29 settembre 2009

Tra pochi giorni esce il nuovo degli Air, intanto ecco l'album mix in free download

Tornano con un nuovo album gli Air, che hanno ampiamente annunciato le sonorità del nuovo lavoro con singoli e free download. Il duo francese farà uscire Love 2 nei negozi il prossimo 6 ottobre. Un disco fatto in casa il successore di Pocket simphony del 2007: registrato da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel nello studio di proprietà (l'Atlas studio di Parigi), è anche autonomamente prodotto. Preceduto da ben due singoli che abbiamo avuto modo di sentire in queste settimane: Do the joy’, uscito solo in digitale, e Sing Sang Sung, singolo vero e proprio dunque pubblicato anche in formato 'fisico', in giro dal 25 agosto. Intanto tocca all'album mix, un unico Mp3 nel quale sono contenuti ampi frammenti delle canzoni del disco. Il file si può scaricare gratuitamente dal sito ufficiale della band, http://www.aircheology.com/ lasciando semplicemente la propria mail. Personalmente questi bocconi del disco non mi hanno convinta un gran che, ma per avere conferma o smentita delle impressioni non resta che aspettare pochi giorni... Tornando alla curiosa pratica dell'album mix c'è da dire che nella discografia è ancora pratica rara, ci avevano provato Moby, che distribuì un antipasto del suo penultimo album Last night nel 2008, poi i Sonic Youth, Lily Allen, i Sigur Ros. In nessun caso questa distribuzione sortì risulati indimenticabili. Giovanna Oceania

Artic Monkeys - Humbug: due punti di vista per un album discusso

Terza fatica per gli Artic Monkeys, un disco questo Humbug che è una sorta di vetrina di stili e generi diversi. Come una vetrina di un grande magazzino, propone molto e valorizza poco, così non prosegue il goloso filone dei primi due album (Whatever people say I am, that's what I'm not e Favourite worst nightmare) e la musica degli Artic diventa improvvisamente insipida e confusa. Ci sono richiami assai diversi, molto brit rock, con eco agli Smiths, agli Xtc, perfino a Jim Morrison, come in Potion approaching, poi una spruzzata di grunge, un po' di pop che non sembra guastare mai. Ma in fondo è questa 'anima' confusa e non più inqueta a far sì che gli Artic Monkeys non brillino più come un tempo. La fiamma si riattizza solo di tanto in tanto e così non si possono non segnalare episodi comunque di livello, come Pretty visitors o il bel singolo Crying lightnings. Roberto Conti

Gli Artic Monkeys non hanno avuto bisogno del terzo fatidico disco per mettere d’accordo critica e pubblico, ci sono riusciti con i primi due. Quindi nell’ultimo album si permettono libertà artistiche ed espressive tipiche di chi non deve più affannarsi per dimostrare il proprio talento.
Humbug è una sintesi delle influenze del rock, d’oltemanica e non, migliore degli ultimi trent’anni; un lavoro pieno e robusto, che sembra voglia eccedere dalle dieci tracce che lo compongono. Merito anche della produzione di Josh Homme (Queen of the stone age) e di James Ford (Arcade fire) i quali hanno dato alla band un tocco meno frenetico e più selvaggio.
Tra i brani migliori spiccano senz’altro My propeller, Dance little liar, dall’inconfondibile Last shadow puppets touch, Pretty visitor e soprattutto il singolo Crying lightnings, un capolavoro assoluto, irresistibile e martellante il cui “adagio” compulsivo “your pastimes consisted of the strange, the twisted and derange, and I love that little game you have called Crying Lightnings” è pericolosamente contagioso! Mauro Carosio

