Gaben - Cane ***
Venerdì 12 marzo uscirà Cane. Dalla label dell'ex cantante dei Giuliodorme (Benka Records) che ha lanciato nel mondo della musica di Violante Placido, ecco una nuova proposta musicale, un cantautore eclettico, con in testa strane parole 'banalmente' reali ed un sacco di suoni dal grunge ai Pavement, dall'indietronica ai Fugazi. Elettrico, ironico, morbido e spigoloso, nudo o crudo, essenziale negli arrangiamenti, diretto nelle espressioni. 10 tracce (più un "delirio" dei Giovanna d'Hardcore) apparentemente innocenti, risultato della quotidianità di provincia che oltre la sua tragica banalità riserva stranezze e singolarità, purezza e ambiguità. Escludendo la titletrack contaminata dall'elettronica, sono chitarra, batteria e basso gli unici elementi a rivestire la voce in un percorso lineare ma anche no. In streaming alcuni brani da ascoltare in anteprima Http://www.lastfm.it/music/Gaben/cane. r.co.
Lana - Good morning apnea ****
Arrivano al terzo disco i Lana, band nata da quella piccola fucina di talenti che fu - per qualche tempo - la Jestrai della famiglia Verdena. Ora c'è una nuova etichetta, un nuovo disco che abbina inglese ed italiano. Good morning apnea è un lavoro estremamente comunicativo, fatto di sonorità scure per la maggior parte, anche se non mancano le aperture e i momenti più ariosi. I Lana si sono rimessi in gioco con i mezzi consentiti, raccontando giorni sciagurati, rimandando immagini sofferte e dolenti, come una testa cacciata dentro e fuori dall'acqua. I testi sono volutamente criptici e ricolmi di metafore, la voce prende qualche rischio in più rispetto ai due lavori precedenti, ma le sonorità non si discostano di molto, a cavallo tra grunge e psichedelia. Indipendentemente dal risultato, mostrano di dover ancora essere domati, inquadrati, educati. Ma è questo il bello di questo disco che trovo personalmente irresistibile. In streaming alcuni brani da ascoltare in anteprima http://www.lastfm.it/music/Lana/Good+Morning+Apnea
Roberto Conti
The bear quartet - 89 **
Dal 15 Gennaio è nei negozi "89", il nuovo album di una delle band svedesi più acclamate e apprezzate dalla critica e dal pubblico. The Bear Quartet si sono formati nell'ormai lontano 1989 e nel 1992 hanno sfornato il primo loro album. Da quel momento non si sono più fermati, facendo uscire, in tutto 14 dischi e 16 Ep. La critica li ha spesso definiti, a ragione, come una delle più grandi e influenti band della scena indipendente svedese per la loro costante evoluzione e per la loro tendenza verso l'astratto, caratteristiche che li rendono decisamente unici. Le sonorità di questo disco sono dark, new wave, a volte tendenti al punk. Con questo nuovo lavoro discografico The Bear Quartet rievocano il passato, con storie di tempi e persone ormai dimenticati, ma guardano anche avanti auspicando, anche nei testi, un'evoluzione della società attuale. g.oc.
Sun Sooley - One day in a Babylon **
Venerdì 12 marzo uscirà Cane. Dalla label dell'ex cantante dei Giuliodorme (Benka Records) che ha lanciato nel mondo della musica di Violante Placido, ecco una nuova proposta musicale, un cantautore eclettico, con in testa strane parole 'banalmente' reali ed un sacco di suoni dal grunge ai Pavement, dall'indietronica ai Fugazi. Elettrico, ironico, morbido e spigoloso, nudo o crudo, essenziale negli arrangiamenti, diretto nelle espressioni. 10 tracce (più un "delirio" dei Giovanna d'Hardcore) apparentemente innocenti, risultato della quotidianità di provincia che oltre la sua tragica banalità riserva stranezze e singolarità, purezza e ambiguità. Escludendo la titletrack contaminata dall'elettronica, sono chitarra, batteria e basso gli unici elementi a rivestire la voce in un percorso lineare ma anche no. In streaming alcuni brani da ascoltare in anteprima Http://www.lastfm.it/music/Gaben/cane. r.co.
Lana - Good morning apnea ****
Arrivano al terzo disco i Lana, band nata da quella piccola fucina di talenti che fu - per qualche tempo - la Jestrai della famiglia Verdena. Ora c'è una nuova etichetta, un nuovo disco che abbina inglese ed italiano. Good morning apnea è un lavoro estremamente comunicativo, fatto di sonorità scure per la maggior parte, anche se non mancano le aperture e i momenti più ariosi. I Lana si sono rimessi in gioco con i mezzi consentiti, raccontando giorni sciagurati, rimandando immagini sofferte e dolenti, come una testa cacciata dentro e fuori dall'acqua. I testi sono volutamente criptici e ricolmi di metafore, la voce prende qualche rischio in più rispetto ai due lavori precedenti, ma le sonorità non si discostano di molto, a cavallo tra grunge e psichedelia. Indipendentemente dal risultato, mostrano di dover ancora essere domati, inquadrati, educati. Ma è questo il bello di questo disco che trovo personalmente irresistibile. In streaming alcuni brani da ascoltare in anteprima http://www.lastfm.it/music/Lana/Good+Morning+Apnea
Roberto Conti
Dal jazz, al blues, passando per la canzone d'autore. Senza paura si propone come un disco di piacevole sottofondo, ideale per un crooner-jaz club di quelli dove puoi sorseggiare un aperitivo con l'oliva dentro. Atmosfere un po' retrò e classiche come in Mariposa si alternano ad un funky di stampo BarryWhiteiano, come nella title track, in apertura, proposta anche in una versione da lounge bar, questa volta in chiusura di disco. Dopo anni di eccellenti collaborazioni, Andrea Salvini arriva a proporre il primo disco "tutto suo", disco piacevole e adulto, probabilmente anche radiofonico. g.oc.
