I MYR sono una band romana formata nel 2009 ma già esistente
in precedenza sotto altre forme. Il genere è un rock deciso che spesso fa
capolino oltre i confini del metal. La band definisce, infatti, il proprio sound
come "post-progressive metal/rock". L'album, intitolato Days of convergence, esce per Areasonica records / Blue tattoo
music.
Recensione in 10
parole: premessa (chi scrive la recensione, pur amando il prog anche nei
suoi sconfinamenti nel metal, e pur amando il rock alternativo, non ha mai ben sopportato
i Tool e tutto quel filone al quale i MYR attingono. Per questo motivo la
recensione è da prendere un po' con le pinze. Detto questo, andiamo avanti),
inglese (la lingua dei testi), complessa (l'architettura musicale dei brani),
tema musicale (non c'è un vero e proprio tema ripetuto in tutto l'album ma è
come se ci fosse un'atmosfera, una tonalità di fondo che viene mantenuta
costante lungo tutto il disco, come a legare i brani tra di loro), tecnica (si
sente che la band è tecnicamente dotata ed è un pregio il fatto che nel disco
le capacità dei musicisti non vengano messe sovrabbondantemente in risalto ma
solo accennate), voce (il cantante Enrico Giannacco è molto valido, con una
voce calda nei toni medio-bassi, anche se parlare di toni bassi è improprio per
il suo tipo di vocalità, e particolarmente incisiva negli alti), lunghe (le
sette tracce che compongono l'album. A volte la lunghezza è davvero eccessiva),
curato (il disco, per quanto riguarda i suoni e gli arrangiamenti), scrittura
(da migliorare, soprattutto se si vuole continuare a sfornare tracce così
lunghe). Marco Maresca
Voto: **/
Tracklist:
1.
Apprentice
2. Filler
3. Land art
4. Diva
5.
Connections
6. December
7. To err
is human
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