27 settembre 2009

I Fratelli Calafuria a Casalbeltrame, ma sembrava Lloret de mar

Venerdì sera sono stato a sentire un concerto dei poveri Fratelli Calafuria, l'ultimo prima del loro ingresso in studio per registrare il secondo disco.
Il pubblico venuto per sentire il trio milanse è stato fiaccato da un lungo dj set metal, con volumi impertinenti tanto che in molti si sono rifugiati in auto ad attendere l'inizio del concerto, e anche per evitare i colpi di calascnicov che i poveri residenti avrebbero volentieri sparato verso il tendone che ospitava l'evento, se non per farlo cessare, almeno per limitarne il volume.
Detto questo sul fare della mezzanotte, la nostra attesa è stata premiata. Ecco i 'fratelli' con il loro live energico e divertente. Anche qui l'organizzazione ci ha messo del suo, con suoni da brivido, luci che nemmeno in una discoteca di Lloret de mar (la foto qui a lato è di repertorio) e casse spia che di tanto in tanto decidevano di cadere sul povero batterista. Il trio ha proposto quai tutti i brani del fortunato Del fregarsene di tutto e del non fregarsene del niente. Ok, l'approccio leggero e scanzonato, ok gli arrangiamenti giocosi e le canzoni che il pubblico almeno in parte conosceva... ma a mio avviso il concerto è stato troppo approssimativo. Chi non sapeva già le canzoni non ha capito niente, chi le conosceva le ha canticchiate un po' sulla memoria. Le più apprezzate: (Uachi) La merendina, La nobile arte, Riccardo, Amico di plastica; decisamente da dimenticare Cicatrici. Ora il trio andrà in studio, speriamo che ne esca un dico che conservi la vena scanzonata e goliardica aggiungendo un po' di maturità, specie negli arrangiamenti. Roberto Conti

25 settembre 2009

'Ascolti emergenti' di settembre

Cosmetic - Non siamo di qui ***
I Cosmetic non sono propriamente una formazione di primo pelo, sono in giro da dieci anni e approdano con questo Non siamo di qui al loro secondo lavoro in studio. Si tratta di un disco cantato in italiano dalle sonorità variegate, loro dichiarano di avere molteplici riferimenti, fra tutti i My bloody Valentine e altri nomi più o meno di spessore della cosiddetta scena indipendente e shoegaze. L'impressione è quella di un disco ben fatto, ma con poco da dire al di là di tanti buoni episodi. La voce è un po' la croce e delizia del progetto, a tratti risulta deliziosa a tratti nauseante. In alcune tracce c'è molto pop e si scorgono ingombranti, quanto inconsapevoli riferimenti: il giro di basso della prima traccia, Bolgia celeste, è assai simile a Bitch di Meredy Brooks. Tra gli episodi che mi sono piaciuti di più citerei Carlo e Crostata, supportati dal ritmo più incalzante che mostra il lato migliore di questo Non siamo di qui. Roberto Conti


Palkosceniko al neon - Lungo la strada ***
Per suonare in giro bisogna avere qualcosa da presentare, ecco quindi che i romani Palkosceniko al neon presentano un nuovo ep, Lungo la strada. Devo dire che rispetto ai lavori precedenti la qualità della registrazione mi sembra abbia fatto un passo in avanti. Dal punto di vista musicale non ci sono particolari novità, la band (si potrebbe anche parlare di collettivo) porta avanti con convinzione un percorso musical-politico del quale c'è un gran bisogno. Testi parlati, un po' rap un po' alla Massimo Volume, suoni di impatto e vagamente hard core. Un ascolto lo meritano di sicuro. Giovanna Oceania


Il sogno e il veleno - Di stelle in un caffè **/
Alex Secone propone questo suo elegante progetto solista, nell'ep Di stelle in un caffè. Alla nostra redazione arrivano tantissimi dischi, alcuni buoni, alcuni meno, alcuni dalla grafica lodevole (come questo) altri più home made. In questo ep si percepisce tanta voglia di far ascoltare agli altri qualcosa di proprio: Alex ha una voce calda ma a mio avviso non troppo comunicativa, l'accompagnamento musicale è minimale e acustico (piano, chitarra e poco altro), i testi piuttosto canonici. Il prodotto è buono, ma non si capisce bene a quale target possa essere rivolto, se a un ascoltatore mainstreem da Radio Italia o a uno dal palato più alternativo e ricercato. Il brano che mi piace di più la strumentale Canzone di notte. Giovanna Oceania

