15 settembre 2013

Fabio Biale - La sostenibile essenza della leggera - Rec. in 10 parole

Fabio Biale, violinista conosciuto per aver militato per alcuni anni nella formazione di Zibba & Almalibre, debutta con un album solista di dieci pezzi tra il folk, lo swing zingaro e il rock. Il disco, intitolato La sostenibile essenza della leggera, esce per l'etichetta Prestige recording.


Recensione in 10 parole: orribile (la copertina. Ma chiuso doverosamente questo capitolo possiamo parlare di tutto il resto), arrangiamenti (il fiore all'occhiello dell'album. In ogni passaggio traspare gusto artistico ed esperienza decennale), coda (il crescendo finale di Gesti è una bella botta musicale ed emotiva), crooner (c'è questa attitudine da cantore swing, più sommessa nell'iniziale Al mio funerale e più esplicita in Ema), cover (è presente una riscrittura in italiano di Psycho killer dei Talking heads), poesia (c'è un componimento di Emily Brontë messo in musica in Emily, ed uno dello stesso Fabio Biale in D.C.), folk (che nel brano Il mio amico matto, come nella miglior tradizione, racconta di un personaggio ai margini della società), toccante (il testo di Canzone d'amore per un nonno addormentato, che si fa strada tra assenza ed incomunicabilità), chitarra acustica (che riempie di luce soffusa tutto l'album, con fraseggi preziosi nella loro delicatezza). Marco Maresca

Voto: ***

Tracklist:
1. Al mio funerale
2. Gesti
3. Il fiore non colto
4. Canzone d'amore per un nonno addormentato
5. Emily
6. Ema
7. Psycho killer
8. Il mio amico matto
9. D.C.

10. A zonzo

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