31 luglio 2011

Fotoracconto - Caparezza @ LibraFestival

(r.co.) A fine luglio Caparezza è stato uno dei protagonisti indiscussi del Libra Festival di Sordevolo, nel Biellese. La tappa del "Sogno eretico" tour, posticipata di un giorno a causa del maltempo, è stata comunque funestata dalla pioggia. Nonostante questo il pubblico numerosissimo non si è lasciato intimorire ed è accorso ad ascoltare il rapper di Molfetta: merito della sua forza espressiva, della sua ferocia - appunto - eretica, delle picconate ironiche e del dissacrante sarcasmo con i quali distrugge stereotipi e luoghi comuni da talk show, si scaglia contro inezie della politica, riesce a parlare al quindicenne cone al quarantenne, al compaesano pugliese come al piemontese "falso e cortese". Foto Debord


















































23 luglio 2011

'Ascolti emergenti' di luglio

Following Friday - Following Friday ep **/
“E’ soltanto lunedì, ma la testa pensa già al weekend!?”. Così si presentano i Following Friday, quintetto tutta energia “made in California”. I ragazzi ci sanno davvero fare. Quattro pezzi prodotti in modo esemplare. Le chitarre buttano giù i muri, la sezione ritmica non sbaglia un colpo e la voce è azzeccatissima in tutte le sue sfumature. Sono freschi, brillanti e anche se non ci propongono nulla di nuovo quello che fanno lo fanno proprio bene.
Rientrano in pieno in un filone, e lì rimangono, ma non si è certo impassibili ad un ritornello come quello di “Hi Senorita”. In definitiva un ottimo esordio, in particolare per gli amanti di un genere che continua a creare giovani promesse. Cresceranno? Per ora non ce n’è bisogno… Daniele Bertozzi



Carlozeta - Materiali di risulta ****
Vede la luce il progetto solista di Carlo Zanetta, già noto ai più attenti conoscitori della scena musicale novarese come voce dei Fratelli Rigoni. Classe 1974, una lunga militanza in numerose formazioni attive a Novara, a partire dagli anni ’90, Carlozeta, questo il nome d’arte scelto da Zanetta, è un cantautore dai riferimenti eterogenei (Perturbazione, Afterhours, Moltheni, Bugo, Massimo Volume, CSI, Giuliano Dottori, solo per citarne alcuni) i cui pezzi rigorosamente scritti in italiano, costituiscono una simbiosi tra rock d’autore, folk ed elettronica. Il disco “Materiali di risulta” è stato prodotto da Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele dei Perturbazione presso il loro studio “Garage ermetico” di Collegno. Il mastering è stato affidato a Maurizio Giannotti, presso lo studio NewMastering di Milano. L’album, composto da dodici brani, è stato arrangiato dai tre e suonato interamente da loro, con l’aiuto di Elena Diana (Perturbazione), Paolo Scapazzoni (Arturo), Dario Mimmo, Lele Pintus e Daniele Apostolo. Le canzoni dell’album nascono dalla necessità di fare i conti con il proprio vissuto: , spiega l’autore. La scrittura è caratterizzata dalla cura per la parola e dal ricorso a metafore quasi oniriche; l'artista novarese si esprime al meglio, con la sua voce ruvida, calda e profonda, in un continuo connubio tra realtà e fantasia. L’episodio migliore del disco probabilmente è “Labbra di cane”, anche se come singolo di lancio è stato scelto “Unicellulare”, brano accompagnato anche da un videoclip che vede alla regia Bruno D’Elia. Proprio in queste settimane Carlozeta è impegnato in diversi concerti sul territorio, primo dei quali al Free Tribe di Oleggio, proprio in apertura dei Perturbazione. Nell’ascoltare questo album di rara suggestione serve un unico avvertimento: le canzoni di “Materiali di risulta” vanno sorseggiate piano, altrimenti si rischia di perdere gran parte della fantasia e della poesia con le quali sono state scritte. r.co.

17 luglio 2011

Festival estivi - Balla coi cinghiali: Bardineto fa scuola per 10 anni di successi crescenti

Dieci candeline per "Balla coi cinghiali", sorprendente festival completamente gratuito e completamente gestito da volontari. Si svolge nel profondo entroterra ligure, a Bardineto in Val Bormida, località amena e sperduta tra le montagne del Savonese. Fresca di giorno, freddina la sera... Quindi portatevi una felpa in più.

Quest'anno il festival abbandona la tradizionale formula di tre giorni e passa a quattro, dal 17 al 20 agosto. I palchi sono numerosi, quattro quelli principali: il main stage con i gruppi di maggior richiamo, un palco specifico per il rock-blues, uno dedicato al reggae, un altro alle band del territorio.

