Lebenswelt (il mondo
della vita) è il secondo disco di una band di Perugia che si chiama La
Madonna di MezzaStrada. La band ha cambiato totalmente il proprio modo di fare
musica, tra il primo e il secondo disco, principalmente perché metà dei
musicisti del primo album si è persa per strada: alcuni di essi son stati
rimpiazzati, altri si sono aggiunti, e all'epoca della registrazione dell'album
il gruppo non aveva ancora trovato un batterista. Ne è nato comunque un lavoro
che ha una sua precisa impostazione ed una dignità.
Recensione in 10
parole: alternative rock in italiano (a volte più fumoso, in stile Sonic
youth, come nel brano d'apertura Il mondo
della vita, altre volte più scandito e con richiami alla new wave anni '80
e ai CCCP, come in Mosche), manifesto
(la band è mossa da una vera e propria dichiarazione d'intenti: rivendicare il
diritto di una canzone d'autore di nuova generazione, fare musica che non sia
intrattenimento e divertimento ma che getti nell'angoscia e che risvegli dal
torpore), ricordi (di vita vissuta o pensata, come in Nostalgia), testi (un po' da perfezionare: è prosa tradotta in
musica, manca un po' di poesia, ma magari è giusto che sia così: ad esempio in Tunisia la narrazione in stile Offlaga
disco pax rende bene), voce (tenuta bassa nel mix. Una scelta un po' strana
visto dal momento che i testi sono abbastanza prolissi e sono riportati per
intero nel libretto, come a sottolineare che sono importanti. Eppure non si
riesce ad ascoltarli con chiarezza), originalità (un aspetto da migliorare:
purtroppo l'album somiglia a troppi altri album usciti nello stesso periodo.
Più che altro si accusa la mancanza di un produttore), qualità (ce n'è, e una
volta trovata la quadratura del sound salterà fuori prepotentemente. Dopotutto
è un album davvero valido nonostante tanti difetti). Marco Maresca
Voto: ***
Tracklist
1. Il mondo della vita
2. Io
3. Le vite degli altri
4. Mosche
5. Nostalgia
6. Vietato pensare
7. Piccoli drammi
8. Tunisia
9. Regione
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