17 aprile 2014

Evacalls - Seasons - Rec. in 10 parole

Seasons è l'esordio discografico degli Evacalls: otto tracce nelle quali elettronica, rock alternativo e noise si rincorrono. Gli Evacalls cercano di arrivare preparati all'esordio, registrando l'album al Noise factory di Milano con la produzione di Federico Calvara e sotto la supervisione di Alessio Camagni, che in passato ha lavorato con Ministri e Iori's eyes.

Recensione in 10 parole: coesione (il pregio principale della band: suona come una band e non come un insieme di singoli individui. Al giorno d'oggi non è scontato), tastiere (registrate come si deve. E sono più che un complemento d'arredo per il sound del gruppo), fresco, solare (pur ispirandosi a sonorità anni '80 solitamente oscure, è un album che non si mostra mai cupo o malinconico. No silences e Monday, ad esempio, sono due brani belli vibranti), moderno (il sound. Sarà merito di chi ha saputo indirizzare la band verso scelte sonore abbastanza attuali, fatto sta che l'album suona bene), circolare (la conclusione dell'album coincide con l'inizio della prima traccia, in una specie di eterno loop), british (il sound di alcuni pezzi, tra cui Give me a reason, brano tra l'altro abbinato ad un bel videoclip), perfezionarsi (c'è da fare solo questo in vista del prossimo album che ci sarà sicuramente), live (si ha l'idea che la band trovi la sua dimensione ottimale dal vivo), inglese (il cantato, ma non è perfetto. Lanciamo un'idea: azzardare le stesse sonorità ma con testi in italiano? Potrebbe riservare sorprese inaspettate...). Marco Maresca

Voto: ***

Tracklist:
1. The second winter of the year
2. Give me a reason
3. No words
4. No silences
5. Two lines
6. Away from her(e)
7. Monday
8. The man who lives on the moon

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