28 giugno 2017

Prorogato a fine giugno il bando del premio letterario Provincia cronica

“Provincia cronica” è un premio letterario giunto alla sua nona edizione. Viene organizzato dall’associazione “ASAP - As Simple As Passion” insieme a Comune di Cameri, Pro loco di Cameri, Atl Novara e dall’associazione “Balla coi cinghiali”.
La particolarità del Premio è il tema, suggerito dal titolo di una canzone o da un verso di particolare suggestione. Quest’anno il tema è ispirato dal titolo della canzone di Ivano Fossati "La costruzione di un amore".
Il premio si articola in due sezioni (racconti e poesia); i partecipanti hanno tempo per inviare i propri elaborati fino al 31 maggio 2017 (scadenza proprogata al 29 giugno). Maggiori dettagli nel bando pubblicato sui principali siti di concorsi letterari.

Tutti i partecipanti saranno invitati alla premiazione finale che si svolgerà sabato 2 settembre nel complesso della biblioteca di Cameri (in via Novara 20, dalle ore 16), dove i racconti e le poesie saranno protagoniste di un evocativo reading realizzato da attori e musicisti del duo bergamasco ALMAprogetto. Durante la giornata il duo, composto da Alice Guarente e Marco Scotti, proporrà anche uno spettacolo recitato dedicato ad alcune canzoni di Ivano Fossati, un momento di autentica suggestione, di fusione tra musica e poesia.

26 giugno 2017

Omaggi ma non solo: Swanz the lonely cat canta alla sua maniera i grandi della musica

I Dead Cat In A Bag furono, qualche tempo fa, una piacevole scoperta. Non ricordo come mi arrivò fra le mani il loro Late for a song, ma rammento bene l’atmosfera cupa, le influenze musicali che passavano dal blues allo tzigano senza problemi, i testi profondi di Luca Andriolo. E proprio la voce, nonché principale mente creativa, della band torinese esordisce in solo col moniker di Swanz the lonely cat, decidendo per questa sua fuga di omaggiare alcuni classici (e non ) della musica: il titolo Covers on my bed, stones in my pillow, insomma, non è stato scelto per caso.

Duct Hearts: screamo (bello) da Monaco di Baviera

Non mi sono mai piacuti molto lo screamo e l'emoviolence tedeschi: solo qualcosina degli Yage e quasi nulla dei Tristan Tzara, per intenderci.  In più fa caldo, devo pensare a cosa portarmi domani in ufficio per pranzare e io e mia moglie non risuciamo a montare un ventilatore del cazzo comprato da Brico questa mattina perchè le istruzioni sono lontanissime dall'intellegibilità. Avevo promesso però ad Andrea di Upwind di recensire la sua ultima uscita, una coproduzione con altre etichette europee, ed eccomi ad ascoltare i Duct Hearts, dai dintorni di Monaco di Baviera, ed il loro nuovissimo (anche se registrato un annetto fa) Feathers.

Rami, l'esordio dei leccesi Noon


Rami è il primo album in studio dei leccesi Noon, ed è uscito lo scorso 15 aprile per Beta Produzioni. Chiediamo scusa per non esserci occupati di recensire il lavoro, quindi, a tempo debito. I brani sono undici, e trovo il disco abbastanza noioso e scontato. Un'inossidabile patina di fredda devozione all'indie rock e al folk naturalistico aleggia purtroppo durante l'intero scorrere del disco, che risulta nell'insieme troppo viscerale, embrionale e a tratti confuso, molto confuso. 

16 giugno 2017

Bennett: Hic et nunc, un disco a cavallo tra punk-rock e hardcore

I Bennett sono un gruppo di passaggio, di transizione. O per lo meno suonano punk rock come se lo fossero. Il loro debutto, un Same Title in uscita oggi per To Lose La Track e Sonatine Produzioni, è un disco salvifico per chi sia ancora nell'indecisione tra il punk-rock e l'hardcore, per chi abbia voglia di smetterla di ascoltare musica inutile. Per me lo furono i gruppi inizi 2000 che uscirono per Equal Vision e Victory e che giocavano con chitarre e arpeggi abbandonando gradualmente il "-core" che aveva spadroneggiato per tutti i '90, per spiegarci meglio. The Hope Conspiracy, Reach the Sky, Boy Sets Fire su tutti. Ma erano poco meno di vent'anni fa e poi si sa, gli americani sono sempre gli americani.

15 giugno 2017

Ripartire dalle basi andando avanti: il punk dei Soundeep fra anni 90 e oggi

Passano gli anni, cambiano le cose, eppure io rimango sempre affascinato dalla genuinità. In questo caso quella dei Soundeep, di cui mi capita per le mani l’ep con la richiesta di recensione scritta sul cartonato protettivo. A me basta una cosa del genere per decidere all’istante che una band vada recensita, e mi va bene che non mi s’incula nessuno se no adesso mi spedivano tutti dischi con le peggio cose come presentazione (anche nel caso qualcuno decida di farlo mi spiace: l’indirizzo di spedizione non è il mio). Avrebbero potuto fare grindcore, metal o pop elettronico i Soundeep, invece The shades of all your eyes è un disco di hardcore (semi) melodico come non ne sentivo da tempo e, guarda un po’, è pure bello.

