Marco Campitelli è l'uomo che tiene in mano le redini di
DeAmbula records, oltre a far parte dei The Marigold. Alle varie attività in
cui è impegnato si è aggiunto ultimamente il progetto Oslo tapes: una band di
cui egli stesso fa parte, insieme ad altri artisti che comunque militano nel
giro di DeAmbula. C'è Amaury Cambuzat degli Ulan Bator, che oltre a suonare è
presente anche nelle vesti di produttore, ma ci sono anche Nicola Manzan
(Bologna violenta) e Gioele Valenti (Herself). Il disco è cupo e ricco di
contenuti: è bene dirlo per scansare ogni equivoco sul fatto che si possa
trattare di un semplice contenitore vuoto, che funga da vetrina per un'etichetta
discografica.
Campitelli e soci esprimono un malessere che è circolare: nella
sua ripetitività torna sempre allo stesso punto. Viene vissuto, compreso,
elaborato ma mai superato ed è proprio nella sua ripetitività che trova la
propria ragion d'essere. Ritmiche di chitarra che si ripropongono pari pari
dall'inizio alla fine dei brani creano le strutture sulle quali la voce,
incisiva seppur eterea, canta (in italiano) il proprio irrisolvibile disagio.
Fa eccezione Distanze, una ballata
scritta con esperienza e maestria. Tutto il resto si gioca proprio sulla
ripetitività ossessiva, che in alcuni punti raggiunge comunque vette molto
alte: Nel vuoto è uno di quei brani
che innescano una sorta di trance, e sebbene le chitarre distorte vogliano
mantenere saldo l'ancoraggio a terra, da lassù si sentono dei suoni celestiali
che portano in alto e fanno volare. La ripetitività sale sempre più fino a Nove illusioni, con i suoi colpi
ostinati di rullante e i suoi inserti che ricordano lo xilofono di Curami dei CCCP. Poi, a partire dal
brano Impasse, l'album si fa più
elettronico e iniziano loop che rendono il tutto abbastanza monotono, quasi
sonnolento. Da quel punto in poi, infatti, l'album inizia a perdere lucidità,
anche se verso la fine ci sono brani scritti coi migliori intenti (Les élites en flammes), ma non valorizzati
al meglio anche a causa della posizione arretrata in scaletta. La tracklist, in
effetti, è strana: una ballata come Distanze,
posizionata quasi all'inizio, tende a illudere e destabilizzare, in quanto
l'album procede poi su toni completamente diversi. Ad ogni modo, c'è competenza
e maestria, e Campitelli può ritenersi soddisfatto del proprio lavoro, che
porta in sé quella ricerca della qualità che spesso distingue i lavori di
DeAmbula records. Marco Maresca
Tracklist:
1. Alghe
2. Attraversando
3. Distanze
4. Nel vuoto
5. Imprinting
6. Nove illusioni
7. Impasse
8. Marea
9. Les élites en flammes
10. Elogio
11. Crocifissione privée
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