Dietro a Il mercato nero ci sono tre nomi illustri. Il
bassista ed ora improvvisato rapper è Manuel Fabbro. Il batterista è Matteo
Dainese. Il chitarrista è Egle Sommacal. Tutti e tre sono stati componenti
dell'osannata band italo-francese (o meglio, franco-italiana) degli Ulan Bator.
Egle Sommacal è anche il chitarrista dei Massimo volume. Ora si sono dati
all'hip hop, ma a modo loro. Il risultato si chiama Società drastica ed esce per Seahorse recordings.
Recensione in 10
parole: rap (Manuel Fabbro non è un rapper né forse vuole imitare i tratti
distintivi della cultura hip hop e quindi si cimenta in qualcosa di tutto suo),
campionamenti (non ce ne sono molti, poiché al contrario di quanto avviene
tipicamente nell'hip hop, questo album è in realtà tutto suonato, e anche
bene), esperienza (si sente che non è una produzione artigianale di tre
ragazzini), vecchia maniera (è un disco che piacerebbe moltissimo a chi negli
anni '80 ascoltava Afrika Bambaataa), completamente differente (da tutto l'hip
hop italiano, anche valido, che abbiamo ascoltato in questi anni), spiazzante
(chi verso le novità ha il paraocchi, o meglio il paraorecchie, troverà difficile
apprezzare questo album), mancata appartenenza (essere fuori da determinate
logiche ed avere il coraggio di cimentarsi in territorio diverso dal proprio
può portare a risultati di eccellenza. Complimenti). Marco Maresca
Voto: ***/
Tracklist:
1. Passo falso
2. Miracoli
3. Esche vive
4. Ineluttabilità
5. Saccopelista
6. Tossico
7. 'Nduja
8. Automobile
9. Demoni
10. Inferno
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