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Salvini si muove con sicurezza sulle note del jazz più easy listening influenzato dalla canzone d'autore e col funk, rimandando non troppo da lontano a Mario Biondi. In bilico precario quindi tra il mainstream facilone ed un cantautorato di classe, l'artista riesce, grazie anche alla buona personalità del suo stile canoro, a rimanere perlopiù nella seconda categoria, dando prova di abilità compositiva con Oscar e con gli scorci etnici di Mariposa, nonostante la presenza di diverse cadute di stile: è il caso di Pesche e tulipani e della title-track, posta come opener (cosa che, sulle prime, scoraggia un po' l'ascolto), che ricordano entrambe la canzone italiana classica più insipida, cui si aggiunge il tremendo fantasma dei Dirotta su Cuba che aleggia a tratti per tutta l'opera. Mi sembra giusto chiedere di più ad un artista capace e maturo, ma forse troppo orientato al proprio divertissement. Fabio Gasparini
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Salvini si muove con sicurezza sulle note del jazz più easy listening influenzato dalla canzone d'autore e col funk, rimandando non troppo da lontano a Mario Biondi. In bilico precario quindi tra il mainstream facilone ed un cantautorato di classe, l'artista riesce, grazie anche alla buona personalità del suo stile canoro, a rimanere perlopiù nella seconda categoria, dando prova di abilità compositiva con Oscar e con gli scorci etnici di Mariposa, nonostante la presenza di diverse cadute di stile: è il caso di Pesche e tulipani e della title-track, posta come opener (cosa che, sulle prime, scoraggia un po' l'ascolto), che ricordano entrambe la canzone italiana classica più insipida, cui si aggiunge il tremendo fantasma dei Dirotta su Cuba che aleggia a tratti per tutta l'opera. Mi sembra giusto chiedere di più ad un artista capace e maturo, ma forse troppo orientato al proprio divertissement. Fabio Gasparini
The fine arts showcase - Dolophine smile ***
The fine arts showcase è un’eclettica rock band proveniente da Malmö, Svezia, terra che ormai da tempo ci regala musica di grande qualità. Dolophine smile è il quarto disco è un album molto sentito da Gustaf Kjellvander, autore e voce della band, perché nato da una serie di vicende personali: la rottura con la fidanzata Hanna, il ritorno a Malmö dopo un periodo trascorso a Londra, e vari problemi di salute. Dolophine smile è quindi un viaggio sonoro nei meandri di un cuore spezzato, uno sguardo sincero ad una relazione ormai andata in pezzi.
I testi sono più forti e ricchi di satira rispetto ai precedenti lavori della band e le sonorità sono decisamente più “rock-oriented” che mai: dalle linee di basso che aprono Friday on my knees alla favolosa “dolce-amara” traccia finale You knew I was trouble from the start.
Tante sono le influenze che si potrebbero citare (The Velvet Underground, Dinosaur Jr., The Byrds, Editors) ma nessuna renderebbe loro giustizia. r.co.
I testi sono più forti e ricchi di satira rispetto ai precedenti lavori della band e le sonorità sono decisamente più “rock-oriented” che mai: dalle linee di basso che aprono Friday on my knees alla favolosa “dolce-amara” traccia finale You knew I was trouble from the start.
Tante sono le influenze che si potrebbero citare (The Velvet Underground, Dinosaur Jr., The Byrds, Editors) ma nessuna renderebbe loro giustizia. r.co.
The bear quartet - 89 **
Dal 15 Gennaio è nei negozi "89", il nuovo album di una delle band svedesi più acclamate e apprezzate dalla critica e dal pubblico. The Bear Quartet si sono formati nell'ormai lontano 1989 e nel 1992 hanno sfornato il primo loro album. Da quel momento non si sono più fermati, facendo uscire, in tutto 14 dischi e 16 Ep. La critica li ha spesso definiti, a ragione, come una delle più grandi e influenti band della scena indipendente svedese per la loro costante evoluzione e per la loro tendenza verso l'astratto, caratteristiche che li rendono decisamente unici. Le sonorità di questo disco sono dark, new wave, a volte tendenti al punk. Con questo nuovo lavoro discografico The Bear Quartet rievocano il passato, con storie di tempi e persone ormai dimenticati, ma guardano anche avanti auspicando, anche nei testi, un'evoluzione della società attuale. g.oc.
Sun Sooley - One day in a Babylon **
Viene dal Senegal e porta con se un grande spiritualità e un immensa energia musicale.
Sun Sooley è la nuova rivelazione del panorama reggae africano. Già considerato da molti la nuova risposta degli anni zero a Bob Marley.
Accompagnato e prodotto da due vecchie conoscenze dell'ambiente reggae italiano Lorenzo e Fabrizio Catinella rispettivamente chitarra e basso dei Ganjamama. Alla line up si aggiungono inoltre due giovani interessanti, troviamo infatti alla batteria Marco Bazzi e alle tastiere Riccardo di Paola. g.oc.
Sun Sooley è la nuova rivelazione del panorama reggae africano. Già considerato da molti la nuova risposta degli anni zero a Bob Marley.
Accompagnato e prodotto da due vecchie conoscenze dell'ambiente reggae italiano Lorenzo e Fabrizio Catinella rispettivamente chitarra e basso dei Ganjamama. Alla line up si aggiungono inoltre due giovani interessanti, troviamo infatti alla batteria Marco Bazzi e alle tastiere Riccardo di Paola. g.oc.