Lottoventisette
non è solo il nome del primo album di Coreacore o dello studio dove è stato
registrato. Il lotto XXVII è uno dei lotti della Garbatella, cortili che
identificano e rendono unico lo storico quartiere romano in cui il progetto ha
preso forma. E Coreacore non è una band in senso stretto ma una famiglia che
coinvolge tanti artisti, che trovano in Claudia Delli Ficorelli la voce e il
corpo della propria arte.
Recensione in 10
parole: dialetto (la parlata romana della Garbatella è una vera e propria
lingua nella quale sono cantate le canzoni), moderno, classico (sono innovativi
i suoni eppure lo stile è melodico e tradizionale, popolare), cinque (le
composizioni originali a nome Coreacore sono solo la metà dei dieci brani: gli
altri cinque sono rivisitazioni, ma la commistione è talmente ben riuscita che
non si capisce cosa sia nuovo e cosa sia già stato fatto in altre forme. Il
risultato è che anche i brani originali hanno la forza dei grandi classici),
Califano (rivisitato in alcuni brani ed autore di un brano inedito che aveva affidato
ai Coreacore, intitolato Un'artra vita),
Francesco Di Giacomo (non è un caso di omonimia: la meravigliosa
interpretazione vocale nel brano Lella
è proprio quella del mitico cantante del Banco del mutuo soccorso. L'ultimo
testamento prima della dolorosa scomparsa avvenuta qualche mese fa), sangue (è
un disco trucido, il cantato romano dà una connotazione greve nonostante la
voce femminile. Al punto che ci si risolleva dalla crudezza solo durante il
cantato di Di Giacomo, che riesce a far sembrare tutto molto elevato, seppur in
una canzone che parla di omicidio), universale (un disco che, seppur scritto da
e per chi vive alla Garbatella, riuscirà a farsi apprezzare ovunque). Marco Maresca
Voto: ***/
Tracklist:
1. La cortellata
2. Nina si voi dormite
4. Un'artra vita
5. I pini di Roma
6. Io non piango
7. Lella
8. Vola pensiero mio
9. Angeli agli angoli
10. Roma nuda
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