8 dicembre 2014

Lorenzo Federici è il nuovo disco degli Eugenio In Via Di Gioia

Di fresca uscita Lorenzo Federici è il disco d'esordio della band Eugenio In Via Di Gioia, “vecchie” anime buskers. Loro sono quattro giovani torinesi e come arma detenuta legalmente hanno l'ironia, ormai unico mezzo a disposizione per lanciare messaggi che forse un giorno verranno raccolti anche dai destinatari degli stessi.
Il titolo dell'album è un omaggio al quarto componente del gruppo che non appare  nel nome che si sono scelti quando ancora erano in tre (infatti c'è un Eugenio, c'è un signor Via e un tal Di Gioia).
Gli Eugenio hanno alle spalle un Ep autoprodotto (EP Urrà) nell'estate 2013 che li ha poi portati alla vittoria del Premio Buscaglione-Sotto il cielo di Fred 2014 e che ha loro permesso di esibirsi in vari festival estivi italiani gomito a gomito con artisti di vecchia e media data.

La band abituata sin dall'inizio al contatto con il pubblico e con la strada ha assemblato queste undici tracce (una è un pezzo parlato che fa da intro a quello seguente) attraversando la tradizione delle balere, lo swing e il folk italiano fino ad arrivare al nu-folk inglese più recente facendo propria la tradizione tra Gaber e Jannacci da una parte ed i Mumford and Sons dall'altro.
In Ho perso viene subito in mente Jannacci  e la sua contagiosa follia, racconto ironico del concorso. C'è spazio per tanti racconti reali, anche storie tristi raccontate con asciutta determinazione (Egli), ma su tutte una delle mie preferite è PAM. Avete capito bene, è il nome del supermercato e il brano è un esilarante racconto della caccia alle offerte, dell'animale dedito alla ricerca estenuante dell'offerta migliore che in realtà è un'ulteriore arma per aizzare all'accumulo di cose e alimenti che spesso non servono. Mi è piaciuta, mi ha fatto ridere (anche di me stessa che sono caduta a volte in quella trappola) e la musica degli Eugenio ha contribuito nettamente a creare l'atmosfera adatta..come fossimo al pub a cantare a squarciagola. “Sono finite le prugne del PAM...ma domani veniamo il pomeriggio così siamo sicuri di trovare le prugne”.
Noi adulti parla di mostri tutti uguali e ipocriti in fila sui loro Suv pieni di rifiuti organici celati da tappetini complici, mettono la foto dei cani su Fb, magari col cappottino intonato ai loro abiti, usandoli per esternare un finto affetto che in effetti non fa parte del loro Dna. (Per fortuna c'è anche qualcuno che li ama davvero i cani).
La band con le note fresche di Zoo balneare riescono a far riflettere anche sull'assurdità dei litorali italiani e relative spiagge demaniali, concessioni ecc che diventano proprietà privata, riservando pochi angusti spazi alle cosiddette spiagge pubbliche. Ma il mare è di tutti. E spesso la sua vista è persino preclusa dalle cabine da maggio a settembre.
Chiudo con Il mondo che avanza, gioco di parole con piano e chitarra che ritmano incalzanti  l'accusa al mondo (leggi Uomo) che sta divorando se stesso con la sua avidità dilagante. Consumo frenetico. Accumulo di cose e denaro. Un'avidità inarrestabile e autolesionista.
Questi giovani artisti riescono a far pensare facendo divertire..virtù da niente eh... Alessandra Terrone

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