Veronica and the red wine serenaders è il nome di una band
attiva dal 2009 e con già alcuni dischi alle spalle. The mexican dress è il titolo del nuovo disco, che tra cover e
brani inediti propone un curioso ritorno alle sonorità folk blues degli anni
'20 e '30. Chitarra, ukulele, contrabbasso e qualche percussione leggera qua e
là. Anche la registrazione, live in the studio, ripropone l'immediatezza e la
freschezza della musica di un tempo che fu.
Recensione in 10
parole: inglese (il cantato), femminile (la suadente voce di Veronica
Sbergia), chitarra (ce n'è tanta e fa molti fraseggi interessanti, come nella
strumentale The resurrection of the honey
badger), lungo (quattordici tracce è un po' tanto), interpretazione
(Veronica è a suo agio nei brani veloci e ritmati ma non manca di ricchezza
interpretativa quando c'è da fare la Dolly Parton della situazione, come in Curse the day), Musicraiser (il disco,
autoprodotto, è nato grazie al contributo dei sostenitori), live (la
registrazione è una sorta di live in the studio e dà l'idea che la band dal
vivo sappia fare grandi cose), full dynamic range (come specificato sul retro
di copertina, è un disco che va suonato ad alto volume per godere di una
dinamica particolarmente ampia). Marco
Maresca
Voto: ***
Tracklist:
1. The
mexican dress
2. Didn't
mean a thing
3. Weed
smoker's dream
4. Caught
us doin' it
5. The
resurrection of the honey badger
6. Curse
the day
7.
Gloryland
8. Crying
time
9. Paul and
Silas
10. Dope
head blues
11. When
the music sounds good
12. Shine
on harvest moon
13. Banana
in your fruitbasket
14. Who's
that knocking at my door
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