Per chi c'è già stato, l'edizione 2011 si preannuncia molto diversa dalle precedenti, in particolare per quanto riguarda gli spazi, che sono stati resi più accoglienti e sicuri; l'area del festival è stata ampliata e i palchi posizionati più distanziati in modo da creare una vera e propria cittadella della musica e da evitare spazi sovraffollati.

La formula più indicata per vivere Bcc è sicuramente quella del campeggio: è possibile piantare le tende nei boschi di Bardineto, appositamente attrezzati con bagni e docce a prezzi vantaggiosissimi (10 euro ogni due giorni). Ci sono anche navette che fanno la spola dalla costa, ma occorre prenotare e i posti sono sempre troppo pochi...

Per il cibo, oltre alla deliziosa cucina del Festival, le tante bancarelle offrono ogni tipo di ghiottoneria: dalla frittura di pesce ligure, fino ai polli ruspanti provenienti da un agriturismo a pochi metri dal palco principale. C'è grande attenzione anche alla cucina vegetariana e alle specificità del territorio, a Bcc, ad esempio, vengono spillate solamente birre di birrifici artigianali della zona.

Oltre alla musica, assoluta protagonista, c'è una variegatissima possibilità di attività collaterali. Le mie preferite (forse perchè diamo una mano ad organizzarle, Asap da tre anni collabora con Balla coi cinghiali) sono quelle dell'area letteratura: quest'anno di sarà la presentazione del libro di Mercalli, il metereologo di "Che tempo che fa", poi la premiazione del nostro premio letterario "Provincia cronica" (venerdì 19 agosto dalle 15 in poi, venite numerosi, mi raccomando!) e ancora il rave letterario con letture notturne in liberà... E molto molto altro...

Non mancheranno il teatro, le attività e i laboratori per i bambini. Per lo sport, portate le scerpe da corsa, c'è una partecipatissima competizione tra le montagne. Per chi volesse approfondire, c'è un'area dedicata all'ecosostenibilità e un imperdibile baretto alternativo che offre the e tisane particolarissime...

Ma veniamo alla musica. Premettendo che il programma completo è disponibile sul sito http://www.ballacoicinghiali.it/ io vi segnalo quello che andrò a vedere io. Poi liberi di scegliere ovviamente! Mercoledì 17, su palco Raindogs, dalle 23 ci sono i Lomè e il bravissimo Giorgio Canali. Prima alle 19 sul main stage ci sono i My Own Rush, sono di Novara quindi vanno citati...

Giovedì 18 agosto sul main stage dalle 21,3o l'imperdibile terzetto Lombroso, Il Genio e Brunori sas che presenterà l'ultimo disco che è una bomba.

Venerdì 19 agosto c'è il sempre gradito Roy Paci, da mezzanotte e mezza, un nome che piace alle mazze. Sabato 20 chiudono i Verdena, anche loro non si possono certo perdere! Oltre a loro gironzolando tra palchi e bancarelle può capitare di imbattersi in band brvissime quanto sconosciutissime. Tutto va provato! Roberto Conti