23 settembre 2009

I furbi Muse promuovono il disco in tv facendosi beffe della Ventura... e annunciano nuovi biglietti per le date sold out da mesi

Ormai tutti sanno cosa hanno combinato quei burloni dei Muse a Simona Ventura nella scorsa puntata di Quelli che il calcio... A causa di un indesiderato playback, il cantante ha pensato bene di andare a suonare la batteria e il batterista di "spacciarsi" per cantante, fino a farsi intervistare al suo posto dalla 'competente' conduttrice, che lo ha incalzato con domande sulla fidanzata italiana Gaia. Quale migliore promozione per The Resistance, l'album del trio inglese uscito qualche giorno fa, che nei suoi testi fa esplicitamente riferimento ai temi della protesta contro varie brutture del mondo. Lo fa con musiche sontuose, con un rock molto spesso operistico, come ormai la band ci ha ben abituati. Nel disco non mancano le citazioni dei Radiohead e dei Queen, solo per menzionarne alcune, per terminare con tre impegnative minisinfonie per orchestra.
Intanto arriva un’ottima notizia per i fans italiani dei Muse: per la data al Palaolimpico di Torino, con biglietti ormai introvabili da tempo, verranno messi in vendita su TicketOne ulteriori tagliandi, a partire da venerdì 25 settembre. Giovanna Oceania


21 settembre 2009

C'è un regalo! Abbiamo scovato il videoclip di Nutriente e altre chicche inedite

Come sapete noi siamo moolto affezionati a Moltheni e come sapete il prossimo 27 novembre uscirà la sua raccolta Ingrediente Novus, che contiene due inediti: Petalo e Per carità di stato. Ingrediente Novus sarà un doppio cd, che uscirà per La Tempesta/Venus, con molto materiale video, interviste e altri contributi inediti. Questa è la notizia per così dire istituzionale. Per far crescere un po' l'attesa, c'è invece un nostro regalo... Dopo attente ricerche siamo riusciti a scovare alcuni video di difficile reperibilità, primo tra tutti il clip di Nutriente, il brano che Umberto ha portato a Sanremo nel 2000. Abbiamo scovato anche il bellissimo concerto al Byron di Bergamo nel quale furono presentate in versione acustica insieme ad Egle Sommacal e Pietro Canali buona parte delle canzoni contenute in Forma mentis il famoso disco mai pubblicato (di questo concerto esisteva tra l'altro una versione in musicassetta che circolava tra i fan più appassionati). Già che la vena della ricerca era fruttuosa, abbiamo scovato anche un live dal tour di Splendore Terrore con l'esibizione recitata di Mi alleno alla morte con Sara Nina Brugnolo che recita alcuni versi sulla strumentale Tatàna. Per chi mi ha scritto chiedendolo, prima o poi rimetterò on-line le vecchie recensioni dei concerti... abbiate fiducia. Roberto Conti

Moltheni - Nutriente (videoclip)



Moltheni - Concerto (Jestrai rock al Byron di Bergamo)



