17 marzo 2014

Tutta vita, debutto stimolante per i romani La Parola Persa

Ragazzi, questo disco full-lenght  d’esordio dei romani La Parola Persa è veramente geniale. Autoprodotto, Tutta Vita si compone di sette canzoni che spaziano dallo stornello romano (la scuola Ardecore / Zu / Geoff Farina  si sente eccome) all’indierock melodico. Denuncia, ironia, riflessioni e grandi danze la fanno da padrone, dando luogo ad uno dei più accattivanti zibaldoni musicali che in questi ultimi tempi abbia sentito. Ah, e dimenticavo la poesia e gli assoli di tromba.


Si comincia con il singolo Sesso tricolore, che ci narra come sia la vita “dall’altra parte” in occasione di una delle azioni più consuete che ognuno di noi compie: fare la spesa. Ascoltatela attentamente. What kills non mi è piaciuta, invece: troppo inglese messo lì come per riempire i buchi.  Per fortuna si ritorna alle atmosfere più propriamente “vecchia scuola” con i lupi di mare protagonisti in Ranga ranga. In italiano e via così.  El tango del fiorista notturno ci riporta ai barcaroli ed ai turchi: descrizione di luoghi e persone, pochi attimi di chitarra ed ansia che sale sino allo sfociare in un tango romantico e rusticamente trascinante. In spagnolo, comunque. Pandora’s box esplora i confini dello ska-core e ci aggiunge le campionature, mentre la conclusiva Va tutto bene è un lunghissimo (ma non troppo) tributo al ragionamento musicale ed intellettuale. Lavoro e passeggiate, cene e tranquillità. 

Il risultato finale è quindi un disco ottimo e volenteroso, forse un po’ troppo per orecchie fini ed esperte (le mie non lo sono), ma comunque innovativo e stimolante. Buono! Andrea Vecchio

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