11 luglio 2011

Festival estivi in zona - Indi(e)avolato ad Asti con Brunori Sas

Sarà la Brunori sas la band protagonista dell’edizione 2011 di Indi(e)Avolato Fest. Dopo Giorgio Canali nel 2009 e Moltheni nel 2010, la festa estiva della rassegna Indi(e)avolato, che quest’anno torna all’interno del calendario di Asti Musica, darà spazio a Dario Brunori, vero e proprio orgoglio della nuova scena cantautorale Italica, e alla sua band. Il micro festival si svolgerà sabato 16 luglio dalle ore 21 con ingresso gratuito nel cortile del Michelerio– Corso Alfieri 381 – Asti.
Dopo il pluripremiato vol. 1 (premio ciampi 2009 e targa rivelazione al Tenco 2010), la Brunori Sas torna ad Asti (aveva già infiammato la platea del Diavolo Rosso lo scorso Ottobre) per presentare il nuovissimo vol. 2 “Poveri Cristi”, uscito il 15 giugno per Picicca record. Con Vol.1, Brunori era riuscito a fissare nell' immaginario collettivo il suo universo personale. In Vol. 2 si lascia alle spalle la nostalgia e affronta di petto il presente, spostando lo sguardo sulle storie di vita altrui. I suoi Poveri cristi sono persone normali che compiono imprese normali, non giudicati dall’alto ma descritti con una pietas e una simpatia (nel senso greco di "soffrire insieme") che fanno di Brunori stesso un povero cristo. I quasi due anni di tour regalano al nuovo disco una struttura piu articolata (complice l'intervento della band e l'ospitata degli amici Dente e Dimartino); la scrittura è insieme amara e speranzosa, solo apparentemente tragica, quasi grottesca ma sempre estremamente realistica. La forma canzone è melodica e leggera, all'italiana. In Vol. 2 si ritrovano i temi della poetica brunoriana: l'attenzione per i piccoli gesti, la religione cattolica, il realismo evocativo, il nazional-popolare affrontato con affetto e misericordia, la precarieta emotiva della nuova generazione. Ma l'iperrealismo popolare fatto di istantanee si arricchisce di una scrittura sempre più matura e corposa, conservando un linguaggio sobrio e spietato, tipico di un cronista lucido e innamorato.
Come da tradizione inoltre, Indi(e)avolato dara spazio in apertura di serata ad alcune tra le più interessanti realta locali.
Ad accontentare la parte più “hard” del pubblico, ci saranno i Ribbon Ink, in assoluto una delle realta più interessanti del territorio, che presenteranno brani del loro disco d’esordio “Engineered by dummies”, uscito ad inizio 2011 dopo più di due anni di lavoro. Dopo svariate date e ottimi riscontri nei contest a cui hanno preso parte, I Ribbon tornano ad esibirsi ad Asti e promettono sin da ora un set decisamente energico.
In apertura di serata, un elegante ed interessantissima accoppiata, Beppe Giampà e Luca Passarino, due cantautori nostrani attivi ormai da molti anni. Giampà, solista dopo la celebre esperienza con I Passi Falsi, e Passarino, passato dalle jam session con l’underground Torinese alle collaborazioni con Giorgio Conte, toccheranno I rispettivi repertori alternandosi sul palco e duettando, dando vita ad uno spettacolo stiloso e di sicuro impatto.
L’ingresso alla serata sarà gratuito, ed i concerti termineranno tassativamente a mezzanotte. g.oc.

9 luglio 2011

'Ascolti emergenti' di luglio

Francesco Stabile - Cane rabbioso ***
Francesco Stabile è un cantautore torinese, che con un linguaggio semplice e diretto, arriva al cuore e allo stomaco dell'ascoltatore, fondendo nei testi delle sue canzoni la rabbia e l'amore con la metafora e l'impegno civile, e miscelando il rock con la musica popolare e i ritmi sudamericani e africani. Ci presenta questo ep dal titolo Cane rabbioso: Un disco ricco di contenuti, come dimostra, ad esempio, il brano Argentina 77 che parla di Desaparecidos, ma anche sconfina nella poesia con la canzone-filastrocca Chiara ballava tra i fiori. Un folk gridato con rabbia, ma anche con dolcezza. Marco Colombo



Perfect noise - ep **
I perfect noise sono Fabio Bellosta alla voce, Davide Filiberti alla chitarra, Nicolò Poletti al basso e Manuel Mormina alla batteria. Li ho ascoltati in un'enoteca a Ameno prima del Festival Blues di quest'anno. Premetto, loro con il blues non c’entrano nulla: mischiano dell'hard rock pesante a delle puntatine heavy metal e anche un po’ di punk. Le influenze si sprecano: ho apprezzato il tiro alla AC DC di You’re Mine, un po’ meno Bad guy che scimmiotta male i Pearl Jam, (A)narcotic butta al punk, ma è una cover ed infine una canzone finalmente in italiano, Il Mondo che c'è oltre un pezzo rock non particolarmente originale. E’ appunto sull'originalità che la band dovrebbe puntare per convincere un po' di più. Ma d’altronde a un ep d’esordio e non si può chiedere più di tanto... Marco Colombo




Veda - Prosa **
Interessante ep dal titolo Prosa dei brianzoli Veda. Molto diretto, forte. Si apre con la dura musica di Poesia in prosa e continua con Sabato s-ballo, che ricorda i Marlene Kunz, per poi arrivare all'ambiziosa cover di De Andrè Hotel Supramonte. C'è anche il punk di La canzonetta di Lella. Il sound nel suo complesso è molto tirato, così come le parti di chitarra. La band - Marco Carabett (chitarra e voce), Alberto Amorus (tamburi e doppio china), Alessio Galli (basso) - cerca di essere tagliente e rock con alterni successi. L’ep si chiude con Cosa vuoi di me, la mia preferita forse perchè amo molto i Marlene Kuntz e gli Afterhours a cui questo brano tende decisamente nel richiamarne le sonorità. Aspettiamo con fiducia magari di ascoltare un album intero. Marco Colombo