Moltheni - Mi Alleno Alla Morte

A volte ritornano... band culto degli Anni Novanta di nuovo in scena

Sarà che la discografia preferisce puntare sui 'talenti' televisivi, sarà che internet ha cambiato la fruizione della musica, con un moltiplicarsi di progetti che nascono e muoiono in tempi sempre più rapidi, fatto sta che da qualche tempo a questa parte non mancano i casi di band redivive, che tornano sulla scena dopo anni di silenzio. In qualche caso si erano rincorse voci di scioglimento, in altri il progetto era semplicemente stato messo in stand-by, in attesa di tempi migliori. Ad ogni modo il pubblico sembra gradire questi ritorni, premiando con un rinnovato interesse progetti che a suo tempo sembravano già aver detto, ma che ora rivivono con intusiasmo ed idee nuove. Lo scorso 12 settembre, ad esempio, è partito il nuovo tour dei 99 Posse a otto anni dall’ultima esibizione dal vivo. «Non ce la facevamo più a stare zitti in un paese ridotto così» hanno dichiarato i i 99 Posse in una recente intervista, facendo intendere che il nuovo tour e il nuovo disco la cui uscita è stata ormai ufficializzata, proseguiranno nella vena politico-militante che tanta fortuna aveva portato alla band. Qualche settimana fa al Mei - Meeting delle Etichette indipendenti -la band si è aggiudicata il premio per la miglior canzone dialettale per Curre Curre Guaglio’, probabile l'effetto 'nostalgia' visto che ormai si erano sparse le voci del ritorno on stage. La formazione vede Luca Zulù Persico alla voce, Massimo Jrm Jovine al basso, Marco Messina alle macchine, Sascha Ricci alle tastiere, accompagnati da Claudio Klark Kent Marino alla batteria, Gennaro de Rosa alle percussioni e Peppe Siracusa alla chitarra. Non c’è Meg che ormai ha abbandonato i centri sociali per darsi all'elettronica byorkiana.
Altro ritorno sulle scene sono i Sick Tamburo, la nuova band alternative rock nata come side project dei Prozac+ e militante sotto l’etichetta La Tempesta Dischi dei concittadini pordenonesi Tre Allegri Ragazzi Morti. La band è composta da Boom Girl, al secolo Elisabetta Imelio, bassista dei Prozac+ evolutasi qui in cantante, e Mr. Man, alias Gian Maria Accusani, leader dei Prozac+ e chitarrista. Al loro fianco ci saranno poi Doc Eye alla batteria e String Face al basso. La musica in questo caso non è una vera e propria riproposta, ma qualcosa di parzialmente nuovo: c'è meno punk e più elettronica, ma una base di testi-filastrocca che fanno della ripetitività e dell'orecchiabilità il proprio punto di forza sono rimasti. Il disco che porta lo stesso nome della band è uscito nello scorso mese di aprile e in qualche tempo è circolato come si deve tra gli addetti ai lavori portando i Sick Tamburo ad un tour autunnale davvero molto capillare.
Sono ormai tornati da quelce tempo, ma il loro nuovo disco in studio dovrebbe arrivare tra qualche mese: si tratta dei Massimo Volume capitanati da Emidio Clementi. Una delle band di riferimento degli Anni Novata vive ora una nuova giovinezza e un rinnovato interesse da parte del pubblico che affolla i loro concerti come, forse, non avveniva sul finire della loro prima parte di carriera. In questo caso si può dire che un'intera generazione sia 'cresciuta' ascoltando i Massimo Volume e coltivandone in sostanza il mito, senza poter sentire alcuna esibizione live. Il loro tour riprenderà nell'anno nuovo, in occasione del lancio discografico, nel frattempo i fan più accaniti potranno consolarsi con il reading che Emidio Clementi porta in scena insieme a Manuel Agnelli degli Afterhours o con il tour promozionale del nuovo disco solista del chitarrista Egle Sommacal. Roberto Conti

