Irrational mechanics,
su etichetta Nobau, è il primo album sulla lunga distanza per i Moongoose. Il
trio, proveniente dalla provincia di Benevento, affonda le proprie radici tra
il Bristol sound dei primi anni '90,
l 'indie contemporaneo, la dub e l'elettronica. Su una
solida e corposa base di basso e batteria si innesta l'elettronica e su tutto
spicca la voce di Dea Mango, che la band intende utilizzare come uno strumento
aggiunto.
Recensione in 10
parole: inglese (la principale lingua dei brani), voce (la vocalità della
cantante Dea Mango non è sempre adattissima ai brani. Funziona bene quando si
sottopone ad una ricca effettistica, come in alcuni passaggi dei brani Irrational mechanics e Fomenta, meno quando è limpida e sovrasta
il mix), corposo (l'impasto di basso e batteria), frequenze (il disco fa
vibrare i bassi nella maniera giusta per essere suonato a volume alto con la
giusta goduria), atmosfera (il fumoso ed onirico Bristol sound è evocato solo
vagamente. In realtà si tratta di un disco molto nitido e preciso), Radiohead (Quelli
di Kid A. Il basso di Closed field può ricordare vagamente In limbo), lingua (Il continuo è in italiano. Closed
field francese, tedesco, inglese o lingua inventata?), pronuncia (che va
rivista e corretta, anche in italiano, come emerge dalla considerazione
precedente), un consiglio (speriamo gradito: voce da usarsi sempre più come
strumento. Riempita di effetti, non pulita e da tenersi più bassa nel mix). Marco Maresca
Voto: **/
Tracklist:
1. Closed
field
2. Pool
3. Irrational
mechanics
4. Paradox
5. Fomenta
6. Topological space
7. O-ratio
8. Mistake
9. Il continuo
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