur Jr. a Boston nel 1985, e si sciolsero dopo aver pubblicato tre tra gli album più influenti e rivoluzionari nella storia del rock: Dinosaur, You're Living All Over Me e Bug.
La musica dei Dinosaur Jr è il tramite naturale tra gli anni '80 e i '90, e non è un caso che questa band abbia esercitato un'influenza enorme sulla generazione successiva, stabilendo uno standard sonoro con cui si sono dovuti misurare tutti i gruppi della scena grunge. Insieme ai Sonic Youth infatti, i Dinosaur Jr. furono coloro che maggiormente influenzarono il suono della band che avrebbe rivoluzionato il rock negli anni a venire: i Nirvana.
Fine della marchetta promozionale. Giovanna Oceania

24 giugno 2009

Ma i Marta sui tubi sono un ristorante?

Oggi sono stato ad una conferenza stampa dell'opposizione in consiglio Comunale di Novara con una sobrissima maglietta bordeaux dei Marta sui tubi, che venerdì scorso sono andato a sentire a Bogogno, un paesino qui vicino a Novara.
Bel concerto, forse il loro migliore che abbia mai sentito: un sacco di gente, buon cibo, gente che è arrivata anche da lontano per ascoltare una dei pochissimi concerti gratuiti che organizzano qui da noi e un temporale estivo che interrompe la festa di paese...
Ma torniamo alla conferenza stampa, con il consigliere Nicola Fonzo, che è pure piuttosto giovane ed attento non solo alle cose della politica che mi chiede: "Marta sui tubi è un locale?" Al che io gli spiego che si tratta di una band (mentre Sushi & Coca è il titolo del disco) che ha suonato qui vicino lo scorso fine settimana davanti ad un sacco di gente...
Lui ironicamente dice "Ci sarà stata tutta Bogogno... e magari anche i paesi vicini...".
Va be non che tutti siano tenuti a sapere chi sono i Marta sui tubi, per carità! Eppure hanno suonato al concerto del Primo Maggio... evento che come sappiamo il centrosinistra sbandiera come 'proprio' blasone.
Altra cosa che mi ha lasciato un poco perplesso è che ieri ho incontrato un mio giovane amico, sempre impegnato politicamente, che tutto contento mi ha anticipato che tra qualche tempo organizzeranno la festa dei giovani del Pd...
Allora io gli chiedo chi chiamaranno per suonare.
Lui mi dice: "Sai abbiamo avuto anche un contributo e abbiamo pensato di coinvolgere i My own rush" (che per chi non li conoscesse sono una band locale sullo stile dei Finley).
Con il dovuto rispetto per i Mor... Non era possibile fare di meglio e chiamare qualcuno da fuori per fare un evento che fosse anche pseudo-culturale? Alla fine i Mor se voglio me li vado a sentire altre 10 volte durante l'anno...
Va bhe, speriamo che sia solo un punto di partenza, perchè visti i recentissimi risultati elettorali, (qui da noi il centrosinistra è ai minimi)... ripartire dalla musica, quella che ha un effettivo potere aggregante e culturale potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Roberto Conti

20 giugno 2009

Derby musicale per l'Abruzzo: il pubblico è tiepido e il palco lo offrono i Depèche

Stasera all'Olimpico di Roma, e domani a San Siro, due kermesse benefiche raccoglieranno fondi per ricostruire alcuni disastrati edifici abruzzesi dell'istruzione e della cultura. Si sono divisi per sesso, femminucce a Milano e maschietti a Roma (però con la Mannoia in entrambe le serate). Secondo i dati diffusi il pubblico non ha risposto in massa, così come ci si aspettava, soprattutto nella capitale. Il palco, in entrambi gli eventi, sarà quello appena utilizzato dai Depèche Mode, che lo hanno offerto in gentile concessione.

