28 aprile 2016

Il Terzo istante: La fine giustifica i mezzi (ma non tutti i mezzi giustificano il fine)

La fine giustifica i mezzi è il primo album ufficiale dei torinesi Il Terzo istante, creato dopo il susseguirsi di tre EP a partire dal 2012. Il prodotto che ci viene proposto si suddivide in nove tracce che faticano a mantenere focalizzata l'attenzione di chi ne fruisce.
Si ha l'impressione di trovarsi di fronte a davvero un buon numero di idee, che però intraprendono sviluppi fin troppo onirici, con dilatazioni del tempo musicale che fanno da padrone. Questa scelta, la maggior parte delle volte, allunga fin troppo la composizione, quando invece una maggior capacità di sintesi risolverebbe al meglio i brani. E’ molto chiara l'intenzione della band ma gli argomenti trattati, seppur di nobile matrice, pare si perdano dentro la cornice lasciando la tela mancante del suo punto luce. Il suono generale scelto per il disco purtroppo appiattisce le dinamiche quando più si vorrebbe esplodessero, trattenendo così il tutto in un mood generico. Le collaborazioni esterne, degne di nota per capacità individuale e storia (Paolo Parpaglione di Africa unite / Bluebeaters e Sabino Pace di Belli cosi / Titor), sono di difficile contestualizzazione all'interno delle canzoni. Per il gruppo questo è il primo disco ed è noto che nella prima produzione convergono tutti i lati dei rispettivi componenti e la foga di esternare i propri pensieri e le proprie intenzioni. E' da considerarsi una cosa più che positiva dato lo studio accurato delle parti e delle stesure. Le idee ci sono e le capacità anche, forse si tratta solo di aggiustare il tiro. Lorenzo Stangalini

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