In capo al mondo è il titolo del nuovo album degli
Ex-Otago. Loro sono una band che si è formata a Genova, quartiere Marassi, nel
2002. In tre agli esordi, attualmente sono cinque. Rispetto al fortunato disco precedente Mezze stagioni la band ligure ha visto l’abbandono di Alberto “Pernazza”, figura carismatica che aveva connotato il suono della band con ficcanti incursioni parlate.
Per quanto mi riguarda, ho deciso di considerarlo un “quasi”
concept album sul mare e i tanti sentimenti ad esso legati e collegati.
Romanticismo e malinconie la fanno da padrone nelle dodici tracce che
raccontano storie semplici accompagnate da melodie pop. Questa band non ha
paura di esporre il proprio cuore al mondo e lo fa suonando tutto il tempo
immersa nelle acque degli Oceani.
Foglie al vento è una canzone piena d'amore
accompagnata da un video che mi ha preso dal primo istante con la sua
semplicità ipnotizzando il mio sguardo sul mare e sulla barca. Una trasposizione
della vita e dei sentimenti con la barca sperduta (o forse no) in mezzo a
quelle misteriose onde blu.
Suggeriscono leggerezza all'uomo bianco che va sempre di
corsa senza nemmeno sapere dove con un brano Amico bianco che scivola
via leggero con un inevitabile riferimento al mare: il fiume della vita finisce
in mare.
Questi musicisti, tra gli altri, usano anche strumenti che
rimembrano le Ande come il flauto di Pan, inserito spesso e volentieri.
Ci vogliono più di sei minuti
per raccontare Le cose da fare. La parte recitata di questo pezzo
è quella che è riuscita a rilassare i miei sensi con la delicatezza del suo
accompagnamento musicale e quella voce calma che declama versi con naturalezza.
Un ché di Sixties per la ballata malinconica sull'estate che
arriva e poi se ne va (Giovane estate).
Ancora storie da raccontare da L'età della spesa a La
ballata di Mentino, La Tramontana per rinfrescar le idee. Poi Nuovo
mondo con il suo susseguirsi di metafore da interpretare e la musica che
riesce a cullare con l'effetto che gli Ex-Otago probabilmente volevano avesse
il brano. Chi la dura
l'avventura (mi piace il sax) lancia un messaggio: la felicità può essere ovunque e
spesso la si trova quando si smette di cercare.
Ho ascoltato questo disco in un momento in cui non riuscivo a
decidere se andare o restare, sospesa nel limbo e comunque lontana da troppo
tempo dall'elemento liquido che mi manca sempre immensamente quando non c'è.
Non è un indovinello, ma ammetto che in parte mi sono lasciata trascinare tra
le onde dagli Ex-Otago. Estate, non estate. Suggestione genovese... Chissà.
Era comunque il momento adatto all'ascolto, ma non so se
capiterà di nuovo. Però il video di Le foglie al vento lo guarderò
ancora. Alessandra Terrone
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