A Roma, una valanga di numeri uno si autocelebrerà o farà duetti: Baglioni e Mannoia si intrecceranno in Amore bello, Baglioni e Morandi in Un mondo d'amore, Dalla&Mannoia in Anna&Marco, Fossati&Baglioni in Mio fratello che guardi il mondo, Fossati con Pino Daniele in Una notte in Italia, D'Alessio&Renato Zero in Tu si' 'na cosa grande, Piovani&Baglioni in Quanto ti ho amato, Zero&Sangiorgi in Cercami, Zero&Baglioni in I migliori anni della nostra vita, Paoli&Zero in un medley, Baglioni&Venditti in Roma Capoccia, Zero/De Sica/Trovajoli in Roma nun fa' la stupida stasera, finale con Domani cantato da tutti.
Sul palco Pagani, Biondi, De André, Tozzi, Minghi, Barbarossa, Zarrillo, e quattro maestri immensi come Morricone, Piovani, Serio, Trovajoli; e attori come Ferilli, Melato, Castellito. Previsto pure un ciao di Jovanotti da New York. Conducono Dandini&Panariello.

A Milano hanno aderito 112 donne riunite nel cartello 'amiche per l'Abruzzo', ma sul palco saranno solo in 44. Chi andrà, vedrà Pausini, Nannini, Mannoia, Giorgia, Elisa, Alexia, Alice, Amoroso, Arisa, Ayane, Berté, Canzian, Casale, Consoli, Dolcenera, Ferreri, Fiordaliso, Fornaciari, Grandi, Zanicchi, Squillo, Karima, L'Aura, Mietta, Minetti, Mirò, Molinari, Nada, Nava, Nicolai, Noemi, Oxa, Paolo&Chiara, Rei, Rettore, Ruggiero, Senit, Spagna, Syria, Tatangelo, Turci. Conduttrici, le 12 D.J. della clamorosa diretta congiunta delle radio private, con un ascolto potenziale di 38 milioni di persone. g.oc.

18 giugno 2009

Il poeta maledetto festeggia 10 anni di carriera: auguri Moltheni

Nell'aria galleggia un'atmosfera strana. Siamo al Magnolia a Milano e Moltheni festeggia qui i dieci anni di carriera con un concerto particolare, che ripropone brani del passato e chicche che anticipano Ingrediente novus, la raccolta in uscita a fine anno.
E' stato un concerto lungo e intenso, segnato dall'attesa dei vecchi brani che come è noto Moltheni non ama riproporre dal vivo. Lui ammette candidamente che alcune canzoni non gli appartengono più, e quindi non le suona. E' giusto così...
Arriviamo che i Bachi di pietra stanno ultimando il loro live, nel frattempo Moltheni, da dietro una tenda, dà le ultime direttive alla band. Tutto deve essere perfetto. Il primo pezzo è Io, eseguito con un nuovo arrangiamento e con l'accompagnamento di uno strumento a corde simile a un mandolino, poi partono le note del Circuito affascinante e il pubblico inizia a cantare. Tutta la prima parte del concerto prosegue con brani piuttosto recenti come L'età migliore, Gli anni del malto, L'amore acquatico, In porpora. C'è spazio anche per qualche brano più sommesso, come la delicatissima Corallo o come L'attimo celeste che parte acustica e cresce noise, come se stesse per arrivare una tempesta, una tempesta di emozioni in grado di annientare per poi ricostruire subito dopo.
Giacomo Fiorenza ha sulla tracolla del basso un cuore che cambia colore in corrispondenza delle luci. Il cuore riflette le sensazioni del pubblico: c'è chi ascolta per la prima volta, chi rivanga il passato, chi fa riaffiorare emozioni e ricordi ai quali la musica di Moltheni ha fatto da colonna sonora. Ad un certo punto partono le note di Flagello e amore, una delle rarityes ripescata da Natura in replay: il pezzo ha un arrangiamento potente che lo rende ancora più struggente e malvagio nel veicolare sentimenti lontani dalla gioia, che poi sono quelli che Umberto sa servire su un vassoio d'argento e che in questi 10 anni gli hanno portato un pubblico magari non oceanico ma davvero fedele.
Da Fiducia nel nulla migliore (oltre al classico Il bowling o il sesso) viene ripescata Zona monumentale. Il pubblico gode e applaude, nonostante la band abbia cappellato un po'...
Un desiderio innocuo è un altro regalo inatteso che canto a squarcia gola: non l'avevo mai sentito dal vivo questo pezzo. Grazie. Grazie lo grida anche il pubblico. Qualcuno che non conosco vicino a me piange. Moltheni ringrazia con voce flebile, seminascosto dietro al suo copricapo di lavanda. Poi il concerto torna su binari più consueti, con altri brani da Toilette e dai Segreti. Quasi in chiusura l'ultima sorpresa: Petalo, quello che, dice lui, sarebbe dovuto essere un singolo (mai pubblicato, ndr) e forse lo sarà prossimamente...
Eternamente nell'illusione di te chiude due ore di concerto seguitissimo in cui Moltheni ha attinto con sapienza ad un passato musicale colmo di canzoni che hanno davvero qualcosa da dire. Roberto Conti
(foto Aurora Logozzo)

