19 marzo 2015

Club Voltaire - The escape theory - Rec. in 10 parole

I comaschi Club Voltaire debuttano sulla lunga distanza con un disco intitolato The escape theory, uscito per LaFleur records. Le dieci tracce del disco esprimono il percorso artistico della band: un percorso fatto di live, di scrittura in studio e di ricerca di un perfetto connubio tra sonorità vintage e moderne.

Recensione in 10 parole: alternanza (non c’è una voce principale, né tantomeno un frontman. I quattro componenti della band si alternano alla voce, nei vari pezzi), tra pop e rock (obiettivo della band è valorizzare la parte armonica data dalle differenze vocali del gruppo, spingendo verso un pop che mescola differenti stili di scrittura, alla ricerca di un connubio tra sonorità vintage e moderne), sorniona (la chitarra di Don’t!, per fare un esempio), già sentiti (alcuni pezzi, tra cui Kingdom fall, ricalcano stilisticamente il rock radiofonico dei Coldplay o dei Bastille), Blur (qualche tentativo di imitazione della band inglese, nello stile compositivo e nei suoni utilizzati in Midnight chance), perplessità (perché non si tratta di un disco fatto male ma di un lavoro che lascia dubbi su quale sia la direzione da intraprendere per mostrare personalità più che capacità di emulazione). Marco Maresca

Voto: **/

Tracklist:
1. Rising start
2. Kingdom fall
3. There is no sound
4. Don’t!
5. Pieces of beach
6. Weller
7. Back in time
8. Rendez-vous
9. Friday 3 am
10. Midnight chance
11. Words don’t cover

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