I Laika vendetta tornano con Elefanti in fuga e non sono più quelli dell'esordio. Stravolto il
sound, cambiati i contenuti, i Laika vendetta si presentano al pubblico
completamente nuovi. L'album è una critica ai valori professati dalla società
dei consumatori, dove la felicità è stata sostituita dal possesso. E' il
tornare a costruire partendo da sé: un sé non dipendente dalle circostanze
esterne.
Recensione in 10
parole: visibile processo di maturazione (fino ad oggi i Laika vendetta
cercavano il consenso dell'ascoltatore con testi che ammiccavano all'attualità.
Ora si son resi conto che gli argomenti vanno ricercati dentro, più che fuori),
Ministri (la band ha sempre detto di ispirarsi al trio milanese ma finora questa
affinità non era mai stata evidente. Stavolta, invece, sì, come dimostra la
coppia di brani d'apertura L'ineluttabile
e Milano Roma. C'è inoltre qualche
tentativo di scream qua e là, ad esempio in Samba
generazionale) essenziale, diretto, imponente (il sound), originalità
(manca un po'. I brani, anche quelli più strutturati ed apprezzabili come Labile, ricalcano cose già ascoltate fin
troppo nel panorama alternative rock nazionale), anonimo (forse proprio perché
la band cerca di avvicinarsi nelle sonorità alle sue fonti d'ispirazione invece
che distanziarsene com'è giusto che sia se si vuole emergere dal mare di
proposte musicali tutte simili tra loro). Marco
Maresca
Voto: **/
Tracklist:
2. Milano Roma
3. La sposa di fango
4. Inverno estate
5. Labile
6. Elefanti in fuga
7. Samsara
8. Samba generazionale
9. Costruire sulle rotaie
10. Kali allo specchio
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