Flagello e amore / Il circuito affascinante live al Magnolia:

15 giugno 2009

Il Premio Mogol a Povia che batte Capossela, Battiato, Jovanotti e Arisa

Con il brano Luca era gay - presentato allo scorso festival di Sanremo - Povia ha vinto la seconda edizione del Premio Mogol. Lo ha annunciato in una nota l’assessorato regionale alla cultura della Valle d’Aosta, che organizza l’evento. Povia ha avuto la meglio sulle altre cinque canzoni finaliste: Egocentrica di Simona Molinari, Tutto l’universo obbedisce all’amore di Franco Battiato, Il Paradiso dei calzini di Vinicio Capossela, A te di Jovanotti, e Sincerità di Arisa. La premiazione si svolgerà questa sera, alle 21, al Forte di Bard. «Ho assegnato quest’anno, come da statuto - ha detto Giulio Rapetti Mogol, che presiede la giuria formata dallo scrittore Arnaldo Colasanti e dai giornalisti Oliviero Beha e Marcello Veneziani - il Premio che porta il mio nome a Povia».

14 giugno 2009

Metti una serata al lago con Tre allegri ragazzi morti

Tre allegri ragazzi morti a bordo del lago (Maggiore) in una splendida serata in quel di Sesto Calende. Il concerto fa parte di quel rarities tour che propone alcuni pezzi vecchi e nuovi tra i più belli del trio, ormai diventato quintetto grazie all’innesto di un secondo chitarrista e di Marcella che interviene cantando un paio di brani in scaletta.
L’atmosfera è molto rilassata e c’è tantissima gente attirata anche dall’ingresso libero. In pochi cantano le canzoni, quasi nessuno balla o partecipa più di tanto… ma questa è un’inevitabile conseguenza del free entry.
In scaletta ci sono diverse delle mie canzoni preferite: da Prova a star con me un altro inverno a Pordenone, fino a Il principe in bicicletta (nota anche come La canzone della cameriera) o alla cover Mio fratellino ha scoperto il rock’n roll. A proposito di cover vorrei spendere un plauso di Tarm che riescono a passare con disinvoltura dalle cover dei Diaframma a quelle dei Daft punk, con la stessa freschezza che contraddistingue i brani di loro composizione.
Tra maschere da ‘non morti’ e curiosi copricapo a forma di topo, che citano uno dei pezzi più famosi, quella Occhi bassi che omaggia l’anima di Elvis Presley, il concerto prosegue su ritmi serrati con brani che guardano al passato così come all’ultimo disco La seconda rivoluzione sessuale. Nel finale c’è spazio per un momento folkeggiante, con Toffolo alla chitarra acustica e il batterista Luca al centro del palco a suonare con il solo rullante.
Tra i brani più riusciti La salamandra (fammi capire che... almeno un'ora vuoi solo me) con le parole della poetessa Alda Merini, Il mondo prima con la brava e simpatica Marcella a dare una mano con la voce… Poi in chiusura i classicissimi Occhi bassi e Mai come voi. Fa piacere vedere come la musica dei Tre allegri arrivi obliqua intercettando nuovo pubblico e regalando nostalgiche ossessioni a chi, come me, li ha scoperti ed amati negli anni Novanta. Unico piccolo neo: mancava una delle canzono a mio avviso più belle, La tempesta! Roberto Conti
(foto Aurora Logozzo)

