Ragazzi, questo
disco full-lenght d’esordio
dei romani
La Parola Persa è veramente geniale. Autoprodotto, Tutta Vita si compone di
sette canzoni che spaziano
dallo stornello romano (la scuola Ardecore / Zu / Geoff Farina si sente eccome)
all’indierock melodico. Denuncia,
ironia, riflessioni e grandi danze
la fanno da padrone, dando luogo ad uno dei più accattivanti
zibaldoni musicali
che in questi ultimi tempi
abbia
sentito. Ah, e dimenticavo la poesia e gli assoli di tromba.
Si
comincia
con il singolo Sesso
tricolore, che
ci narra come sia la vita “dall’altra parte” in occasione di una
delle azioni
più consuete che ognuno di noi compie: fare la spesa. Ascoltatela
attentamente.
What kills non mi è
piaciuta, invece:
troppo inglese messo lì come per riempire i buchi. Per fortuna si ritorna alle
atmosfere più
propriamente “vecchia scuola” con i lupi di mare protagonisti in Ranga ranga. In italiano
e via
così. El tango del fiorista notturno ci riporta ai
barcaroli ed ai
turchi: descrizione di luoghi e persone, pochi attimi di chitarra
ed ansia che
sale sino allo sfociare in un tango romantico e rusticamente
trascinante. In spagnolo,
comunque. Pandora’s box
esplora i
confini dello ska-core e ci aggiunge le campionature, mentre la
conclusiva Va tutto bene
è un lunghissimo (ma non
troppo) tributo al ragionamento musicale ed intellettuale. Lavoro
e passeggiate, cene e tranquillità.
Il
risultato
finale è quindi un disco ottimo e volenteroso, forse un po’ troppo
per orecchie fini ed
esperte (le mie non lo sono),
ma comunque innovativo e stimolante. Buono! Andrea Vecchio
Nessun commento:
Posta un commento