30 maggio 2017

Musica intensa che dura troppo poco: i Dots lo fanno strano

Prendete del rap old school, una dose massiccia di funky, attitudine punk e suoni lo fi che proiettano velocemente negli anni 80: avrete, shakerando in maniera casuale e caotica, questo Hanging on a black hole dei Dots, una delle cose più strane in cui mi sia capitato di imbattermi negli ultimi tempi. Ora, io probabilmente sono la persona meno indicata per parlare di rap e funky (sul punk magari qualcosa di più lo so), ma evitare di parlare di quest’album sarebbe un gran peccato e quindi – Via alle danze!

25 maggio 2017

Verso l'infinito ed oltre: i Valerian Swing tornano ed osano con Nights (recensione + intervista)

E’ una costante evoluzione sonora quella che stanno mettendo in atto i Valerian Swing, gruppo emiliano giunto con Nights al quarto album (anche se, ahimè, mi sono perso il primo). Se infatti A sailor lost around the earth del 2011 era un disco che faceva dei cambi di tempo e delle ritmiche serrate il proprio punto di forza, arrivando fino a compiacersi troppo della propria attitudine a ‘farlo strano’, ed Aurora del 2014 apriva in maniera più decisa il sound della band ad atmosfere più dilatate, questo nuovo disco sembra andare al di là dei canoni del math rock, un genere che già la band affrontava alla sua maniera personale ma che mai come oggi si arricchisce di nuove sfumature.

23 maggio 2017

Terra, Le Luci della centrale elettrica in questi anni dieci

Vidi suonare Le Luci della centrale elettrica nell'estate del 2008, in un paesino umbro vicino al confine con la Toscana. Mi ricordo che c'erano le Olimpiadi di Pechino e che fosse il 22 agosto, me lo ricordo benissimo perchè il giorno dopo, assieme ad amici che mi stavano ospitando ad Arezzo, andammo tutti insieme a vedere i Neurosis a Senigallia. Non c'era molta gente, forse perchè era appena finito un temporalaccio, e l'atmosfera era quella di un concertino tra i boschi, pochi astanti e qualche teglia di patatine fritte. Io non avevo ancora ascoltato molto di Brondi, solo qualche canzone qua e là dal suo Canzoni da spiaggia deturpata, uscito pochi mesi prima. Rimasi colpito da quei pochi istanti di concerto, da solo su quel palchetto rustico e gli ontani sullo sfondo: comprai disco e poster e scambiai anche qualche parola con lui, dopo. Mi chiese da dove arrivassi e cosa facessi durante quella vacanza e io gli risposi che il giorno dopo saremmo andati a vedere i Neurosis nelle Marche e mi disse che non li conosceva.

19 maggio 2017

Che bella cacofonia, dal Belgio W.Victor omaggia a modo suo l'Italia (e i Balcani)


W.Victor, dal Belgio. Genere: "Cabaret-Italiano-Balkan-Deluxe-Festa-Totale". Signore e signori, questo è un genio. Che bella cacofonia, su etichetta Ottokar, è il suo quinto disco e quasi ci dispiace di non esserci accorti prima dell'esistenza di questo folle. Rimedieremo, perché uno così non possiamo proprio perdercelo.

16 maggio 2017

Le capre a sonagli mangiano tutti: ecco Cannibale

“Originali, bizzarri e caotici: sono curioso di vedere dove arriveranno col prossimo capitolo della loro storia musicale.” Così scrivevo ormai cinque anni fa parlando di Sadicapra, secondo album (o primo ufficiale, visto che dell’esordio omonimo si son perse le tracce) de Le capre a sonagli. E cazzo quanto sono contento di averne visto l’evoluzione, passata per il discontinuo ma magnetico Il fauno ed arrivata, oggi, a questo Cannibale. Un percorso che li ha portati sempre più velocemente a farsi apprezzare nei live club di tutta Italia, ed in maniera meritatissima: la band bergamasca regala infatti una delle migliori performance che si possano godere su un palco, tanto che mi vergogno di aver parlato male di una Dove you go? che dal vivo, complice il bassista che si lancia a pogare fra la gente, è semplicemente sensazionale. Cannibale cattura questa energia, la fa sua e risulta, da qualunque lato lo si voglia guardare, l’episodio migliore della loro discografia.