11 giugno 2009

Ecco il cast del Libra Festival

In tempo di crisi, anche per i festival musicali, una bella eccezione sembra essere il Libra Festival di Sordevolo nel Biellese che continua ad esistere anche grazie all'impegno di sponsor istituzionali.
Da quelche giorno è stato ufficializzato il programma del festival che partirà il 18 giugno per concludersi il 2 agosto, nel cast ci sono nomi di grande richiamo abbinati a concerti più ricercati e a serate di cabaret. Libra festival, con il Traffic di Torino, è ormai rimasto l'unico evento musicale di richiamo nella nostra regione... Anche se Sordevolo può sembrare un po' fuori mano è facilissimo arrivarci, e vale proprio la pena di passare una serata al fresco nello splendido anfiteatro del paesino biellese.
Nel cast Bandabardò, J-Ax, Afterhours, Marlene Kuntz, Pfm, Fiorella Mannoia, Negrita, Goran Bergovic, Ascanio Celestini, oltre a diverse tribute band e a serate di cabaret con i migliori comici del momento. Per informazioni sul programma http://www.librafestival.it/lug2009_2/programma.htm . r.co.


'Ascolti emergenti' di giugno (prima parte)

Posi - I like Posi ****
Ha tutte le carte in regola per diventare un fenomeno musicale di massa. Si tratta di Posi. Lei è già un'icona della comunità gay-lesbo italiana, e anche una delle deejay più richieste nel nostro paese. Chiambretti stravede per lei e il suo ultimo singolo Voglio farmi la DJ qualche tempo fa è diventato un tormentone. Dopo questi successi è arrivato il momento per Posi di ritornare in scena con un album -in uscita in questi giorni- che è un mash-up di stili diversi: electro, punk, rap e altro ancora. Un disco sperimentale, cinico e ambiguo. I testi non hanno nulla da invidiare a quelli di colleghi repper osannati ed ammirati dal pubblico, anzi probabilmente sono più taglienti e di certo meno grossolani: Posi, non risparmia a tal proposito critiche, come nella bella Essere un idolo nella quale vengono evidenziati i vizi di noti musicisti italiani e internazionali, più attenti ai soldi e alle collaborazioni piuttosto che ad una coerenza musicale... o in I like Paris, un divertente ritratto della celebre Hilton americana. Da citare sicuramente anche l'omaggio a Miss (Donatella) Rettore in Lamette che riprende il ritornello del noto brano riarrangiato con strofe rap.
Nel disco anche parecchie collaborazione: dagli Yumiko fino a Gianfranco Forattini. I like Posi è un ottimo lavoro: ballabile, ricco di spunti e di contenuti. Lei è un personaggio. Vedremo cosa decreterà il pubblico. Roberto Conti

Magentha vol - Sub ***
E' bello trovare un disco nel quale le influenze musicali vengono rielaborate e arricchite di una forte impronta personale. Questa è stata la mia impressione ascoltando Sub, il bel lavoro dei Maghenta vol da Forlì. Il packaging del disco è fantastico, anche se in tanta grazia è stato dimenticato il nome della band, chissà se volutamente?! Tra i brani si distinguono due filoni: uno più duro di marca stoner, vedi il pezzo Mecostress o la titletrack Sub, degno dei migliori Queens of the stone age o dei Kyuss; e uno più morbido e cantautorale che evidenzia la voce ed arrangiamenti più velati con l'uso sapiente degli archi (Ostetrica) e del piano (Nuova gestazione). Nel disco vengono richiamate influenze importanti: quelle che mi sono sembrate più marcate sono quella di Chris Cornell, per quanto riguarda la voce, e quella con i Verdena, non tanto per la musica, quanto per l'attitudine a giocare con i suoni: Sub mi ha ricordato più di uno degli ep dei Verdena. Credo che questo disco sarà collocato nella pila di quelli che riascolterò. Giovanna Oceania

The Sgroove - Abbey Ruzz *
Gli Sgroove hanno partecipato alle selezioni di X-Factor e hanno incantato il web con le loro trovate, così apprendo dalla loro nota stampa. Ora la band pop-punk demenziale The Sgroove torna con la sua seconda fatica discografica, Abbey Ruzz: 15 tracce di pura irriverenza, un fuoco di fila di gag assurde condite da melodie che restano in testa al primo ascolto… Peccato che nessuno sentisse l'esigenza di un ennesimo disco demenziale, in cui la componente di originalità manca completamente. g.oc.

