L'inferno di Orfeo è una delle innumerevoli realtà della
scena underground torinese. Nati e cresciuti artisticamente nei primi anni 2000
tra le colline del Canavese, i membri della band sono approdati alla realtà
musicale del capoluogo dal 2004
in poi, ma solo nel 2011 sono riusciti a concretizzare
in un disco, Canzoni dalla voliera, i
tanti anni di attività. L'idiota
(Hertz brigade records) è il loro secondo disco.
Recensione in 10
parole: rock, funky, blues, psichedelia (gli stili sui quali L'inferno di
Orfeo si è fatto le ossa in tutti questi anni), scorrevoli (quasi tutti i brani
dell'album, con una maturità musicale che spesso sa di automatismo, e col
dubbio che una volta tolto il pilota automatico la band faccia fatica), sconnesso
(il brano L'arte della manutenzione, leggermente
più elaborato rispetto alla media dell'album e infatti già fuori dalla zona di comfort),
Il Paese dorme (il brano col testo
più interessante, dedicato allo stato di assopimento in cui si trova la nostra
penisola), personalità (da sviluppare maggiormente in vista di tentativi
discografici futuri). Marco Maresca
Voto: */
Tracklist:
1. La manovra
2. La guerra è qui
3. Arrampicate
6. Il Paese dorme
8. Col senno di voi
9. Uguale, il mare
10. Paola
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