One is a crowd (No.mad records / Audioglobe) è il secondo album di
Suz. Il sound spazia dal soul alla black music d'oltreoceano, dal Wild bunch di
Bristol (con le sue storiche vocalist da cui Suz ha tratto ispirazione),
all'elettronica inglese tra '80 e '90. Con lo sguardo orientato anche un po' al
futuro.
Recensione in 10 parole: varietà
(stilistica), titolo (dell'album, molto espressivo), testi (ben riusciti,
peccato l'inglese...), elettronica, contrattempo (interessante la ritmica inusuale),
sperimentazione, voce (timbro molto particolare, da coltivare), suono (alcune
soluzioni sono originali e si sposano bene con il testo, memorabile il
bicchiere infranto nel brano To here and
now), ripetizione (spesso porzioni del brano si ripetono nel finale, a
lungo andare questa soluzione risulta noiosa), uno&due (i brani più
riusciti, cioè Distant skies e To here and now). Valentina Rodighiero
Voto: ***
Tracklist:
1. Distant skies (don't say a
word)
2. To here and now
4. Bring us down (feat. Estel Luz)
5. Out of the blue remixed
6. Rubber and glue (feat. Angela Baraldi)
7. Frailest China
8. The enemies within
9. Let one be a crowd
10. Nighthawk
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