Un disco scritto e realizzato tra il 2008 e il 2012, anni caratterizzati da diverse e significative esperienze per Giuliano Dottori, cantautore arrivato al terzo disco solista e chitarrista dalle numerose esperienze, prima fra tutte quella negli Amor Fou.
Quei quattro anni hanno portato Giuliano a riflettere sul valore dell’attesa e sul rapporto tra passato, presente e futuro. "L'arte della guerra", il manuale di saggezza e tattica bellica di Sun Tzu ha fatto da cornice e al tempo stesso da sfondo, guidandolo in un percorso attraverso tour, valigie, traslochi, nuovi arrivi, partenze e rogiti. Poi l’elaborazione del lutto e il ribaltamento del rapporto padre/figlio, per concludere con la prima vera conoscenza della solitudine.
“Mi ricordo di un agosto, nel 2011. Mi ricordo di due giorni senza documenti e senza soldi perché mi avevano rubato il portafogli. Mi ricordo della prima notte in una stanza con le pareti sporche e senza mobili, dopo un trasloco non finito, le valigie ancora da disfare e un ambiente ancora poco familiare. Ricordo che per la prima volta nella mia vita mi sono sentito completamente solo. Il che fa di me un privilegiato, perché non avevo davvero mai provato mai quella sensazione prima di allora. Mi ricordo che il giorno dopo, in pizzeria mi hanno fatto mangiare a credito, senza sapere chi fossi. Ricordo di aver pensato che non bisogna mai smettere di credere nelle persone”.
Ma è solo diverse settimane dopo quella serata, quando nel frattempo era ripartito in tour ed era ritornato, aveva concluso il trasloco, aveva dimenticato la sensazione di quella sera, che Giuliano Dottori ha realizzato che tutti i brani di questo disco scritti fino a quel momento, parlavano della stessa cosa: l’attesa di qualcosa di nuovo e positivo. Il disco si chiama L’arte della guerra perché Sun Tzu in quel libro ha scritto parole memorabili che lo hanno accompagnato durante quegli anni.
“Se penso all’arte della guerra penso innanzi tutto a una ridefinizione della mia vita. Per me ha un senso quasi di rinascita. Insomma quel tipo di opera che si cerca di partorire quando si giunge al mezzo del cammin di nostra vita e si fanno i conti con il proprio bilancio personale”.L'album, in uscita il 1 aprile, già anticipato nei mesi scorsi dai due video Le vite degli altri e I fiori muoiono quando ci rattrista perderli e da una campagna di crowdfunding che ha rivelato un forte e inaspettato sostegno della gente, viene ora lanciato dal nuovo singolo e video Estate #1107.
L'arte della guerra Vol. 1 è un album che segna un rinnovamento stilistico e tematico, distanziandosi notevolmente dal contenuto dei precedenti lavori. Giuliano incontra una maturità artistica e lirica che permette di scrivere un concept diviso in due parti, in cui questo disco è il primo capitolo a cui seguirà il logico secondo volume.
Il ritorno di Giuliano Dottori giunge a distanza di quattro anni dal precedente bellissimo Temporali e Rivoluzioni e vede la presenza consolidata di Marco Ferrara al basso e di Mauro Sansone alla batteria. Musicalmente L'arte della guerra assimila da artisti quali Patrick Watson, Bon Iver, Grizzly Bear, De Gregori, Fleet Foxes. r.co.
Il ritorno di Giuliano Dottori giunge a distanza di quattro anni dal precedente bellissimo Temporali e Rivoluzioni e vede la presenza consolidata di Marco Ferrara al basso e di Mauro Sansone alla batteria. Musicalmente L'arte della guerra assimila da artisti quali Patrick Watson, Bon Iver, Grizzly Bear, De Gregori, Fleet Foxes. r.co.
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