6 aprile 2016

Abile Labile, la piacevole scoperta dei Guignol al sesto album

Per quanto uno cerchi di ascoltare tanta musica c’è sempre qualche gruppo che salta fuori all’improvviso e ti ritrovi a dire “toh, e questi chi sono?”. Ecco, i Guignol sono una band milanese al sesto album, ed io non li avevo mai ascoltati prima di questo Abile Labile: e se la qualità dei lavori precedenti della band capitanata da Pierfrancesco Adduce è quella che emerge da questo disco mi sono perso molto.

Il disco si muove nel solco del blues, con chitarre riverberate a sporcare di terra presa direttamente dalla strada le atmosfere profonde imbastite da basso e batteria, coadiuvate in qualche punto in maniera efficace da tastiere, fiati ed armonica. Su tutto questo si appoggia la voce sardonica di Pier, bravo forse a dare la sua impronta teatrale più nei brani allegri che in quelli cupi: non per niente sono brani come La coscienza di Ivano e Sora Gemma e il crocifisso quelli che rimangono più in testa, anche se non mancano eccezioni come la scarna Il merlo, dove aiuta molto anche l’armonica, o la folkeggiante Luci e sirene, omaggiata da un efficace contributo d’archi.
Intensi i testi, uno dei pregi della produzione e che trovano in Rifugio dei peccatori uno degli episodi migliori, efficaci anche quando si concedono virate verso temi solo apparentemente più leggeri come nella già citata Sora Gemma e il crocifisso, storia di prostituzione “vintage”. Non tutto funziona a dovere, ad esempio la metrica delle strofe dell’iniziale L’angolo, poco coesa con la ritmica degli strumenti, o la somiglianza fin troppo marcata delle pur piacevoli digressioni rock’n’roll, con tanto di basso distorto, di L’uomo senza qualità e Piccolo demone...ma sono piccolezze che passano in secondo piano di fronte ai pregi esposti, a cui va aggiunta la menzione almeno di Salvatore tuttofare, energica e trascinante.

Un vero peccato aver inavvertitamente ignorato i Guignol fino ad ora, ma meglio per molto che non per sempre: Abile Labile è un disco coeso, vario nei suoi cambi d’atmosfera e che mostra tutta l’abilità di una band a suo agio con ognuno di queste variazioni. Sicuramente da tenere d’occhio, ma può essere che ve ne siate accorti prima di me. Stefano Ficagna

Tracklist:

1. L'angolo
2. L'uomo senza qualità
3. Polvere rossa, labbra nere
4. Piccolo demone
5. Rifugio dei peccatori
6. Salvatore tuttofare
7. La coscienza di Ivano
8. Il merlo
9. Sora Gemma e il crocifisso
10. Luci e sirene
11. Il cielo su Milano

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