8 febbraio 2013

La nuova favola folk di Marc Carroll si chiama Stone Beads and silver


Stone Beads and silver è il nuovissimo album di Marc Carroll. L'attacco della chitarra, sin dal primo brano, ci fa subito entrare nel suo mondo di grande del folk americano.
Anticipato dal singolo Lust not love, il disco è un mix di stili, dal folk, al country, al pop. A tratti si miscela la doppia magia del Dixie e di Nashville. Una profondità della voce che fa pensare a grandi del genere, non ultimo lo stesso Bob Dylan (non solo menestrello ma anche pittore stimato) che ha elogiato il talento di Carroll per la sua cover di Gates of Eden.
La sua musica e il modo di interpretare i suoi brani ci trasporta sulle strade del Nord America: ci fa immaginare, seppur in epoche diverse, sulla sella di un mustang oppure a bordo di una decapottabile oppure ancora su una motocicletta... Alcuni brani riescono a rievocare danze western, altri hanno una struttura più semplice, vicina alla tradizione folk americana, come Nobody, no nothing apprezzabile anche per l'uso dei violini.
They'll never find us here è una ballata cantata a due voci. Lust not love, invece, ha un attacco deciso e ritmato che vira deciso verso il pop, a tratti ricorda un vecchio pezzo di Billy Joel, ma forse è solo una mia impressione...
Di deciso stampo folk tradizionale Sat neath her window. Ancora, tra gli altri brani, segnalo You can never go home dove la chitarra regala qualcosa in più al pezzo e dove la voce di Marc diventa più calda e profonda del solito. Brano di chiusura è Delicate Grace, quasi due canzoni in una, con un finale sorprendente. 
A differenza dei lavori precedenti, in cui suonava personalmente tutti gli strumenti, per questo nuovo disco Marc si è avvalso di musicisti di livello in piena sintonia con il suo modo di intendere la musica. Carroll indubbiamente sa il fatto suo ed è riuscito senza fatica a far convivere i vari stili musicali presenti in questo disco. Se vi piace il genere - ma anche se non vi piace - potreste sorprendervi e magari comprarvi un paio di stivali western. Alessandra Terrone

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