ViaVai è il terzo
album degli InVinoVeritas ed è un lavoro di movimento e sul movimento, come si
intuisce dalla bellissima movimentata copertina, realizzata da Simona Favrin. Gli
InVinoVeritas sono sempre stati abituati a viaggiare, anche soltanto con la mente.
Come dice il nome, il loro approccio alla musica è di tipo alcolico: è
l'etanolo la molecola responsabile dei viaggi psichedelici del gruppo. E nel
disco si parla, appunto, di viaggi di varia natura.
Si parte dall'incapacità di
accontentarsi, in Briciole, che funge
da motore. Ci si muove alla ricerca di risposte, in einvctnvai (che si pronuncia e si canta proprio così, tutto
contratto ed attaccato, come se la constatazione dell'andarsene fosse una
parola ed un concetto solo ed urgente). Attraversando i mondi lisergici di IRAC si arriva fino alla Cina di LiPO. In MedioCeltica (la via della sete) si attraversa perfino un percorso
di metafisica ricerca, tutto strumentale. E poi ogni viaggio porta a guardare
dentro di sé e dentro alle persone vicine, come nell'intima e dolce Guardo il mondo (dentro te). Siamo a
poco più di metà disco ed abbiamo incontrato tante canzoni e tanti percorsi
completamente diversi, totalmente eclettici. Mondi che a volte non si
incontrano: ogni brano è una finestra su un panorama inesplorato, che poi si
chiude per passare ad altro. La finestra col panorama più difficile da
osservare è quella che dà sull'interno di sé, in Lady Polvere, quando cerchiamo qualcosa che provenga dall'esterno
per sopperire al meccanismo che non funziona dentro di noi. Suggestiva la coda
strumentale alla fine del pezzo, il più intenso del disco. A volte la cura per
la solitudine interiore è tuffarsi nel mondo e nella sua contrastante realtà, e
così con Clash in via Padova facciamo
un giro in una delle strade più multietniche e problematiche di Milano. In Come ridere interviene Sara Squillante
alla seconda voce, una dei sei ospiti che affiancano i ben sette membri della
band. Obvious è un mix di tutte le
influenze musicali della band, con un testo che cita tante canzoni notevoli. Il
disco si conclude con Andiamo via, un
po' il riassunto di quanto ascoltato finora. Se proprio si deve fare una
critica all'album è la notevole, forse esagerata diversità stilistica tra un
brano e l'altro, ma gli InVinoVeritas sanno muoversi elegantemente in tutti i
territori musicali che esplorano e quindi il risultato è sicuramente d'effetto.
Marco Maresca
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