Da Busacaglione ai Black Keys, Blah, blah, blah è il secondo album dei bergamaschi Venua. Uscito il 12 di febbraio, a due anni e mezzo di distanza dall’esordio (da noi recensito) Gli abitudinari, è stato registrato interamente in analogico con la produzione di Marco Fasolo
(Jennifer Gentle).
Recensione in 10 parole: analogico
(perché suonato interamente con questa tecnica), sixties and seventies (perché
attinge a piene mani da quel fantastico periodo storico), raffinato (perché alterna momenti molto divertenti a momenti più
romantici), rock-soul (come nella
azzeccata Alice), diretto (perché i testi sono semplici e
diretti), vintage (perché ricorda i
suoni di anni passati), ballabile (come
in Nuova Amsterdam), sinfonico (nel brano A presto della durata di sei minuti si
assapora il gusto dello strumentale), onesto
(perché i Venua riescono a fare un lavoro originale e bello anche ripescando
cose già sentite) ed infine folk
(perché alla fine quello che mi rimane più in testa dei Venua è proprio questo mood). Marco Colombo
Voto: ***
Tracklist:
- Lei dice “ormai”
- 9 Settembre
- Se vuoi, devi
- Bang
- Alice
- Via Tetrarca
- Sunday
- Aprile dolce dormire
- Nuova Amsterdam
- A presto…
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