Tomakin - Geografia di un momento ***
I Tomakin sono Alessio Mazzei alla voce e microsynth, Daniel Joy Pistarino ai sintetizzatori, Giovanni Facelli alle chitarre e microsynth, Denis Martino al basso, Diego Pangolino alla batteria. Sospesi tra un pop che ammicca alla new vawe, Geografia di un momento non è mi è dispiaciuto. Con la produzione artistica affidata a Fabio Martino degli Yo Yo Mundi, il disco è stato registrato nel corso del 2010 presso gli studi di Casa Bollente ad Acqui Terme. «Geografia di un momento è un percorso nel presente che attraversa diversi territori, più o meno reali, osservati quasi sempre da un punto di vista particolare – hanno spiegato i componenti della band nella nota di accompagnamento - Fra luoghi e non-luoghi abbiamo provato a descrivere l'ordinarietà di personaggi che riflettono la loro condizione in un paesaggio a sua volta capace di influenzare fortemente l'individuo stesso ed i suoi sentimenti». Il disco vede la partecipazione di Paolo Archetti Maestri come autore del testo della canzone Bar code, mentre altri due brani sono stati scritti in collaborazione con lo scrittore acquese Fabio Izzo. Geografia di un momento vanta tra i suoi ospiti anche Garbo, cantautore di culto della cosiddetta new-wave italiana. Hanno contribuito alla realizzazione del disco anche altre realtà musicali acquesi, come il rapper Matiz, il violinista Jacopo Gallo e Federica Addari. A me è piaciuta Quando sogno, molto romantica e pop, Bar code decisamente elettronica, Amore liquido anch’essa in stile anni 80 e Joasia pezzo in inglese a sua volta molto evocativo. Marco Colombo

7 luglio 2011

Le pietre miliari - Primal Scream - Screamadelica

Parlare oggi dopo vent’anni dei Primal Scream sembra fin troppo facile.
Potremmo parlare per ore di una band oltre le righe, oltre ogni limite in bilico in una miscela di blues, acid house, jazz, r&b, gospel, reggae, funk, dub e chill out che che unita al rock dà vita una miscela esplosiva e in costante movimento che sarà sempre il marchio di fabbrica della band. A Bobby Gillespie non poteva bastare aver messo i tamburi in Psychocandy, debutto indimenticabile dei Jesus & Mary Chain. E così erano gli anni a cavallo tra gli ottanta e i novanta, i club erano pieni di gente la mitica “Madchester” splendeva come non mai e Alan McGee scovava un gioiello di band dietro l’altra. Dovevano essere solo “rock” per lui, ma Gillespie e soci sono andati ben oltre. Hanno preso 40 anni di musica e l’hanno messa a proprio servizio sperimentando come nessuno allora aveva ancora fatto. Pura attitudine elettronica e dance, un po’di rock blues alla Rolling Stones, cori Gospel e la voglia di viaggiare con la musica in qualsiasi direzione.

Ai raggi X Screamadelica:
01. Movin’ On Up: Puro soul rock. Voce sporca, chitarre che segneranno l’epoca del britpop e un coro da brividi.

02. Slip Inside This House: La prima grande virata. Dopo un inizio come Movin’ On Up ecco I Primal passare all’elettronica acida e psichedelica. Tastiere a mille e uno strisciante Gillespie.

03. Don’t Fight It, Feel It: Loop ipnotici per un pezzo amatissimo da molti DJ. House e chill out si fondono.

04. Higher Than the Sun: Sognate pure... non siamo più sulla terra.

05. Inner Flight: Strumentale da brividi. Atmosefre rarefatte e tastiere pulsanti.

06. Come Together: Un blues acido e interminabile accompagnato da Irvine Welsh.

07. Loaded: Dub di grande classe. I fiati e I cori gospel colpiscono ancora.

08. Damaged: Un ritorno al “Riot City Blues” più romantico.Una ballata avanti cinque anni nel tempo.

09. I’m Comin’ Down: I fiati quasi noise si contrappongono a un’atmosfera dilatatissima.

10. Higher Than the Sun (A Dub Symphony in Two Parts): Ambiziosa sinfonia dub. Parte, si innalza e si sgretola. Un vero e proprio viaggio.

11. Shine Like Stars: Posata e leggera, quasi un indie pop colorato a pastello.

Oggi “Screamadelica” è citato spesso, spessissimo ed è considerato punto di riferimento nella discografia della band. Se non ci fossero stati i Primal Scream oggi chi avrebbe pensato che una band rock può avere attitudine dance e saper mischiare due elementi tanto diversi insieme? Oltre a una discografia eccezionale fatta di continui cambi di genere, sperimentazioni e alti e bassi, la band lascia una fila di discepoli non da tutti. Daniele Bertozzi

5 luglio 2011

Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Renzo Piccoli – La casa fra i pioppi

Forse viene da lontano quest'aura greve di silenzio
dai cannibali? Da porte spalancate?
È una vita sotterranea che abbraccia il tuo universo.

Non è qui che mi sono fermato.
Non è qui che ho visto tutto.

