Dispettose prigioni è
il primo album della Joker gang, una band del milanese che propone un curioso
esperimento di dark rock cantato in italiano.
Recensione in 10
parole: coraggio (la Joker
gang ne ha tanto, lanciandosi in uno stile musicale che al momento è totalmente
fuori dall'attenzione mediatica e di pubblico), tecnica (l'album, benché
autoprodotto, stupisce per un livello tecnico di voce e strumenti ben superiore
alla media, che si intuisce chiaramente anche senza particolari virtuosismi che
sarebbero stati inutili), testi (anche qui la parola giusta sarebbe
"coraggio". Sono testi estremamente particolari, intimi, sofferti),
Litfiba (un riferimento musicale costante, come si capisce nei brani Di ritorno dal precipizio e Cambio di morale), oscurità (è un album
che nelle musiche, nei testi, nei titoli dei brani, celebra il lato nascosto
del Joker, giullare dal sorriso forzato che nasconde la disperazione
interiore), melodia (Nella zona del
crepuscolo è uno struggente brano melodico come non se ne sentivano dagli
anni '70), disperazione (come nella copertina che raffigura il Joker
intrappolato in una prigione dalla quale non riesce ad uscire), metrica
(anch'essa molto particolare: in vari passaggi le linee vocali non sono funzionali
alla melodia, ma proprio per questo i testi risultano ancora più incisivi),
produttore (la band potrebbe fare ancora di meglio col supporto di un
professionista, qualcuno che, ci auguriamo, li aiuti senza cercare di portarli
verso qualcos'altro), diversità (la band non è originale in senso stretto,
perché i riferimenti musicali sono chiari, eppure l'album è completamente
diverso da qualsiasi altra cosa ci sia in giro). Marco Maresca
Voto: ****
Tracklist:
1. La tratta degli schiavi
2. Di ritorno dal precipizio
3. Nella zona del crepuscolo
4. Insano gesto
6. Scacco al re
7. Gioia maligna
8. Cambio di morale
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