Stavo tirando dritto per la mia strada, come a volte mi
capita quando annuso aria di folk music (ce n'è un po' troppa ultimamente per i
miei gusti e i miei gusti musicali sono comunque altri...), poi invece ho preso
le cuffie e ho iniziato ad ascoltare Cosmic Sessions, primo disco da
solista di Alessandro Battistini.
Ha già inciso tre dischi con la blues rock
band Mojo Filter nelle vesti di cantante, chitarrista e principale compositore.
L'ascolto del disco mi ha dato ulteriore conferma che
bisognerebbe sempre seguire l'istinto.
L'album non può e non deve essere catalogato in un genere
specifico. Se definissi Battistini cantautore, cosa che in realtà è, mi
sembrerebbe di non rendergli giustizia. Chissà perché se diciamo cantautore non
ha la stessa enfasi di songwriter... Soprassediamo.
Ha messo insieme dieci brani che assemblano folk, country,
Blues e psichedelia con un sound decisamente anni Sessanta.
L'album inizia con lenta rilassatezza con i primi due brani. Staring
at your splendor è un pezzo
folk-blues che sta molto bene nel suo contesto. Tradizione
country a due voci ben suonata e interpretata in Fill my world.
The inner side, un pezzo ricco di sfumature blues che
mi piacciono. Si fa un uso sapiente dei mezzi strumentali a disposizione.
Soprattutto nel finale mi sembra di finire in una California presa dalla
sperimentazione musicale fine anni Sessanta.
Anche echi beatlesiani in The wise rabbit, pezzo che
propone un sound preso ampiamente in prestito da fine anni Sessanta inizio
Settanta. Interessante l'inserimento della tromba. Ma si ripiomba nel classico
country con la ballata All of those
rainy days. I maestri di Nashville ne sarebbero contenti. In Walking the
dog riecco l'organo che ormai penso dia uno stile particolare a tutto il
lavoro di Battistini e che forse si ispira a qualcuno che suonava tantissimo
tempo fa al Whisky a go a go. Finale a cappella. Alla fine credo che questo sia
il pezzo che mi è piaciuto di più.
Il disco termina con Xmas time's outside my door. Magari col titolo siamo un po' fuori periodo,
ma questa ballata finale sta bene dove Battistini l'ha messa. Alessandra Terrone
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