E la sera è un rincorrersi di bandiere
di sciagurati fantasmi miopi
per attraversare lo stretto rettifilo.
Oltre quel posto naviga il Reno
Oh sì – puoi dirmi – ma quando
ci sei stato? Il mio cortile
non ha transenne, ti puoi stendere
e dormire
o interrogare le stelle
o illuderti di sognare.
La mattina stendi le camicie
consunte nella notte
chi ti ha visto non ha capito
come appare tenue la tua speranza.

Hai squadrato anime con passi cadenzati
e dipinto di vermiglio il grigio dei giorni
nella fissità di idee da realizzare.
Gli spot accesi ti indicano
che lì è il tuo cuore
sempre più stretto
sempre più tenace
per meritare non le chiassate notturne
ma sguardi panoramici carichi di malinconie.

La terra più nera rimbalza polverosa
ad ogni sgommata asimmetrica:
un mondo in filiforme attesa
di una conquista passo passo in libertà.

Gli uccelli – nuovi nati- intonano canti nuziali
ereditati dai millenni e perciò sempre nuovi.
Lo sforzo immane di sollevare una spanna
irride il verso obliquo della cicala.
No, non fermiamoci adesso
per firmare presentimenti di serenità.
È troppo facile scherzare nelle ore liete.

Laggiù, oltre il tuo mondo, scorre
il fiume, dicevamo,
e tale certezza può far inorgoglire.

Adesso raccontami le storie dei vent'anni
vissute dopo vent'anni
ma i pioppi ora
i pioppi della tua casa, perdio,
dove sono?
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Emanuela Bosisio – Ora sai...

Tu non sai...
tu che, bimba, sognavi una casa nel sole
e una figlia col velo a onorare il tuo Dio.
Tu che un velo lo alzasti e copriva il tuo uomo
dilaniato, straziato da un odio insensato;
una mano assassina il tuo sogno ha oscurato.

Tu non sai...
tu che hai tanto studiato per darti un futuro
ti sei fatta valere, hai lottato per loro
per le donne ancor oggi ridotte al silenzio
da chi vuol mantenere la sua egemonia
e ti ha presa e spregiata, portandoti via.

Tu non sai...
hai donato te stesso alla causa di Gaza
nella terra in cui nacque la storia cristiana
han provato a fermarti spezzando il tuo volo
ma hanno avuto disprezzo e ti han reso più forte
e il tuo nome è bandiera su tutte le porte.

Ora sai...
il valore del tuo sacrificio nel mondo
ogni tempo ha i suoi splendidi eroi, stelle immense:
dal figlio dell'uomo, alla madre dolente
la speranza è nel cuore dell'umanità
che domani qualcuno a salvarci verrà.
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Luca Giovanni Negro – Francesco Pacchiotti

Tossiremo immagini
di malata bellezza
addormentandoci su
labirintiche stanchezze
celando il lascivo
sentimento della muta,
ombra e impronta sulla rena selvaggia

Eppure sentiamo pensieri ribelli
crepare gli spessi muri dei templi
Sentiamo la voce fresca dei boschi
corrodere orecchie a forza sorde
Sentiamo la vita gridare
in una lacrima
e morire sul nero asfalto

Dormire sulle spoglie della battaglia
ogni notte, abbiamo bruciato il sangue,
mediocri eroi sottomessi
illuminati da luce di neon
sopra carte sudate, stringono
tra mani sporche il finto alloro
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Luigi Bernardi – Metamorfosi

Fiumi di luce
di stelle comete
ardono il ghiaccio
che attraversa il mio cuore
aride gemme ormai pietrificate
appassiscono anzitempo
al loro declino.

Pallidi richiami a stagioni perdute
segni ineguali di orizzonti lontani
vaghi risvegli di un tempo che illude
che insegue la vita che ancora finisce.
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Anna Maria Provasoli – Dalla terra sarda

Trapiantata in questo golfo ligure
abbracciato da rigogliose alture
tutte conservi Paola
le impronte delle tue origini
gli occhi due carboni vivi
la pelle color dell'oliva matura
ancor più scura per le lunghe ore
curva sulla terra ove semini
pazientemente curi e raccogli.
I capelli (chissà come sono)
sempre racchiusi nel fazzoletto nero.
La tua vita è fatica dall'alba alla notte.
Il tuo riserbo fa che spesso mi chiedo
sapranno darle amore e riconoscenza?
Io vengo dalla città
e per un modesto prezzo
riempio la mia cesta
col prodotto delle tue fatiche
melanzane, pomidoro, zucchette,
erbette e poi quel basilico
il cui ligure aroma
tutto il mondo apprezza.
Stamane sopra quel ben di Dio
mettesti un fiore
e in silenzio mi guardasti.
Era per il ritratto
del compagno che mi ha lasciato.
Grazie Paola!
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Monica Schiaffini – Ricercata resa

