L'Armata Brancaleone, folk band
marchigiana, propone ben sedici tracce nel nuovo album autoprodotto,
intitolato Tuttinpiedi.
Recensione in 10 parole:
personaggi (l'approccio, benché critico nei confronti dei mali della
società, è dalla parte delle singole persone e delle loro reazioni
a ciò che non va: ottima scelta, anziché le solite critiche
sterili), dialetto (il marchigiano spicca nell'iniziale Duna
portafortuna, ma anche in altri brani: La storia de Pasquà
e Lo spusaliziu), equilibrio instabile (tra l'omologazione,
nel brano Le feste comandate, e la diversità, in Ezzzio il
pazzo non segue l'andazzo), voce (è adeguata al genere e nei
registri alti è anche particolarmente intensa, ma soffre di un
mixaggio che la offusca, con la fisarmonica che ne copre alcune
frequenze e per questo motivo è arduo seguire i testi delle
canzoni), citazioni (ce ne sono molte, alcune esplicite altre meno,
ma colpisce in particolare La danza del tempo, che nel finale
strumentale imita la PFM), poesia (Prima di tutto è una
rielaborazione della nota poesia di Martin Niemöller, e viene citato
anche Trilussa, in Ninna nanna della guerra), lungo (l'album:
sedici tracce sono tante, considerando anche che i ritmi sono
abbastanza serrati), genuinità (si percepisce che la band si diverte
a suonare e che è adatta anche a feste di piazza), introduzione (il
brano iniziale, rumoristico, che narra una storia attraverso un
percorso uditivo, è forse un po' troppo esagerato, anche come
lunghezza). Marco Maresca
Voto: **/
Tracklist:
1. ........
2. Duna portafortuna
3. Malfidato
4. Le feste comandate
5. Ezzzio il pazzo non segue l'andazzo
6. Nonostante tutto
7. Ho fatto 6 al superenalotto
8. La storia de Pasquà (la tipa, la
fadiga e lo cantà)
9. Il mago di El Paso
10. Prima di tutto
11. La danza del tempo
12. E spegni!!!
13. Lu spusaliziu
14. 201 volante
15. Goran Alkolic
16. Ninna nanna della guerra
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