Ho pensato e ripensato alle parole da usare in apertura di
questo pezzo. Qualsiasi cosa avessi scritto ci sarebbe stato il rischio di
apparire banale e fuori luogo. Ho smesso di pensarci.
Fino a pochi anni fa la mia conoscenza del reggae era
limitata ai due o tre artisti noti a tutti a livello internazionale con quel
pressapochismo che può essere immaginato. Poi qualcuno ha aperto
generosamente per me la porta inesplorata di questo che non è classificabile
come genere musicale e basta. Si tratta di qualcosa di più. Una cultura con
radici lontane (penso all'Africa) che si esprime attraverso suoni e pensieri
che è andata via via espandendosi da un punto all'altro del globo.