Il componimento è stato rimosso per esplicita richiesta dell'autore
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Massimiliano Rendina – Vino avvelenato

Bevo da questo calice un vino
Rosso, intenso, possiede
Aromi d'arancia intatti.
Mi lascia in gola
Accaniti miasmi di
Terra avvelenata.
Ecco che il dolore
Rimbalza dalle labbra alle
Recondite profondità della mente.Adesso, la vita si allontana.
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Tullio Mariani – Lo scarparo

Umido e gelo di mattine buie
il freddo tormentato nelle ossa
nervi e stanchezza del viaggio notturno
e il sonno perso che pulsava atroce
nelle tempie e negli occhi. A volte un sorso
dal termos di caffè già quasi freddo
falso conforto e strumento crudele
dell'obbligo di vivere. Sedevi
sui tuoi pacchi di faticata merce
tra le altre figure imbacuccate
e bisbiglianti. Guai a chi disturbava
i cittadini di Bologna grassa,
di Forlì, di Perugia dal tepore
del sonno quieto. C'erano le guardie
incarognite dal rancore sordo
contro la vita e contro tutti. Allora
erano multe o licenze sospese
o ritirate, ed era la rovina.

Arrivavano all'alba i bottegai
Dopobarba e sorriso tutto denti
a tirare sul prezzo, a rosicchiare
il già magro guadagno, a disprezzare
il tuo lavoro. Sempre, a mezza voce,
trovavano un difetto: era la pelle,
eran le cuciture, erano i lacci,
eran gli occhielli storti, era il colore
che non andava più. Poi soddisfatti
come rapaci, come gatti sazi
godevano la preda, ponderavano
il loro acquisto. Lo avrebbero esposto
nelle lustre vetrine a quattro volte
il prezzo che ti avrebbero pagato,
a piacer loro, forse dopo mesi
o forse mai. Comode bancarotte
arricchivano chi sapeva usarle.

Ormai era giorno. Bisognava andare.
I cittadini di Bologna grassa
di Forlì, di Perugia si svegliavano
nei letti caldi. Ancora la fatica
di riaggiustare i pacchi, di legare
ciò che t'era rimasto, di comporlo
pensando al prossimo mercato. E adesso
lo sforzo assurdo di portarli a braccia
fino al treno, caricarli, sistemarli,
che non dessero all'occhio. Ora potevi
sonnecchiare a momenti sul sedile
di legno duro, sempre vigilando
che tutto fosse lì. Se avevi forza
masticavi un panino e sorseggiavi
quel che restava del caffè. Sapevi
che all'arrivo ancor prima di cenare
ti aspettava il lavoro, altro lavoro,
altra fatica senza un'illusione.
Il futuro era di altri giorni uguali
vissuti a forza ed ingoiando amaro.

Era questa la vita di mio padre.
Così mi ha dato il pane, mi ha vestito
e ha pagato i miei studi. Così ho avuto
quel che lui non poteva mai sperare
ma voleva per me. Così mi ha dato
una vita di mani senza calli,
la costosa cultura ed il tranquillo
rilassato dormire, le certezze
abituali per noi, per noi scontate.

Non lo erano per lui, non lo era nulla,
neanche il mio affetto. Una famiglia ottusa
e ingrata mi educava a disprezzare
quel remissivo asino da soma
con l'esempio e coi fatti. Troppo tardi
l'ho visto coi miei occhi e ho conosciuto
la comprensione immensa, generosa,
senza ricatti, senza condizioni,
la insensata dolcezza, troppo strana
in chi doveva ogni giorno lottare
contro i suoi, contro gli altri, contro tutti.

Non ho saputo darti nulla in cambio,
padre mio. Se tu esisti in qualche luogo,
padre mio miserere, miserere!
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Attilio Giannoni - 16 gennaio

Tossiscon come cani, cagnette,
alani, e dal muro vien giù un ragno
sano, nella saletta d'attesa;
fuori la neve acquosa
resta sui tetti,
e sotto ai rami
grosse gocce rovinose nere
come zampe di polli passati.
C'è un muro impregnato d'inverno,
di vita che dorme verdastra,
dietro a un mucchio di televisori,
giornali, di radio, di frasi.
Più in là una casa, più in là un bosco;
in fondo, una fabbrica accesa.
Qui, l'ascolto di un pianto bambino
spegne d'un tratto la tosse.
Cade un giornale. Del vecchio
ci attrae la cura che adopra
- lento – nel raccoglierlo, piegarlo,
e metterlo sulle ginocchia.
Infine il titolo capovolto:
AEREI CARICHI D'OVEST
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Marcella Ferraro - La cattura


Si divincola
forsennata
la cicala colta

molli palme
a chiusa culla
sono muri di sbarre
sono buio rosso
ai tre ocelli

minuscole mani
a stento la furia
trattengono
e il volo
ripetutamente
tenta
la prigioniera
morde la bocca
tessuto di pelle

- non arborea linfa
non varco fuori -

inutile
stridulo suono
- blando barrito quasi -
dal verso ventrale.

