Chiediamo scusa, perchè è giusto farlo, per non aver recensito prima questo disco, uscito nell'ormai lontano autunno 2016.
Detto
questo, Parabolas degli Adam Carpet non mi piace. Non è un album
divertente, seppur sia sicuramente frutto di confermate perizie
tecniche, non è un album che riascolterei nè tantomeno consiglierei. Parabolas è un album di indie-folk alternativo e nostalgico troppo complicato e ridondante, senza sbavature ma anche poco, pochissimo ficcante. È troppo semplicistico e riduttivo, parlando di un prodotto artistico e sicuramente appassionato, scrivere che le idee, almeno, siano buone, perché il lavoro degli Adam Carpet ha l'unico difetto di essere piatto e poco vissuto. In sè non è per niente un brutto disco, ma è proprio quell' "in sè" che fa la differenza. Prendiamo come esempio Pragmatic children, nella quale le parti di chitarra, arpeggiate e lievi, stonano con una struttura new wave elettronica e oniricamente anni '80. Still still è l'episodio più dolce del disco, ma alla lunga stanca; Neet lascia un'impronta malinconica non sottovalutabile e di scuola New Order e l'ingresso con Obsessed with casting dovrebbe essere più aggressivo, a parer mio. L'ex batterista dei Timoria Diego Galeri, anima del gruppo, ha dato vita a qualcosa di fine a se stesso che non lascia il segno, fluttuando tra la voglia di stupire e il rincorrere a rotta di collo una vena poetica poco radicale e ahimè scontata. Grande merito della band è, senz'altro, l'aver cercato di discostarsi, almeno riguardo alle direttrici principali, da ciò che negli anni i singoli membri avessero macinato, senza creare uno scontato "culto della persona" (pratica ormai diffusissima in Italia quando le idee sono poche e mal calcolate) per poter racimolare consensi tre critica e pubblico. Belissima copertina. Andrea Vecchio
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