l’uomo e il quasar, due elementi agli antipodi dello spazio e del tempo, quanto esista di più vicino e di più lontano. Rappresentano anche e soprattutto i due lati opposti in cui è diviso il loro album: materia bianca e materia oscura.
Recensione in 10 parole: Dark (questo aspetto alla Depeche Mode è presente ad esempio nel brano Andy the mothman), bianco (il lato A, dove tutto è tangibile), oscuro (il lato B dove invece l’ignoto è impersonato dal pezzo Slumber of god), verità (il termine ebraico Aemaet significa verità, i temi dei brani rimandano ad una realtà cruda ed inesorabile), iconoclastico (nel brano The iconoclasts dal sound un po’ Soundgarden un po’ Pearl Jam si parla appunto di iconoclastia), new wave (se pur a far da padrone è il rock, anche il sound della “nuova onda” si sente), melodico (come nel brano A boy called Hermes, unica canzone a parlare d’amore), oscuro (il lato B denominato Materia Nera, con i brani The Hangman, Shadow, Paradoxical sleep e A shelter From a dreams), onirico (il viaggio è uno dei lati caratterizzanti di questo album), infine emozionale (poiché il mix di rock, prog, alt rock, dark e new wave riesce a toccare tutte le corde del cuore). Marco Colombo
Voto: ***
Tracklist:
Vetus Ordo Seclorum
The Iconosclasts
A boy called Hermes
Demons of dawn
Andy the Mothman
Slumber
The Hangman
Shadow
Paradoxical sleep
A shelter from dreams
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