30 gennaio 2017

Secondo Basta, le chiacchiere da bar di Gian Marco Basta

Secondo album per il "cantattore" bolognese Gian Marco Basta. Il disco si intitola Secondo Basta, sia perché è il secondo album dell'artista, sia perché nell'album l'autore dà la sua opinione su molte vicende odierne, con toni da osteria o bar di paese, che possono far sorridere e anche riflettere sul nostro livello di analisi e comprensione (basso e spesso triviale) di ciò che ci accade intorno. Il disco esce per FonoFabrique. La forma è quella del teatro-canzone che si esprime tramite un folk contaminato con vari generi musicali, dal rockabilly al reggae alla canzone d'autore.

A farla da padrone sono gli stili di vita "alternativi", quelli che nei bar di paese sono da sempre oggetto di chiacchiere e di giudizi spesso poco lusinghieri. L'omosessualità, ad esempio, o l'improvviso accorgersi di una sessualità diversa da quella anagrafica, sono temi trattati in molti brani: in Dandy pub si parla di donne che desiderano cambiare sesso, In Tolè (Zikipakipu) uno sventurato colpo di fulmine evolve in una storia ad alto contenuto di pregiudizi razziali e sessuali, in Cerco casa un povero emarginato trova ospitalità solo condividendo il letto con un transessuale chiamato Zico. Un altro dei temi cari a Gian Marco Basta è l'avarizia e la ricerca del denaro: in Topicida si parla di un tentativo di avvelenamento nei confronti della nonna per riscattarne l'eredità. Ci sono anche momenti seri: la finale Lucia delle notti (con una progressione che ricorda Ogni volta di Vasco Rossi) e soprattutto La fine del futuro, con un arrangiamento orchestrale che conferisce al brano un registro più serio rispetto al resto del materiale. Notevole la citazione da Symbolum '77 (chi va in chiesa conosce il brano) in Depressone (tu sei il mio Xanax), come a dire che il salvifico medicinale antidepressivo è una sorta di odierna ostia consacrata. Per il resto che dire? Il comunicato stampa cita Serge Gainsbourg, il brano Artista bonsai cita musicalmente Yann Tiersen, insomma le ambizioni sarebbero alte, ma la realizzazione (anche volutamente) ambisce al bar di paese e quindi io personalmente come riferimento al quale ambire ci vedo invece Marco Carena, un altro "cantattore". Quello di Gian Marco Basta è un disco in cui è molto sottile il confine tra la serietà e lo svago e quindi in realtà è un album che (a suo modo, molto a suo modo, e tolta l'ossessione per i transessuali, per la quale forse ci vorrebbe uno psicologo) un senso ce l'ha. Marco Maresca

Tracklist:
1. Dandy pub
2. Che insetto ti ha punto?
3. Contanti
4. Artista bonsai
5. Una vita x la SNAI
6. Tolè (Zikipakipu)
7. La corriera del mattino
8. Topicida
9. Depressone (Tu sei il mio Xanax)
10. La fine del futuro
11. Cerco casa
12. Lucia delle notti

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