10 giugno 2009

A Genova la presentazione di Provincia cronica

Ieri abbiamo presentato il concorso letterario 'Provincia cronica' alla libreria Books in the casba di Genova, insieme al programma di Balla coi cinghiali.
E' stata una bella iniziativa, riuscita direi, soprattutto per conoscere persone nuove per raccontare esperienze...
Un grazie in modo particolare a Mauro che si è impegnato non poco per organizzare, allo staff di Bcc, ai ragazzi della libreria, al gruppo di Nuovi profili e a tutti coloro che sono intervenuti. ro

Vi posto qualche foto dell'evento...

MenteLocale ha pubblicato un articolo sulla presentazione
http://www.mentelocale.it
C'è tempo fino al 10 luglio per mandare i racconti (abbiamo superato quota 50) http://www.asapfanzine.it/premio_letterario.htm

3 giugno 2009

10 anni di carriera per Moltheni: concerto al Magnolia e greatest hits in arrivo

10 anni fa, alla fine dell'estate, mi imbattevo in un videoclip dalle ambientazioni metropolitane nel quale un ragazzo biondo giaceva al suolo calpestato dai passanti nella periferia milanese. Il clip di In centro all'orgoglio è stato il mio primo 'contatto' con Moltheni. Un musicista scoperto pian piano, ad incominciare dal primo disco, quel Natura in replay, uscito proprio alla fine dell'estate che ho amato e che ha accompagnato i miei ultimi anni di liceo.
Poi sono stati i dischi successivi a cementare l'amore per la musica di Umberto e a farmi conoscere tanti nuovi amici in giro per l'Italia, perchè la sua musica, quando ti sceglie, ti si incolla come un virus di cui non puoi più liberarti...
Fiducia nel nulla migliore è arrivato come una sorpresa, quando di Moltheni ormai non si sentiva più parlare; Splendore terrore, Toilette memoria e I segreti del corallo fanno invece parte, insieme all'ep Io non sono come te, della storia recente in cui il cantautore, abbandonati i rapporti con le major, si è progressivamente avvicinato a sonorità folk.
Il prossimo 16 giugno al Magnolia di Milano Moltheni terrà un concerto con una scaletta speciale proprio per festeggiare i 10 anni di carriera, preludio ad un greatest hits che a quanto pare vedrà la luce in autunno. Della track-list faranno parte, secondo le prime indiscrezioni, 15 brani di tutti i dischi di Moltheni, rivisitati con un nuovo arrangiamento e due brani inediti. r.co.

Bat for lashes - Two suns ***

Seconda prova per I Bat for lashes, gruppo inglese capitanato dalla fascinosa musicista anglo-pakistana Natasha Kahn. Corteggiati dai nomi più celebri del rock d’oltremanica, (i Radiohead li vollero come supporter per il loro In Rainbow tour) con Two suns raggiungono un ottimo livello qualitativo che li candida a un veloce successo commerciale. Già il precedente lavoro Fur and gold aveva ricevuto il plauso della critica e una nomination per l’ambito Mercury Prize.
Il nuovo album è un disco curato nei minimi dettagli, atmosfere raffinate e leggere che strizzano l’occhio a diversi precedenti illustri: da Kate Bush a Tori Amos con un rapido passaggio tra le sonorità dei Velvet Underground & Nico.
Il singolo Daniel è senz’altro uno dei momenti migliori del disco, ritmo trascinante e melodia di facile presa senza rinunciare a un tocco di stravaganza, che pervade comunque l’intero lavoro.
Altri brani degni di nota sono senz’altro Glass, che fa da apripista e in cui la voce di Natasha Kahn è al meglio, Peace of mind dall’atmosfera arabeggiante e la conclusiva The big sleep.
La qualità complessiva è senz’altro buona, l’identità musicale è ancora in formazione, ma lascia ben sperare per il futuro di questa probabile next big thing. Mauro Carosio