Il primo EP dei Suspension dots era in inglese, richiamava il rock al femminile degli anni '90 e c'era una cover di Anouk. In Technicolor, secondo EP della band ossolana, invece, segna il passaggio alla lingua italiana. Cinque tracce per un pop molto personale, dalle tinte rock.
Recensione in 10 parole: voce (pulita e cristallina la vocalità di Claudia Tori, ma anche graffiante quando richiesto), basso (spesso si mangia tutto il resto ma conferisce sempre tanta struttura ed energia ai brani), autenticità fuori moda (meglio adattarsi alle sonorità che si sentono in giro e durare una stagione oppure cercare di farsi strada divertendosi e rimanendo se stessi? I Suspension dots hanno una risposta tutta loro a questo interrogativo), live (le cinque canzoni dell'EP mostrano già su disco un'attitudine live che funzionerà bene), molto suonati (i brani, con pochi fronzoli da studio), bene così (ascoltare qualche voce fuori dal coro del solito panorama indie fa bene). Marco Maresca
Voto: ***
Tracklist:
1. Disordine
2. Karma
3. Nordest
4. Sottotempo
5. Viva
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