I Suirami vengono da Forlì e hanno, giusto un mese fa, fatto
uscire il loro primo LP, intitolato Suirami. LP + CD, per la precisione,
grazie alla collaborazione tra Hanged man, Cause care ed Equal rights.
Esistono zone, nel mondo, dove la musica viene vissuta e
creata in una maniera diversa rispetto ad altri posti. Una maniera
che te la fa amare appena ne vieni a contatto. Forse è solo una
mia sbagliata supposizione, ma uno di questi penso sia quella zona lì della
Romagna, ai piedi dell’Appennino. Formati da poco dopo aver
militato in gruppi come Revolution summer e Letormenta, i Suirami
si ispirano perfettamente a ciò che fu il fenomeno Roid verso il finire degli
anni ’90: punk old school cantato in italiano che estremizza la prima voce
contornandola con atmosfere tesissime e spettrali. Bene, loro aggiungono a tutto
ciò una dolcezza ed un’armonia che raramente mi è capitato di incontrare in un
disco punk.
La prima voce è pulita e consolatrice, non vi è violenza o fretta.
Il tutto è fruttato, idilliaco, fiabesco; le chitarre infondono
sicurezza e le pagine vengono sfogliate, una ad una, con saggezza e caparbietà.
Sì, è un gran disco emocore, questo esordio di Suirami. È una
balaustra di montagne solida contro l’orizzonte. L’introduzione è
un omaggio al batterista jazz Art Blakey, dopodiché con Incisione iniziano storie che hanno come protagonisti montagne,
carne, rapporti, lavoro, fatica, amore, spazi temporali, tarli, boschi, lupi.
Come il lupo è la mia preferita, e la vedo
come una catartica storia di formazione vissuta in modo sconvolgente e rude: “Ho
imparato a camminare e correre, per non sentire i morsi della fame. Poi qualcuno
mi ha insegnato che ogni passo è un passo più avanti”. Stop’n’go,
ripresa e poi chitarre altissime. L’ho già detto che stiamo parlando di un disco
emocore, vero? Aspettando Davide è un intermezzo di insetti prima del
finale. Un finale che arriva a rotta di collo con Sono
Quercia, che non è nient’altro che una triste storia d’amore tra
l’alternarsi delle stagioni e la voluttuosità della terra che calpestiamo ogni
giorno. Suirami è un disco da ascoltare ricordandosi che domani, nonostante il
trascorrere del tempo, tutto sarà come l’abbiamo lasciato addormentandoci. È un
percorso nella natura che scava nella natura stessa dei rapporti, feriti e
compromessi, tra ciò che vorremmo vedere e ciò che nascondiamo ogni giorno. L’LP è serigrafato a mano da Serimal. Andrea Vecchio
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