25 novembre 2008

Los Campesinos - We are beautiful we are doomed ***

Nonostante il nome, i Los Campesinos sono una band di Cardiff formata da sette giovani e sfrenati musicisti. Nati nel 2006, dopo un paio d’anni di gavetta escono con un primo album, Hold on now youngster, nove mesi fa’ e ora si ripresentano con un nuovo lavoro che non è composto da b-sides o remake, ma un vero e proprio disco di inediti. Registrato a Seattle, We are beautiful we are doomed, non fa che confermare la fervida e rutilante creatività del gruppo. Un insieme iperenergetico dove fondendo sonorità pop-rock-indie i ragazzi dimostrano come sia possibile conciliare melodie orecchiabili e svagate con una capacità artistica e tecnica che rinuncia a soluzioni facili e ordinarie. Ritmo, fantasia, velocità, belle voci e testi degni di attenzione per un disco da ascoltare tutto d’un fiato e poi ricominciare dall’inizio. I brani più interessanti sono senz’altro la title-track, con un giro di tastiere irresistibile, la splendida You’ll need those finger for crossing che ricorda un po’ i Sonic Youth dei tempi migliori, The end of the asterix e la conclusiva All yor cabe friends dove tastiere, violini e cori perfettamente amalgamati danno prova della totale buona riuscita dell’impresa. Mauro Carosio

15 novembre 2008

Ivano Fossati - Musica moderna ***

Impossibile non lasciarsi trasportare dalle melodie, dalle introspezioni e dai viaggi all’interno degli umani sentimenti, che Ivano Fossati da decenni osserva attentamente. Il suo stile è inconfondibile, in grado di parlare d’amore in un modo unico, usando le parole come carezze che arrivano direttamente al cuore senza indugiare su sentimentalismi melensi o ammiccanti espedienti più ordinari. A tre anni da L’arcangelo arriva un’ennesima autentica opera d’arte: Musica moderna quella che, lui stesso dice, “non passa dalle radio”, rigettando l’avvilente corrispondenza: popolare uguale facile, andante o banale. Questo album potrebbe definirsi una sintesi compiuta e ben riuscita del Fossati style: i singoli pezzi sono perfetti, senza momenti privi di quella tensione emotiva che caratterizza tutti i suoi lavori. Si passa da temi attuali e pesanti, vedi La guerra dell’acqua o Il paese dei testimoni, brani in cui anche la ritmica è più sostenuta, a canzoni che raccontano storie di amori lontani, inafferrabili o felici che scorrono su melodie struggenti e delicate. Difficile non soffermarsi sulle note di Cantare a memoria, L’amore trasparente o Last minute. Senz’altro uno dei dischi italiani migliori degli ultimi tempi, che lascia ben sperare sul futuro della musica nostrana e, a proposito di futuro, Fossati ha idee chiare, che ci espone ne Il rimedio (il brano di punta del disco): “mai più saggezza!” ….. parole sante, maestro! Mauro Carosio