20 settembre 2009

'Tanto non arriva' e i mille volti di Egle Sommacal

Mentre prosegue con successo il tour dei Massimo Volume, si parla anche di un nuovo disco in arrivo, l'attivo e visrtuoso chitarrista Egle Sommacal torna con una nuova uscita da solista. Questa volta l'inquieto chitarrista mette in luce un profilo folk-blues notturno e maestoso con l'ausilio di strumenti a fiato che compaiono in alcun degli 11 brani del disco (il sax tenore di Massimiliano Aquilano, il bombardino di Andrea Martinelli, il sax contralto e la tuba suonate da Michele Murgioni e la tromba di Alessandro Tumscitz), questo Tanto non arriva mostra una nuova faccia, l'ennesima, di una medaglia dal grande valore, che ha già in molteplici occasioni dimostrato il proprio valore, oltre che con i Massimo Volume collaborando ad importanti progetti musicali come Ulan Bator e Wu Ming, solo per citarne alcuni.
Chi ha già aprezzato Egle nel fingerpicking acustico di Legno, troverà in questo disco la stessa atmosfera raccolta, la medesima capacità di far 'parlare' accordi e note, in una musica che senza le parole riesce a comunicare perfettamente tutto quello che serve, senza nè fronzoli, nè sbavature. Come un orologio che scandisce i vari momenti della giornata, Tanto non arriva sancisce un momento quasi solenne, un'uscita serale per andare a teatro, accomodandosi in una comfortevole poltrona di velluto blu, a godere della solennità che la chitarra elettrica di Egle e i suoi amici ottoni riecono a regalare. Tra i brani più evocativi, di sicuro segnalerei Alcuni dicono buonanotte, la sera che condensa appieno le nuove atmosfere proposte in questo cd che gli amanti del vistuoso chitarrista bolognese non mancheranno di apprezzare.
Roberto Conti

17 settembre 2009

Il Club Tenco dà le targhe: ecco chi speravamo le vincesse...

Il Club Tenco, una cerchia tutt'altro che ristretta di giornalisti di diversa (e talvolta discutibile) atorevolezza, si è espresso consegnando le sue Targhe, in vista della trentaquattresima edizione del Premio Tenco che si terrà a novembre. La targa per il miglior album dell’anno è andata a Max Manfredi (in ballottaggio con Vinicio Capossela, Dente, Ivano Fossati e Bobo Rondelli) per il disco Luna persa, la targa miglior album in dialetto è stata assegnata a Enzo Avitabile per Napoletana, quella per il miglior album d’esordio è stata vinta dagli Elisir per Pere e cioccolato, mentre la targa per il miglior interprete è andata a Ginevra Di Marco (nella foto) per Donna Ginevra. Riproponiamo qui di seguito le nomination con (in neretto) la nostra personale scelta del 'migliore'. Per la sezione Album mi piacerebbe scegliere sia Fossati che Bobo Rondelli.
Roberto Conti

Sezione 1 - Album dell'anno (di cantautore non esordiente):Vinicio Capossela “Da solo”, Dente “L’amore non è bello”, Ivano Fossati “Musica moderna”, Max Manfredi “Luna persa”, Bobo Rondelli “Per amor del cielo”.

Sezione 2 - Album in dialetto (di cantautore): Enzo Avitabile “Napoletana”, Luca De Nuzzo “Jomene jomene”, Vittorio De Scalzi “Mandilli”, Radicanto “Il mondo alla rovescia”, Loris Vescovo “Borderline”.

Sezione 3 - Opera prima (di cantautore):Franco Boggero “Lo so che non c’entra niente”, Roberta Carrieri “Dico a tutti così”, Elisir “Pere e cioccolato”, Gina Trio “Segreto”, Humus “Popular greggio”, Alessandro Mannarino “Al bar della rabbia”

Sezione 4 - Interprete di canzoni non proprie: Gerardo Balestrieri “Un turco napoletano a Venezia”, Franco Battiato “Fleurs 2”, Luca Carboni “Musiche ribelli”, Ginevra Di Marco “Donna Ginevra”, Morgan “Italian Songbook vol.1”.