Felice invece
il piccolo
bracconiere
saltella di gioia
urletta

schiacciano
le palme
il tesoro
impedito
nella fuga

e stride l'insetto
corazzato
sfarfalla

sarà gioco
esibito
ai compagni
sarà rauco
luttuoso canto
staccato
dall'ulivo antico
tempio mansueto
mensa
dove canti di aëdi
soffiano unisoni
versi
nell'aria caldissima
d'agosto

non ora più
richiamo d'amore
ma vana voce
d'affanno poetico
versa
nel giorno
per lei
senza sole.
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Giuseppe D'Errico - Resto


Resto
a sera aperta
a inzupparmi le ossa.
Arse sere di tocchi di
campane. Mutismi.
Gerbere mani, assoli.
Il rossore del viso, di parole qualsiasi.
Un posto utile solo agli sfondi
dei pittori.
Bugie bellissime, bellissime.
Strada stretta con i miei
capelli neri.
Vedevo bene la notte.
Oggi c'è troppo sole,
e gli occhi socchiusiballano bugie estive. Aurore.
Premio "Provincia cronica" (III edizione - sezione poesia)
Bruno Bianco – Di pasta e di terra

La mia terra è fatta di pasta bagnata
assorbe il disprezzo da secche radici
allenta il suo fango ad un volo di mosche
deforma nel suolo anche i suoni più puri

La mia terra guida le veglie notturne
spodesta da sola armonie di collina
ne strappa la forza dei suoi de profundis
trasporta la rabbia al mezzadro sconfitto

La mia terra insegue l'estate assolata
il caldo e la sete le fermano il passo
voraci zanzare le pungono il corpo
paludi e acquitrini le infangano il cuore

La mia terra assaggia la riva che piange
raccoglie le lacrime ai salici antichi
asciuga gli scavi dei fossi a confine
accarezza i vigneti lasciati a morire

La mia terra è fatta di pasta
Di pasta bagnata

Festival estivi in zona - Milano Jazzin' porta nomi internazionali all'Arena civica

L'ultimo atteso capitolo riguardo ai festival musicali è Milano Jazzin' Festival. La quinta edizione della rassegna musicale di jazz - e non solo - dall'1 luglio al 6 agosto, presso l'Arena Civica Gianni Brera (viale Byron 2).Ventisei appuntamenti musicali in ventotto giorni, con cantanti e musicisti di alto livello, e in più appuntamenti a sorpresa - gratuiti - per il mese di agosto. In programma, live per tutti i gusti, dalla canzone d'autore italiana all'hip hop, dal pop al soul, passando per l'indie, l'elettronica e il rock classico. E, ovviamente, il jazz. Il tutto, con artisti italiani e internazionali.Sotto la direzione artistica di Nick The Nightfly - che apre la rassegna esibendosi con la sua Monte Carlo Nights Orchestra l'1 luglio - si alternano sul palco dell'arena star mondiali della musica. Basti pensare a Ringo Starr e alla sua All Starr Band il 3 luglio e agli Arcade Fire il 5 luglio. E Cyndi Lauper, che torna in Italia il 13 luglio. Il jazz sarà rappresentato poi da George Benson, in data 11 luglio, da Stefano Di Battista, il 14, e Nick The Nighfly che torna il 25 luglio per aprire il concerto di Caro Emerald. Ancora, il sound anni '80 dei Duran Duran, in scena il 23 luglio. Grandi protagonisti made in Italy come gli Afterhours, Vinicio Capossela e i Subsonica, rispettivamente il 9, il 16 e il 26. Tra gli eventi più attesi, poi, il concerto di Mario Biondi e Burt Bacharach il 6 luglio. E ancora Skin e gli Skunk Anansie, Lou Reed e Ben Harper & Robert Plant, Paul Simon, Slash. Per chi poi predilige la musica folk, DavideVan De Sfroos si esibisce 2 luglio, mentre Ludovico Einaudi calcherà la scena il 7 luglio. Per l'hip hop, Cypress Hill il 12 luglio.E i nomi ovviamente non finiscono qui. Si esibiranno anche i Buena Vista Social Club (18 luglio), Erykah Badu (21 luglio), Moby (22 luglio) e molti altri ancora. Milano Jazzin Festival avrà poi - anche quest'anno - un occhio accorto non solo per la qualità della musica, ma anche per quella dell'ambiente. Tutti i concerti del festival saranno infatti 100% green grazie all'energia delle centrali idroelettriche Edison, attraverso il sistema dei certificati di produzione rinnovabile relativo al progetto Edison-Change the Music, primo progetto musicale a emissioni zero.Peri informazioni e biglietteria: 02 62694710. g.oc.

