Tornando al disco, cantato in inglese, è da apprezzare l'attitudine generale, più che la singola canzone: la musica scorre come un flusso continuo a passo di sbronza, talvolta allegra (I like it) talvolta sotto l'influsso ipnotico dell'incantesimo di uno sciamano (Mystical man). Un disco piacevole, un passo avanti rispetto all'esordio, da ascoltare. Che verrà apprezzato ancora di più dopo aver conosciuto G-Fast in uno dei suoi numerosi live in giro per l'Italia. Roberto Conti
18 marzo 2014
G-Fast: rock e blues a passo di sbronza nel nuovo disco Go to M.A.R.S.
Go to M.A.R.S. è il nuovo lavoro di G-Fast, alias Gianluca Fasteni, uscito lo scorso gennaio per La Fabbrica. Un album ispirato al passato e suonato con metodologie scarne e vintage, in cui emerge la personalità e l’originalità dell’artista milanese. Un disco rock come quelli che si facevano una volta, senza fronzoli, editing o elettronica, suonato e registrato esclusivamente con strumenti e attrezzature vintage, in cui si rincorrono e si intrecciano un insieme di suoni ed influenze che fanno parte dell’infinito background sonoro di G-Fast. L'attitudine blues è quella del disco d'esordio Dancing with the freaks in seguito al quale Fasteni ha suonato in solo per un tour interminabile, portando in giro per l'Italia uno spettacolo da vedere (fantastico il siparietto vestito da indiano) oltre che da ascoltare: per presentarsi da soli in scena occorrono audacia, fantasia e bravura, tutti elementi che qui non mancano. Il musicista proporrà il suo nuovo disco nel corso di un tour dove, per la prima volta nella sua carriera, si esibirà anche in “power duo” accompagnato da un batterista.
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