15 settembre 2009

Tornano i Tortoise, con Beacons of ancestorship. A novembre 4 date in Italia

I Tortoise ritornano con un album nuovo di zecca, Beacons of ancestorship. Il disco sarà promosso in Italia con quattro date: il 25 novembre a Roma - Circolo Degli Artisti, il 26 a Firenze al Viper Theatre, il 27 all'Estragon di Bologna e il 28 ai magazzini generali di Milano. I Tortoise si sono rivelati tra le band più significative degli anni 90 grazie alla loro originalissima mistura, che unisce jazz, psichedelia, elettronica e ambient. Tuttora rimangono uno dei gruppi più importanti ed influenti della scena di Chicago e non si possono assimilare per analogia o metafora con altri dello stesso genere. Beacons of ancestorship è il sesto album dei Tortoise ed il primo di materiale inedito a cinque anni da It’s all around you. “Affidabili come una piccola utilitaria, i Tortoise sono il giusto esempio di cosa il rock possa diventare distante dai suoi lidi (sonori) originali”. Dopo alcuni episodi un po' in ombra, questo nuovo lavoro riporta la band di Chicago ai fasti degli anni Novanta, dove Tnt resta il disco di riferimento. La traccia d'apertura, High class slim came floatin' in è un viaggio onirico di otto minuti. Poi con Space rock si concretizza uno degli episodi più psichedelici dell'album; con Prepare tour coffin, ritornano le influenze acid jazz. La prima parte del disco è molto simile ad una colonna sonora; altri episodi assai riusciti sono Northern something e Yinxianghechengqi, vera sorpresa del disco: una lunga cavalcata ossessiva con un grande crescendo di chitarra e batteria. Beacons of ancestorship è comunque un disco non facile, che di sicuro necessita di parecchi ascolti per essere digerito con piacere. Roberto Conti

14 settembre 2009

Libri e dintorni...

Tornano da questo mese le segnalazioni letterarie di Asap, tra libri e prodotti editoriali di nicchia, ecco cosa ci è passato tra le mani negli ultimi tempi...

Tim Davys - Amberville (Bompiani)
Un noir straordinariamente insolito, divertente e feroce, politicamente scorretto, sensuale e avvincente. Mollisan Town è la nuova città del giallo, una città genialmente umana anche se popolata di cattivissimi pupazzi. Amberville è un caso editoriale, pubblicato originariamente in Svezia, e ora in corso di traduzione in oltre venticinque paesi.

Simone Sarasso - Settanta (Marsilio)
Settanta è il secondo volume della 'trilogia sporca' del novarese Simone Sarasso, un noir che tratteggia il decennio più buio e violento della storia repubblicana raccontato attraverso le voci di uno stragista, di un ladro, di un magistrato e di un attore di successo. Andrea Sterling, il fiore all’occhiello dei servizi deviati, ha un piano. Ettore Brivido, l’enfant prodige della mala milanese, è pronto a fare il salto di qualità. Domenico Incatenato, giovane giudice del Sud, sgobba per fare carriera tra Roma e Milano. Nando Gatti è l’astro nascente del poliziottesco all’italiana e prende sul serio il proprio lavoro. Le loro vite s’intrecciano mentre il paese va a fuoco: nelle piazze e nelle fabbriche ribolle la rivolta, le Brigate Rosse sfidano il potere costituito e la strategia della tensione continua a mietere vittime civili.

Enrico Casarini - Insieme. Mina, Battisti. 1972: il duetto a «Teatro 10» e la fine del sogno italiano (Coniglio editore)
La vicenda della grande serata di Teatro 10, con l'unico duetto tra Mina e Lucio Battisti, si intreccia con la vita quotidiana del Paese. L'epopea televisiva di Mina e Antonello Falqui e le prime azioni delle Brigate rosse. Battisti che incide i suoi capolavori. L'arrivo dei computer, dei videoregistratori e dei tv-color, gli scandali che chiudono la "Dolce vita" e i drammatici gialli politici di Feltrinelli e Calabresi.

