13 febbraio 2015

Limes - Slowflash - Rec. in 10 parole

Slowflash è l'album d'esordio dei triestini Limes, il cui nome deriva dal latino e significa "confini". Quella dei Limes è l'attitudine di chi ha sempre vissuto vicino a barriere, naturali e non, cercando un modo di superarle o distruggerle. I testi parlano di ricerca introspettiva e agli episodi di rabbia si susseguono le distensioni sonore, fino all'esplorazione delle insicurezze più pressanti.




Recensione in 10 parole: inglese (il cantato), pop energico (le influenze del rock più viscerale vengono trasposte in chiave pop, ma sempre con un pizzico di rabbia), immediatezza (non è un album costruito a tavolino. Noise's room, brano in cui la band tenta un approccio danzereccio, mantiene l'efficacia del rock senza fronzoli, e la stessa cosa avviene in altri momenti del disco), voce (fresca e particolare per il genere. Non strettamente radiofonica), influenze (i Limes non nascondono le mille contaminazioni ricevute. Già a partire dall'introduzione, Plume I, che sa un po' di Cure), personalità (ce n'è, a dispetto del fatto che tutte le canzoni somiglino a qualcosa di già sentito), Coldplay (tanto per citare una delle varie influenze, nel brano The fall), vera band (è un disco poco prodotto e molto suonato). Marco Maresca

Voto: ***

Tracklist:
1. Plume I
2. Hunting party
3. Tunng
4. Pressure variation
5. The fall
6. Path of mind
7. Wood
8. Noise's room
9. White
10. The ascent
11. Plume II

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