Dopo l'album d'esordio, i napoletani Areph tornano sulle
scene con un nuovo EP, intitolato Turn.
Il loro riferimento è il rock puro e duro che va dalla fine degli anni '60 e
comprende tutti gli anni '70. Con un orecchio sempre teso anche alle sonorità
odierne.
Recensione in 10
parole: inglese (il cantato), Deep Purple (il primo brano, Choice is mine), Doors (New direction all'inizio sembra un po' Peace frog di Morrison e soci, ma poi sfocia in qualcos'altro), anacronistica
(la ballata It's you), Yes (Soul wings ha un riff che ricorda Owner of a lonely heart), armonie vocali
(molto curate), evoluzione (i dubbi sono appunto su quale direzione possa
prendere una band che si rifà così esplicitamente alla musica d'un altro
millennio), citazioni (i richiami ad altri artisti sono tanti, come detto, e
sicuramente fanno il loro effetto dal vivo, ma tolgono qualcosa alla forza dei
brani inediti). Marco Maresca
Voto: **
Tracklist:
1. Choice is mine
2. New direction
3. It's you
4. Soul wings
2. New direction
3. It's you
4. Soul wings
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