18 aprile 2016

Si scrive Med In Itali, l'Italia vista attraverso lo schermo della tv dalla band piemontese

La parola d’ordine, in questo secondo disco dei Med In Itali (autori, oltre al precedente Coltivare Piante Grasse, di una primo demo già nel 2007 e di un Ep per la Hertz Brigade Records nel 2010), sembra essere “televisione”: la band piemontese racconta infatti attraverso di essa gli stereotipi della nostra nazione, il tutto mediante una proposta musicale che spazia dai ritmi latini al jazz, dal funky al reggae, donando all’album una notevole varietà.

Vari sono anche i modi in cui i Med In Italy raccontano la bellezza ambigua dell’Italia: si va dalla metafora sul paese bello come un fiore in primavera insozzato dai poco simpatici bisognini dei nostri cani (Maledetta primavera) al paradosso dell’italiano che, stanco di apericene e serate a bere rhum e guaranà, preferisce stare a casa a “guardare Che tempo che fa” (Cumal’è). La dipendenza dalla televisione non è l’unico male del paese, ed in Med in itali la band ci fa una lunga carrellata di quei cliché con cui veniamo spesso identificati e che troppo spesso aiutiamo ad alimentare.
I Med In Itali cercano di prendere a schiaffi questa bassezza con l’energia della loro musica, una pletora di strumenti (chitarra, basso, batteria, violino, tromba, trombone, percussioni, piano, sax...chi più ne ha più ne metta) unita per coinvolgere ritmicamente l’ascoltatore, usando in questo caso orgogliosamente la propria anima latina nonostante le radici della band vadano ricercate nell’incontro per le strade di Dublino dei due membri fondatori, Niccolò Maffei e Matteo Bessone.

Si scrive med in itali è insomma l’album ideale per farci ragionare sulla nostra dipendenza dal tubo catodico, una subordinazione più forte di quella per una buona tazza di caffé, il tutto liberandoci al contempo dell’ansia dei nostri giorni grazie al ritmo trascinante dei pezzi. La band piemontese ha tirato fuori dal cilindro un disco ballabile, abbordabile da tutte le orecchie e che, almeno questo, non crea ulteriori danni alla nostra “Itali”. Anna Maria Russo

Tracklist:
1. Cumal'é
2. Med in itali
3. Maledetta primavera
4. Eroi
5. Lei
6. Difetto congenito
7. Tranquillità
8. Sola
9. Comico
10. La nonna
11. Statue di vetro
12. Ninna nanna

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