11 maggio 2017

Vacanza o gabbia? Un secondo album ondivago per i Montauk

Vacanza/Gabbia è un disco dalle due anime, una schizofrenica e l’altra adagiata su stilemi che pescano dal pop e dall’emocore, anime che ogni tanto si incontrano e si uniscono in maniera ottimale in Estate, brano che sembra nato dalla fusione dei primi Pixies con i Minnie’s e che sfrutta appieno anche la presenza del synth per caricarsi di un’energia sbarazzina ma non banale. E’ però, purtroppo, uno dei pochi casi in cui quest’armonia viene raggiunta, perché il secondo disco della band bolognese è tanto pieno di idee quanto confuso nel proporle.

Namvuc, mitteleuropeismo ai piedi del Tarvisio

Si arriva ad un'età in cui, finalmente, ognuno di noi può ammettere di aver scritto e ascoltato tanto. In cui ciascuno di noi capisce che la curiosità non sia una capacità innata, bensì una possibilità che dobbiamo sviluppare ed allenare passo dopo passo, disco dopo disco, concerto dopo concerto. Però non tutti ( io no di certo sia ben chiaro) suonano negli Zeman e hanno idee come quelle che hanno dato vita al loro ultimo disco, uscito tre settimane fa per To Lose La Track.

10 maggio 2017

Analisi logica e Una valle che brucia, doppio e inatteso ritorno per unòrsominòre.

unòrsominòre. (scriviamolo come va scritto, con gli accenti, il punto e la minuscola, prima che qualcuno abbia qualcosa da dire) è tornato all'improvviso, pubblicando per diNotte records contemporaneamente un EP intitolato Analisi logica ed un album completo intitolato Una valle che brucia. L'ascolto di materiale di assoluto valore artistico, ma contemporaneamente così aspro, come le due opere proposte da Emiliano Merlin (l'uomo che sta dietro al progetto), non può che suscitare emozioni contrapposte. Sia l'EP che l'album infatti sono perfetti per tutto ciò che riguarda le scelte sonore (minimali) utilizzate, i testi, la poetica dell'artista, la particolarità delle due copertine (la Tabella di Verità di Wittgenstein per l'EP e la foto con lo yak per l'album) ma mettono in risalto tutta una serie di aspetti che potrebbero allontanare una gran fetta di potenziali ascoltatori.

9 maggio 2017

Second hand market, l'esordio un po' confusionario dei The Clipper

Ci troviamo a recensire il disco d'esordio di una band salentina chiamata The Clipper. Il loro disco si intitola Second hand market ed esce per l'etichetta La Rivolta records. Il disco si presenta abbastanza bene dalla  grafica di copertina e siamo incuriositi. Vediamo quindi cosa ci riserva l'ascolto.

1 maggio 2017

Un giorno nuovo, tornano i Sick tamburo forti come le botte che solo la vita sa dare

Il quarto album dei Sick tamburo si intitola Un giorno nuovo ed esce per La Tempesta dischi. Gian Maria Accusani, a capo del progetto ed ormai un tutt'uno con la sua maschera denominata Mr Man, fa anche da produttore del disco. In copertina lo vediamo donare una rosa mentre sullo sfondo c'è un'esplosione atomica. La destinataria del fiore è Miss Understanding, la quasi new entry del gruppo che ormai si alterna a Boom Girl (Elisabetta Imelio) al basso e alla voce. "Un giorno nuovo è il giorno in cui riusciamo a vedere il mondo per quello che veramente è, senza tutti i filtri dell'educazione che ci accompagnano da sempre. E' il giorno in cui lasciamo andare la maggior parte delle cose a cui davamo vitale importanza, rendendoci finalmente conto che di importanza non ne avevano alcuna. E' il giorno in cui lasciamo andare tutte quelle cose che sono solo estensioni del nostro ego e ci rendiamo conto di quanto sia importante vedere il sole che si alza al mattino. Il giorno nuovo è il giorno del grande cambiamento. Del cambiamento dentro di noi". Così recita il comunicato stampa. E di cambiamenti rispetto all'album successivi ce ne sono stati eccome. Sarebbe interessante capire cosa sia successo nel frattempo, e i testi e le musiche danno qualche indizio.