Violenza domestica, secondo
full-lenght album per i Grand carabs, è un disco di rock crossover
che esce per le etichette Gartin records e PBP.
Recensione in 10 parole: italiano
(e meno male, perché molte altre band per lo stesso tipo di musica
si sarebbero rifugiate nell'inglese), voce (spremuta e strapazzata
bene e a volte in modo ardito, con un po' di teatralità che a volte
ha anche un effetto comico: nell'iniziale Il verme della tenia
ad un certo punto sembra di ascoltare gli Skiantos), papà, mamma (le
figure genitoriali vengono esplorate nel brano iniziale già citato e
nella successiva Le mamme degli inglesi), supermercato (la
claustrofobica follia di questo luogo alienante era stata già
trattata da altri artisti illustri nelle ultime decadi, ma il brano
Il centro commerciale mostra come su questo argomento ci sia
sempre qualcosa di nuovo da dire), Teatro degli orrori (Cattivi
maestri mette in luce questa influenza), compromessi (Nel bene
e nel male e Topi di provincia parlano della routine che
frena i desideri e i sogni, ma che a volte è una necessità),
Decibel (perché va bene trovare qualche analogia tra centri
commerciali odierni e supermarket milanesi da primi anni '80 e va
bene anche rievocare un po' di songwriting in stile Ruggeri qua e là,
ma quando nel brano La terrasanta saltano fuori dei
simpaticissimi sintetizzatori in vecchio stile analogico, non può
essere un caso). Marco Maresca
Voto: ***
Tracklist:
1. Il verme della tenia
2. Le mamme degli inglesi
3. Il centro commerciale
4. Nel bene e nel male
5. La catastrofe
6. Cattivi maestri
7. L'ingorgo
8. Topi di provincia
9. La terrasanta
10. Il mostro
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