Recensione in 10 parole: cantautorale (Mariani cambia il suo stile passando a una scrittura tipica della canzone d’autore) free jazz (la molteplicità di suoni e stili ne fa un prodotto molto eclettico), emozionale (come racconta Mirco, le canzoni nascono spesso da un’emozione che si sta vivendo), collaborazioni (nell’album suonano musicisti diversi: Massimo Simonini, Paolo Benvegnù, Alessandro “Asso” Stefana, Vincenzo Vasi, Teketo Gohara e soprattutto l’americano Arto Lindsay che lo stesso Mariani ama alla follia), tradizionale (Mariani dice di essersi ispirato anche a Secondo Casadei, perché lo lega alla musica romagnola), cinematografico (la vera ossessione di Mirco), strumentale originale (strumenti come Ondioline, Ondes martenot, Glassarmonica, Cristal Baschet, Mellotron, Intonarumori), surreale (le immagini richiamate da Saluti da Saturno sono quelle fantastiche dei film), Dancing Polonia (“Il Dancing Polonia è il nostro locale itinerante con colori accesi, comode poltrone in similpelle, tavolini rotondi con un fiore sopra e un bel bancone con tante bottiglie e con una barista bella ma non più giovane, con tante storie da raccontare e ci si sente protetti come dentro un condominio volante che da fermo ti fa girare il mondo. Dancing Polonia, per me, è il racconto musicato a collo alto di una Capra Sognante.” (Mirco Mariani su Dancing Polonia). Marco Colombo
Voto: ***
Tracklist:
Voto: ***
Tracklist:
1. Sogno
2. Venere
3. Dancing Polonia
4. La Vita Mia (Vodka Lemon)
5. Un Giorno Nuovo
6. Le Luci della Sera
7. Canzone di Cera
8. Sete
9. Ombra
10. Di Notte
11. Cloro
12. Scintilla
13. (Anniversario)
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