Superlowed - Storia illustrata dei mezzi di trasporto (La scuola di Pitagora)
Il primo prodotto ufficiale del progetto Superlowed è un libro illustrato abbinato ad un cd musicale: Storia illustrata dei mezzi di trasporto. I testi visionari su basi di musica elettronica si abbinano alle illustrazioni del catalano Roger Marìn Muntané. Al lettore/ascoltatore (spettatore?) coinvolto, il compito di stabilire, una volta per tutte, la natura del “trasporto” in esame.

Tony Maldestro - Chi l'avrebbe mai letto? (Book time)
Ma chi e Tony Maldestro? La domanda è inopportuna. In realtà qui viene prima l'opera rispetto all'artista. Non importa tanto sapere chi è o chi sia stato ma piuttosto avere la curiosità di conoscere cosa abbia fatto. Un artista poliedrico (cantautore, scrittore, fotografo e regista) dalla grande personalità e dalla filosofia spicciola. Tony Maldestro, l'artista dimenticato troppo presto, dalla critica e dal pubblico. Scrittore così timido e cantautore talmente pigro da concedere al Dottor Stella il privilegio di raccogliere le sue opere: chi l'avrebbe mai letto! Un viaggio tra canzoni, racconti e visioni disincantate, amore per le cose semplici, per gli umori della gente, per gli odori delle cantine, per un mondo contadino ma anche futurista, stanco, annoiato, ipocondriaco. Storie di uomini che vivono in garage, di treni mai partiti, di pendolari estinti e di giorni scontenti. Un breve viaggio ricco di spunti e di spuntini che alla fine vi farà rimanere con la voglia di conoscere altro di Tony o abbandonarlo definitivamente.
a cura di Roberto Conti e Giovanna Oceania

12 settembre 2009

Dente a Saronno - Fotoracconto

Domenica scorsa Dente ha suonato nell'ambito dei concerti del Festoria di Saronno. Inizialmente il pubblico ha riservato a Giuseppe Peveri un'accoglienza tiepida, ma poi si è svegliato man mano che il concerto proseguiva.

Dente ha suonato praticamente tutte le canzoni dell'ultimo album da Incubo a Quel mazzolino fino alla più celebre Vieni a vivere. E' riuscito a "mixare" molto bene anche la canzone che compare sulla compilation il Paese è reale, Beato me e pezzi tratti dai dischi precedenti come Verde, una delle mie preferite.




Il suo è un concerto apprezzabile: dal vivo è molto bravo e piacevole, parla molto con il pubblico alternando battute piacevoli ad altre assolutamente dimenticabili.






Maicol Pozzi
foto Diana Debord

3 settembre 2009

Vera Lynn star di annata in classifica a 92 anni

Riportiamo anche noi, con piacere, la notizia di Vera Lynn, nella top 20 della classifica Uk a 92 anni. Per la serie viva le novità discografiche...

Era «la ragazza dei soldati», viaggiava chilometri, magari rischiando la vita, per rallegrare i giovani britannici e non solo, impegnati al fronte durante la seconda guerramondiale. Oggi a 92 anni, dopo più di 50 anni di assenza, Vera Lynn ritorna in classifica, diventando la cantante vivente più anziana a entrare nella top 20 degli album britannici più venduti. ’We'll meet again - The very Best of Vera Lynn’, che ripercorre il meglio della sua carriera, è uscito in questi giorni per celebrare il 70/o anniversario dall’entrata in guerra della Gran Bretagna contro la Germania. L’album è balzato tra i primi 20, scalzando Eminem e gli U2, dimostrando che i britannici ricordano ancora il calore della voce di Dame Vera. Quando ha saputo la notizia, la signora Lynn si è detta felice di essere di nuovo in classifica dopo tanti anni. «Le mie canzoni ricordavano ai ragazzi quello per cui stavano davvero combattendo - ha detto Lynn in un’intervista qualche mese fa - Non solo ideali, ma quello che di prezioso avevano nella loro vita personale. Li avvicinavo un pò a casa».