1 agosto 2014

Le rivoluzioni dei Wu Ming, dal libro L’armata dei sonnambuli al disco Bioscop

Wu Ming è un collettivo formato da quattro scrittori nato nel 2000, che digitalmente risiedono nella loro "fortezza della moltitudine" Giap, sito internet in cui discutono coi lettori dei loro romanzi, ma anche di molte altre tematiche.
Il loro ultimo romanzo, l'Armata dei Sonnambuli, è ambietato nella Francia rivoluzionaria, tra il giorno della decapitazione di Luigi XVI e il Termidoro (1795).

Nelle file di chi vuole fermare la rivoluzione c'è un personaggio misterioso che comanda un'armata composta da sonnambuli, che ha degli avversari: un attore che si improvvisa supereroe, una sarta femminista ante litteram e un mesmerizzatore che usa le proprie conoscenze per guarire pazienti di qualunque estrazione sociale.
Le vicende storiche sono narrate dal punto di vista del Popolo, facendo luce sulla disomogeneità della rivoluzione francese, spesso trascurata dalla storiografia ufficiale che in questo modo la svuota di significato, generalizzando le molteplici situazioni di quel periodo storico.
Questo modo di ri-raccontare le rivoluzioni caratterizza la produzione narrativa del collettivo di scrittori: Q tratta delle rivolte contadine del XVI secolo in Europa; Asce di Guerra parla della rivoluzione indocinese vista da un comunista imolese; Manituana parla delle lotte dei Mohawk contro i coloni americani.
Per descrivere le rivoluzioni Wu Ming non usa solo testi narrativi: un mezzo importante è la musica. In Bioscop, album di 10 tracce (firmato come Wu Ming Contingent, ndr), canta le biografie di personaggi maschili (originariamente pubblicate su GQ) in qualche modo a loro volta rivoluzionari. Per citarne alcuni: il soldato Bradley/Chelsea Manning; lo spettro Ho Chi Min; il calciatore brasiliano Sócrates e la rivoluzione del fùtbol; il reporter a Gaza Vittorio Arrigoni; Peter Norman sul podio con Tommie Smith e John Carlos.
Wu Ming riesce a narrare molto bene le rivoluzioni, chi le porta avanti e chi le vuole fermare, parlando anche altre tematiche, per esempio come il passato colonialista italiano trattato in Point Lenana e Timira. Alberto Natalotto

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