4 luglio 2011

Festival estivi in zona - The Strokes protagonisti del Flippaut a Vigevano il 12 luglio

Attesissimi The Strokes finalmente in concerto! Sono gli headliner di Flippaut Alternative Reload, il festival che, dall'Arena Concerti della Fiera di Milano a Rho, si sposta ora al Castello di Vigevano. L'appuntamento resta fissato per martedì 12 luglio. La band di New York manca dall'Italia da ben cinque anni, da quando arrivarono a Torino nel corso del tour di "First Impression of Earth", suonando davanti a più di cinquantamila persone. Con l'uscita del loro quarto album, "Angles", ecco Julian Casablancas e compagni tornare in tour.
Il Flippaut Alternative Reload è la risposta alternative rock al Flippaut Dance Reload andato in scena il 4 giugno scorso alla Fiera. In questo caso però, Barley Arts, organizzatore di entrambi gli appuntamenti, ha ritenuto più adatta all'evento la location del Castello di Vigevano, dove già si tiene il festival "10 Giorni Suonati". I biglietti acquistati per Flippaut Alternative alla Fiera di Milano restano validi per il Castello di Vigevano, senza necessità di sostituzione.
Quella del 12 Luglio sarà l'unica tappa italiana per The Strokes. Già confermate la band che suoneranno prima di Casablancas e compagni: i Chromeo, un'autentica esclusiva per questo Festival, per la prima volta in Italia. Oltre a loro i Verdena, assoluti protagonisti della scena alternativa nell'anno della loro consacrazione; I Glasvegas, che tornano a suonare nel Bel Paese dopo lo showcase milanese dello scorso Marzo, e Dan Black, al suo esordio solista dopo aver chiuso, almeno momentaneamente, le parentesi con Planet Funk e The Servant. In apertura della festa più indie dell'anno troveremo gli italiani Elizabeth. I biglietti acquistati con dicitura location "Arena concerti Fiera di Rho" rimangono validi. I biglietti sono disponibili nel circuito Ticketone e nei punti vendita Barley Arts. Apertura cancelli ore 15, inizio concerti ore 16.30.
r.co.

Festival estivi in zona - Alpàa 2011: la maratona pop punta troppo sui talent

Sarà una maratona all’insegna della musica popolare, stiamo parlando della 35 esima edizione dell’Alpàa di Varallo Sesia, rassegna musicale, ma anche vetrina sull’artigianato e l’associazionismo valsesiano che si terrà dall’8 fino al 17 luglio con una no-stop musicale tutta ad ingresso gratuito.
Fulcro delle iniziative musicali, sarà la centrale piazza Vittorio Emanuele II, che ospiterà ogni sera dalle 21.30 un parterre di artisti pop di grande richiamo. L’inaugurazione venerdì 8 luglio con il redivivo Raf, indimenticata icona anni Novanta, mentre la sera successiva, venerdì 8 luglio, sarà la volta di Karima, la cantante italo-algerina protagonista di successo di una delle scorse edizioni di “Amici”. Domenica 10 luglio su palco una signora della musica italiana del calibro di Ornella Vanoni, mentre lunedì 11 parte da Varallo il tour di Alex Britti dopo lungo periodo di silenzio. Per il cantautore romano è in arrivo anche un nuovo disco. Martedì 12 arriva Francesco Renga, sempre gradito ad un pubblico trasversale di teen e anta. Mercoledì 13, sempre dalla serra di “Amici” ecco Emma, protagonista dell’ultimo Sanremo insieme ai Modà.
Giovedì 14 ecco una presenza consueta della Valsesia, il lariano Davide Van De Sfroos; mentre il 15 spazio al blues raffinatissimo di Billy Cobham. Sabato 16 luglio la musica si sposta al Sacro Monte con il siciliano Mario Venuti e ridiscende in piazza Vittorio Emanuele solo alle 23 con Vic Vergeat, chitarrista e cantautore molto più noto all’estero che in patria, anche se originario di Domodossola. Domenica 17 sipario sull’Alpàa con un’altra cantante emersa dai talent, Alessandra Amoroso. Vedendo il programma, a proposito di talent musicali, non sembra che ogni anno nuovi arrivi cancellino i vecchi. In città sarà tutto un fiorire di bancarelle, iniziative proposte dalle Pro loco di tutti i paesi valsesiani, mostre ed iniziative che avranno come denominatore comune l’ingresso gratuito. r.co.