13 giugno 2017

La Resistenza e gli Anni di piombo visti da un ventenne di oggi: romanzo d'esordio del novarese Ottolenghi

Questa terra è il romanzo d’esordio del novarese Luca Ottolenghi, in uscita il 15 giugno per Iemme Edizioni, primo capitolo di una trilogia che tratteggia importanti vicende socio-politiche del Novecento partendo dalle storie di Francesco Bassano, detto Frank.
Nell’estate del 2001 il protagonista, diciannovenne, rimane orfano di madre e i suoi amici vengono massacrati al G8 di Genova. La sua vita sembra giunta al capolinea. Fino a quando, in seguito alle confessioni della madre in fin di vita, scopre di avere uno zio che aveva praticato la lotta armata negli Anni Settanta. E, soprattutto, di avere avuto un nonno partigiano. 

11 giugno 2017

Hibou Moyen - Secret concert a Novara domenica 11 giugno

"Fin Dove Non Si Tocca" è il secondo album di Giacomo Radi, ovvero Hibou Moyen. Prodotto da Umberto Maria Giardini, il disco è uscito l’11 novembre 2016 per Private Stanze/Audioglobe. Dieci brani intimi, tra folk statunitense e cantautorato italiano intrisi di vita, natura e carne. Ecco cosa Asap ha scritto del disco.
Hibou Moyen sarà protagonista di un esclusivo secret show (organizzato dall'associazione Asap As Simple As Passion) che si svolgerà a Novara domenica 11 giugno.

10 giugno 2017

Il grande freddo, la saggezza, la brillantezza e i rimpianti di Claudio Lolli

Esce per La Tempesta dischi il nuovo album di Claudio Lolli, grande artista legato indissolubilmente alla Bologna degli anni '70. Nel nuovo disco, realizzato anche grazie al crowdfunding, il cantautore è accompagnato dagli Zingari felici, cioè gli strumentisti appartenenti al Collettivo anonimo musicisti di Bologna, che lo seguirono nell'epica impresa del concept album Ho visto anche degli zingari felici, disco per il quale Claudio Lolli è ancora ricordato. Tra il nuovo album e l'illustre predecessore ci sono però forti differenze. La ribellione degli anni '70 si esprimeva con toni drammatici e cruenti ma sottendeva comunque un messaggio di speranza. I testi odierni esprimono, piuttosto, un rimpianto. Com'è inevitabile che sia, essendo nel frattempo trascorsa un'intera vita, ed essendo profondamente mutata la società.

8 giugno 2017

Profondo come il mare, torna il cantautore Alessio Lega

E’ un album di storie e di storia quello di Alessio Lega, cantautore classe 1972 diviso fra Lecce e Milano. Storie a volte allegre, a volte tristi, ma che spesso si ricollegano alla storia con la S maiuscola, da eccidi dimenticati a proteste attuali che forse un giorno qualcuno studierà sui libri di scuola. Quello che colpisce subito, nelle tredici tracce di questo Mare nero, è il modo in cui Alessio riesce a coniugare l’amarezza per i fatti raccontati con una leggerezza che si fa beffe dei torti, della morte e di quanto di sbagliato possa esserci al mondo, ed è questo fattore che lo rende un disco da ascoltare attentamente sia nella musica che nelle parole.

1 giugno 2017

Ommioddio, hanno ammazzato il rock'n'roll! Les Fleurs Des Maladives fra l'intenzione di seppellirlo e l'energia per resuscitarlo

Al primo maggio sono andato in quel della benemerita Cooperativa Portalupi di Vigevano a vedere il classico concerto che anche Roma gli ha copiato… forse è il contrario, fa niente. Prima che tutti ve ne usciate dicendo “e sticazzi!” arrivo al dunque: fra i gruppi presenti ce n’era uno che avevo già sentito nominare ma non avevo mai ascoltato, che da quando non posso più usare gli auricolari a lavoro mi tocca essere selettivo con la musica e mi perdo un sacco di roba, e – rullo di tamburi e sorpresa finta – erano i qui presenti Les fleurs des maladives. Non ve lo aspettavate eh? Sì? Comunque la suddetta band ha fatto un gran cazzo di casino, mi son piaciuti talmente tanto che gli ho comprato entrambi i dischi e sono rimasto d’accordo col bassista che gli avrei fatto sapere le mie impressioni sull’ultimo, ovvero il qui presente Il rock è morto. Siccome ogni promessa è debito ho deciso che glielo avrei fatto sapere scrivendolo qua, perché se un disco è una figata è bello farlo sapere anche ad altri.