Seasons è
l'esordio discografico degli Evacalls: otto tracce nelle quali elettronica,
rock alternativo e noise si rincorrono. Gli Evacalls cercano di arrivare
preparati all'esordio, registrando l'album al Noise factory di Milano con la
produzione di Federico Calvara e sotto la supervisione di Alessio Camagni, che
in passato ha lavorato con Ministri e Iori's eyes.
Recensione in 10
parole: coesione (il pregio principale della band: suona come una band e
non come un insieme di singoli individui. Al giorno d'oggi non è scontato), tastiere
(registrate come si deve. E sono più che un complemento d'arredo per il sound
del gruppo), fresco, solare (pur ispirandosi a sonorità anni '80 solitamente
oscure, è un album che non si mostra mai cupo o malinconico. No silences e Monday, ad esempio, sono due brani belli vibranti), moderno (il
sound. Sarà merito di chi ha saputo indirizzare la band verso scelte sonore
abbastanza attuali, fatto sta che l'album suona bene), circolare (la
conclusione dell'album coincide con l'inizio della prima traccia, in una specie
di eterno loop), british (il sound di alcuni pezzi, tra cui Give me a reason, brano tra l'altro abbinato
ad un bel videoclip), perfezionarsi (c'è da fare solo questo in vista del
prossimo album che ci sarà sicuramente), live (si ha l'idea che la band trovi
la sua dimensione ottimale dal vivo), inglese (il cantato, ma non è perfetto.
Lanciamo un'idea: azzardare le stesse sonorità ma con testi in italiano?
Potrebbe riservare sorprese inaspettate...). Marco Maresca
Voto: ***
Tracklist:
1. The
second winter of the year
2. Give me
a reason
3. No words
4. No
silences
5. Two
lines
6. Away
from her(e)
7. Monday
8. The man
who lives on the moon
Nessun commento:
Posta un commento