11 settembre 2014

Leo Folgori - Vieni via - Rec. in 10 parole

Vieni via (Beta produzioni / MArteLabel), l'album d'esordio di Leo Folgori, contiene dodici brani che osservano la realtà circostante, smascherando l'indifferenza e denunciando i pregiudizi. Leo Folgori, classe 1982, da sempre vive sulle alture di Roviano, un piccolissimo paese della provincia di Roma. Ha passato l'adolescenza tra i dischi di De Gregori e De André, ma anche ascoltando Lolli e i canti di protesta operai. Da tutti questi ha assimilato l'attitudine folk alla narrazione delle storie di chi sta ai margini della società.


Recensione in 10 parole: folk minimale (neanche mezzo accordo in più di quelli che servono, e De André insegna che ciò può costituire un aspetto positivo se si sa cosa dire), dodici (le storie narrate, con tante parole, forse troppe. Tanta carne sul fuoco), abbondante (la durata dei singoli brani e di conseguenza la durata dell'intero disco, che supera l'ora. Si sfora nella pesantezza), Tondelli (l'autore di Altri libertini è abbondantemente citato nell'album. In un certo senso ne è il fulcro della narrazione. Due brani prendono il titolo dalla sua opera, e poi c'è Autobahn (omaggio a Tondelli), in cui il duetto tra Folgori e Marzia Stano, in arte Una, si risolve in un lungo elenco di reietti e sacrificabili che vanno dai freak ai politologhi, scritto proprio così), accento (la cadenza e la pronuncia non fanno nulla per nascondere la provenienza geografica del cantautore, ed è giusto che sia così), si saprà fare apprezzare (la concretezza minimale del disco di Leo Folgori fa presagire che sentiremo ancora parlare del cantastorie di Roviano. Forse, però, sarà necessaria un'ulteriore crescita). Marco Maresca

Voto: **/

Tracklist:
1. Il ballo del serpente
2. Vieni via
3. Ultimo padiglione
4. Autobahn (omaggio a Tondelli)
5. Il giorno sta passando
6. Altri libertini
7. Ballata stonata
8. Notturno cittadino
9. Lo studente
10. Oltre la strada
11. Vita (per ogni vita c'è un ritorno)
12. Altro libertino

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