Bobo Rondelli, dopo L'ora dell'ormai, disco intriso di puro
sentimento, rimescola le carte e dal mazzo fa uscire A famous local singer (in uscita il prossimo 4 giugno) in cui si fa
accompagnare dalla brass band L'Orchestrino, attivissima band livornese del
panorama jazzistico. Il disco ha visto, inoltre, la fondamentale partecipazione del polistrumentista
Mauro Refosco e del produttore Patrick Dillett.
Chi lo conosce,
sa che Rondelli è uno dei cantautori più estrosi ed ironici in circolazione: riesce
a plasmare la voce a suo piacimento e ad adattarla alle esigenze del
pezzo che interpreta in base al senso che intende dargli. Dai suoi testi
traspare nitida la visione totale di ciò che accade intorno a noi e anche dentro di
noi.
I tredici pezzi del nuovo lavoro
sono un concentrato di jazz, blues, swing fino ad arrivare a ritmi afro-cubani
e alla canzone popolare italica, un esempio di quest'ultima è la cover di Celentano 24000
baci. Il tutto si amalgama meravigliosamente, lasciando pulsare la passione
di questi che possiamo considerare musicisti e interpreti di arte varia.
Originale la metafora della vita di
Settimo round, su un sound che crea magiche atmosfere dixie.
Tutti i brani dell'album sono degni
di nota, ognuno per la sua personalità spiccata, che è poi quella del
cantautore. Sintetizzando il mio pensiero, Rondelli non delude mai proprio
perché è sempre se stesso, mette in tutto ciò che fa, che sia musica, teatro,
cinema o altro, la sua anima e la sua passione. Da prendere o lasciare con i suoi
pregi e i suoi difetti. Prendimi l'anima non è un pezzo buttato là per
caso. Non si nasconde mai dietro strategie commerciali come fanno purtroppo troppi suoi colleghi. Nei dischi di Bobo c'è sempre un pezzo del suo cuore e non
si vergogna di dire che ama o soffre per amore... Ma allo stesso tempo ci fa
ridere con pezzi ironici e molto
divertenti come Il Paradiso, Il
palloso o Che fregatura è l'amor. Ci fa riflettere con
Cuba lacrime dove c'è davvero tanto della nostra società. Ci addolcisce con
La marmellata, ma è solo un depistaggio, ci obbliga ad ascoltarlo
parola per parola. Ci consiglia di evitare l'autodistruzione sentimentale con Puccio
sterza, salvo poi finirci dentro lo stesso. E ci fa sentire la sua
inquietudine in Bambina mia.
Questo nuovo progetto si trasforma
in tour a partire da giugno e porterà Rondelli e L'Orchestrino in giro per la
penisola toccando anche vari festival jazz tra cui Umbria jazz e Monfortinjazz
con Bollani. A novembre saranno avvvistabili al London Jazz Festival. Alessandra Terrone
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